Pubblicato lunedì 28 novembre 2011e aggiornato il

lozione contro la caduta dei capelli

Questa lozione è particolarmente indicata durante il cambio di stagione quando la caduta dei capelli si fa più rilevante.
Dopo un periodo di applicazione anche il tono del capello migliorerà e la capigliatura sarà più voluminosa.
La lozione si può applicare tutte le sere, non unge.


LOZIONE CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI

(per un flacone da 100ml)
Ingredienti:
50 ml Rhum (oppure 20 ml alcool 95°)
20 ml aceto di mele
5 ml T.M. ortica
5 ml T.M. alloro
40 gocce oli ess. tra: cipresso, rosmarino, alloro, salvia sclarea
acqua demineralizzata o oligominerale fino a 100 ml
Preparazione:
Dopo aver misurato il Rhum o l’alcool metterlo in una bottiglia o in un flacone adatto. Aggiungere gli oli essenziali e agitare per scioglierli, poi aggiungere le tinture madri. Infine aggiungere l'aceto di mele e riabboccare con acqua demineralizzata fino a riempimento.
Uso:
Frizionare sulla cute tutte le sere.
Il prodotto non unge.
Consiglio:
Integrare l’alimentazione con del lievito di birra in pasticche o in scaglie da spargere sul cibo e consumare il miglio, un ottimo cereale adatto non solo agli uccellini, che tra l’altro godono di ottime penne e non soffrono di caduta di penne, e ottima fonte di minerali per la salute dei capelli.
Veggie
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Pubblicato venerdì 25 novembre 2011e aggiornato il

sacchetto-spugna di sapone

Capita a chi fa sapone in casa, di ritrovarsi dei saponi che pur essendo buoni nella sostanza non hanno un aspetto gradevole, magari ci sono dei buchi, delle irregolarità, o magari non si è riusciti ad estrarli interi dagli stampi e questo toglie ogni possibilità di offrirli come regalo, viste le condizioni...
Saponi mal riusciti si possono recuperare in diversi modi, ma questo che propongo oggi è davvero il più semplice ed economico tra tutti: nessuna perdita di tempo, nessun dispendio energetico aggiuntivo.
Si potranno fare dei sacchettini che potranno essere usati anche come un simpatico regalo.
I sacchettini si utilizzeranno come saponi-spugna, passandoli sul corpo sotto la doccia come se fosse un sapone normale e svolgeranno nello stesso tempo le funzioni di insaponare, massaggiare, strofinare.

SACCHETTO-SPUGNA DI SAPONE
Occorrente: (per ogni sacchetto)
100 gr. di sapone fatto in casa brutto ma buono
velo per bomboniere faidate
1 laccetto o fettuccia di cotone
Preparazione:
Grattugiare sottilmente 100 gr. di sapone che dovrà essere già discretamente stagionato, per ogni sacchetto.
Preparare uno o due veli di tulle rotondi, già pronti per i confetti oppure tagliare dei quadrati di circa 25 cm di lato dal tulle a metraggio o da altro tulle recuperato di cui si dispone.
Inserire il sapone nel centro del sacchetto e chiuderlo con un laccetto stringendolo bene. Il sapone dovrà essere ben costretto all'interno e il sacchettino turgido, deve sembrare una palletta. Et voile! Il sacchetto-spugna è pronto!
Uso:
Passare sulla pelle sotto la doccia, dopo averlo bagnato. Con il calore dell'acqua calda il sapone più esterno si ammorbidirà e inizierà a schiumare. Insaponare il corpo, se si vuole strofinare basterà girare il sacchetto e passarlo sulla pelle dalla parte della chiusura.
Con il passare delle docce il sapone si consumerà, quindi ogni tanto posizionare più in basso il laccetto per adeguarlo al contenuto.
Una volta teminata la doccia riporre su un portasapone ad asciugare. Non conservare in luogo chiuso.
Veggie
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Pubblicato martedì 22 novembre 2011e aggiornato il

cold cream - ricetta classica

Ho deciso di parlare della classica cold cream, perché mi è stato chiesto più volte qual'è il giusto rapporto tra cera, olio e acqua in una crema emulsionata con sola cera d'api.
La cera d'api è un buon emulsionante, ma solo se deve inglobare piccole quantità di acqua in creme dove l'olio è l'elemento dominante, ovvero quando serve un'emulsione W/O (water in oil). Questo tipo di emulsione è tipica delle cold cream, le creme che si facevano in passato.
La cold cream è stata così chiamata perché grazie alla sua composizione riesce a contenere l'evaporazione dell'acqua dalla pelle conferendo così una sensazione di freschezza.
COLD CREAM - RICETTA CLASSICA
Percentuali
Queste sono le percentuali generali per preparare una cold cream che tenga:
13% cera d'api
54% olio

33% acqua distillata


Vediamo ora di adattere le varie percentuali per costruire una cold cream semplice, fermo restando che si possono scegliere altri oli o altre acque distillate mantenendo sempre il rapporto tra i vari componenti.

Ingredienti:
(per 100 gr. di crema)
13 gr. cera d'api*
54 gr. olio di mandorle dolci
33 gr. acqua di rose
20 gocce olio ess. legno di rosa
* E' preferibile avere della cera d'api pronta da usare. Preparatela in anticipo in piccoli cubetti come spiegato qui oppure in scaglie come spiegato nell'articolo preparare la cera in scaglie.

Le percentuali di questa cold cream sono state tratte dal:
Manuale delle preparazioni galeniche
di Franco Bettiol
ed. tecniche nuove

Preparazione:
In un pentolino mettere la cera d'api insieme all'olio di mandorle dolci.
In un altro pentolino versare l'acqua di rose.
Accendere il fornello al minimo sotto il pentolino con la cera e scaldare per far sciogliere la cera.
Attenzione a non surriscaldare i grassi, la cera fonde a circa 65°C, quindi evitare di scaldarla troppo per evitare che bruci.
Quando la cera si sarà sciolta misurare la temperatura, occorre che sia compresa tra i 65°C e i 70°C. Se fosse più alta attendere che scenda un po' prima di proseguire.
Scaldare l'acqua di rose e portare la temperatura tra i 65°C e i 70°C (la stessa temperatura della cera) facendo attenzione, dato che è in quantità minima ci metterà un attimo a scaldarsi.
Quando i grassi e l'acqua di rose avranno la stessa temperatura si può procedere.
Dopo aver rimosso entrambi i pentolini dal fuoco versare l'acqua di rose nel pentolino con i grassi.
Con un piccolo frullatorino ad immersione tipo i mixer per il caffè iniziare a frullare. L'emulsione tra la parte acquosa e la parte grassa in una crema con cera d'api avviene per gelificazione della parte grassa, perciò è molto importante continuare a frullare per parecchio tempo, fino a raffreddamento avvenuto.
Quando la crema sarà diventata tiepida, avrà assunto un aspetto omogeneo e sembrerà essere più consistente, si potranno aggiungere gli oli essenziali e dopo aver ripreso a frullare per qualche secondo si potrà eliminare il mixer perché non servirà più.
A questo punto se si lasciasse raffreddare la crema senza girarla si otterrebbe una massa solida e dura a causa della presenza della cera.
Per evitare che questo accada bisogna riprendere a girare con un cucchiaino e ogni tanto tornare a dare un'energica girata al composto fino a quando non si vede davvero l'aspetto di una crema spumosa.
Dopo diverse ore (o anche la mattina dopo) quando la crema sarà davvero fredda e consistente si potrà mettere in uno o 2 vasetti servendosi del cucchiaino.
La crema finita dovrà essere morbida e presentarsi così:
Uso:
Essendo una crema molto grassa è preferibile da usare sul viso come crema da notte.
Per la sua versatilità si può usare anche come crema jolly, quindi per il corpo come dopobagno, per le mani, per i piedi o quando serve una crema nutriente.
Veggie
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Pubblicato domenica 20 novembre 2011e aggiornato il

è uscito il libro!!

Per chi attendeva con ansia questo evento, il giorno 17 novembre dopo una lunga attesa è finalmente uscito il mio primo libro sul sapone!

Cosa contiene?
Tutto ciò che è necessario sapere per preparare tra le mura di casa i saponi, i detersivi e i detergenti necessari per vivere in un ambiente domestico pulito e sano.
Una volta acquisiti i procedimenti contenuti nel libro non avrete più necessità di acquistare prodotti di pulizia di alcun genere; avrete soluzioni per il bucato, i piatti, il bagno, i pavimenti e tutto il resto.

Cosa significa?
Significa che non dovrete più caricarvi di pesanti flaconi, scatole e scatolette di detersivi e ammorbidenti per arrivare a casa sfiniti, significa che risparmierete in termini di denaro e di salute e diverrete finalmente autosufficienti, una condizione molto importante da raggiungere in un'epoca come questa in cui a causa dell'influenza pubblicitaria e del mercato siamo costretti a comprare e a consumare quello che altri hanno deciso per noi!
Un altro aspetto di primaria importanza riguarda l'ambiente: i saponi e i detersivi che produrrete saranno biodegradibili al 100% e finalmente risolverete in modo definitivo il problema dei flaconi di plastica da smaltire.

Il libro è articolato principalmente in 3 parti: la prima parte sarà una sorta d'introduzione dove verranno descritte le sostanze che andrete ad usare, gli attrezzi e gli utensili che serviranno per operare e dove trovere altre informazioni utili sul sapone.
La seconda parte sarà la più impegnativa e riguarderà i diversi metodi di saponificazione riguardanti i saponi per le pulizie.
Troverete una sezione dedicata al riciclo degli oli esausti di cucina: basterà conservare in una bottiglia, dopo averli solo filtrati su carta tipo Scottex, gli oli di frittura e di cucina anche misti e quando ne avrete a suffcienza, impiegarli nella preparazione di saponi liquidi e solidi da usare in lavatrice per il bucato e per le altre pulizie.
Nella terza parte troverete una lunga lista di detersivi che potrete preparare utilizzando i saponi della seconda parte e non. Nella terza parte inoltre è contenuta una sezione molto articolata riguardante il bucato e come usare correttamente i saponi in lavatrice al fine di ottenere risultati soddisfacenti di lavaggio.

Per maggiori dettagli sui contenuti del libro potete scaricare l'indice che troverete nel mio (nuovo) sito ufficiale www.lareginadelsapone.it. Il sito inoltre sarà destinato a contenere informazioni e procedimenti utili di base sul sapone.

Puoi acquistare il libro in tutte le librerie

oppure

da Macrolibrarsi

oppure
direttamente da me scrivendomi all'indirizzo:

veggie822@yahoo.it

Liliana Paoletti (Veggie)

Pubblicato giovedì 17 novembre 2011e aggiornato il

gelatina di birra

GELATINA DI BIRRA
Ingredienti:
1 litro di birra doppio malto
300 gr. di zucchero
8 gr. di agar agar in polvere
Preparazione:
La sera prima di preparare la gelatina è necessario preparare la birra in maniera di liberarla dall'anidride carbonica che si svilupperebbe in cottura formando abbondante schiuma.
Versare la birra in una capiente pentola. Aggiungere un po' alla volta lo zucchero. Si formerà subito della schiuma. Girare con un cucchiaio per qualche minuto, fino a quando non si sentirà quasi più lo zucchero sul fondo. Coprire con il coperchio e lasciarla a riposo per tutta la notte. Se c'è tempo prima di andare a letto ogni tanto immergere il cucchiaio per dare una piccola girata e liberare altra schiuma che si sarà formata.
La mattina seguente la birra sarà limpida e lo zucchero si sarà completamente sciolto, come si può vedere dall'immagine.
Pesare la polvere di agar agar, se non avete una bilancia di precisione considerate che 8 grammi equivalgono più o meno a 2 cucchiaini colmi di polvere e metterla in un bicchiere. Versarci sopra poca birra (meno di mezzo bicchiere) prelevandola con un mestolino dalla pentola, girare con un cucchiaino e scioglierla per bene a freddo.
Mettere la pentola sul fuoco e portare la birra quasi ad ebollizione, ogni tanto girare con un cucchiaio.
Nel frattempo avrete già preparato i vasetti in cui versare la gelatina, dopo averli lavati e sterilizzati.
Quando la soluzione di birra e zucchero è vicino al punto di ebollizione togliere per un momento la pentola dal fuoco e mentre si gira versarci la gelatina preparara in precedenza. Versarla lentamente e girare bene per evitare la formazione di grumi.
Rimettere la pentola sul fuoco e far bollire dolcemente per 2 minuti, continuando a girare, poi spegnere.
Posare i vasetti di vetro su un canovaccio ripiegato e riempirli con la gelatina bollente. Versarne poca alla volta per evitare la rottura del vetro. L'agar agar gelifica quando il preparato si raffredda, quindi non c'è da preoccuparsi se ancora la gelatina si presenta allo stato liquido.
Chiudere bene i vasetti e metterli in una pentola preparata per la sterilizzazione. Usare dei tovaglioli o un canovaccio ripiegato sul fondo della pentola e proteggere i vasetti dagli urti provocati dall'ebollizione, infrapponendo tra uno e l'altro un tovagliolo.
Riempire la pentola con acqua calda (non bollente), l'acqua deve coprire i vasetti di almeno 2 centimetri.
Mettere sul fornello e accendere a fuoco moderato. Bollire per 25 minuti, calcolando il tempo da quando inizia a bollire.
Spegnere e coprire la pentola, lasciare raffreddare l'acqua prima di rimuovere i vasetti.
Attenzione, affinché l'agar agar gelifichi è necessario evitare che i vasetti subiscano scossoni o vibrazioni fino a quando la gelatina non si sarà solidificata, cosa che avverrà quando sarà completamente fredda.
Uso:

Per accompagnare antipasti e formaggi stagionati, ma io la trovo appetitosa anche con tofu, seitan e altri alimenti salati da consumare insieme ad un buon bicchiere di birra. A me piace consumarla anche come alimento dolce, per esempio sulle fette biscottate.
Conservare i vasetti in frigorifero una volta aperti e consumare la gelatina in breve tempo.
Veggie
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Pubblicato lunedì 14 novembre 2011e aggiornato il

panetto-shampoo di Ghassoul

Il Ghassoul o Rhassoul è un'argilla con proprietà detergenti proveniente dal Marocco e usata da secoli per l'igiene del corpo e dei capelli.
Normalmente per i capelli si miscelano 1 o 2 cucchiai di Ghassoul insieme a poca acqua, si fa una pastella e si passa sui capelli bagnati, si massaggia e dopo qualche minuto si sciacqua via.
Il panetto-shampoo di Ghassoul che andremo a fare sarà un modo più pratico di utilizzare il Ghassoul e come si vedrà, utilizzandolo in questo modo ci sarà un grande risparmio di prodotto.

PANETTO-SHAMPOO DI GHASSOUL

(per ogni panetto)
Ingredienti:
50 gr. di Ghassoul
1 cucchiaino di miele
5 gocce di olio ess. di geranio (facoltativo)
qualche cucchiaio di acqua
Preparazione:
Pesare il Ghassoul e metterlo in un piattino o in una ciotola. Aggiungere il miele e gli oli essenziali. Con le dita iniziare a miscelare il composto, quando il miele si è amalgamato all'argilla aggiungere pochissima acqua (3 o 4 cucchiai). Partire con un paio di cucchiai e impastare, se servirà aggiungerne altri 1 o 2 dopo un po'. Attenzione a non eccedere, il composto deve venire duro e l'argilla si deve solo inumidire per poi essere compattata. Con le mani compattare il composto e farne una palletta.
Prendere un pezzetto di pellicola di plastica o un altro foglietto di plastica sottile da buttare e metterci al centro la palletta di argilla.
Metterli all'interno di un vasetto di una crema o di un altro piccolo contenitore con lo scopo di dargli una forma. Premere con forza l'argilla nel vasetto e livellare la superficie fino ad appiattirla.
Estrarre panetto e pellicola dal vasetto.
Lasciare il panetto ad asciugare qualche giorno prima di usarlo.
Uso:
Bagnare i capelli e passare il panetto sul cuoio capelluto e successivamente sulla lunghezza del capello, passandolo dal lato appiattito. Aiutarsi con un po' d'acqua e massaggiare la testa. Se si è abituati a fare un risciacquo all'aceto utilizzare la brocca di plastica normalmente usata per questo scopo e riempirla a metà con acqua calda. Con la brocca a disposizione si può immergere ripetutamente il panetto di Ghassoul nell'acqua calda per poi passarlo sui capelli. L'acqua che nel frattempo si sarà sporcata di argilla si potrà versare sui capelli per poi massaggiare di nuovo il cuoio capelluto. Sciacquare e proseguire con una seconda applicazione.
In ultimo sciacquare per bene e terminare con un risciacquo all'aceto come descritto nell'articolo Risciacquo all'aceto (dopo shampoo).
Dopo l'uso lasciare il sapone ad asciugare su un portasapone.
Per questa ricetta consiglio di fare panetti piccoli, utilizzando appunto soli 50 gr. di argilla per ciascuno, così asciugheranno in fretta e non si romperanno durante l'uso.
Avvolti in un tessuto o inseriti in sacchettini e opportunamente etichettati potranno essere anche un'ottima idea regalo.
Veggie
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Pubblicato giovedì 10 novembre 2011e aggiornato il

miglio e cavolfiore

Il cavolfiore è l'ortaggio che meglio si lega al gusto del miglio, provatelo!
Questa ricetta è semplice quanto gustosa, piacerà anche a chi non va matto per il miglio.

MIGLIO E CAVOLFIORE
(x 2 persone)
Ingredienti:
140/150 gr. di miglio decorticato
1/2 cavolfiore
1/2 cipolla
dado vegetale
timo
olio extravergine d'oliva
sale
lievito di birra in scaglie oppure parmigiano vegan a piacere
Preparazione:
Lessare il cavolfiore in acqua salata dopo averlo lavato e tagliato a cimette. Lasciarlo leggermente al dente.
Affettare la cipolla e farla rosolare qualche minuto a fuoco dolce in olio extravergine d'oliva. Aggiungere il miglio e lasciarlo tostare un paio di minuti, poi aggiungere tanta acqua pari a circa il doppio del volume del miglio, salare con il dado vegetale ed aggiungere un po' di timo.
Coprire e lasciare cuocere per circa 15 minuti. Il miglio assorbirà quasi tutta l'acqua, se si dovesse asciugare troppo aggiungerne ancora. A cottura quasi ultimata aggiungere il cavolfiore (già lessato e scolato) e saltare tutto insieme fino a fine cottura. Aggiungere dell'altro timo a piacere.
Impiattare e cospargere di parmigiano vegan o di lievito di birra in scaglie a piacere.
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Pubblicato lunedì 7 novembre 2011e aggiornato il

oleolito di carota

Nell'articolo oleolito di calendula abbiamo visto come si procede nella preparazione di un oleolito con piante o fiori secchi.
Ma cosa succede se invece volessimo utilizzare delle carote fresche? La quantità di acqua presente nella radice è tale da far marcire la carota stessa durante il periodo di macerazione nell'olio.
In questi casi per ottenere un durevole oleolito è consigliabile procedere con il metodo a caldo, che offre il duplice vantaggio di consentire l'evaporazione dell'acqua in tempi brevi e di disporre di un oleolito pronto in poche ore.





OLEOLITO DI CAROTA
(per 500 ml di oleolito)
Ingredienti:
550 ml di olio extravergine di oliva
250 gr. carote
1,5 ml vit. E (alfa-tocoferolo) (facoltativo) per una migliore conservazione
Preparazione:
Lavare ed asciugare bene le carote. Tagliarle sottilmente a julienne oppure a capelli d'angelo utilizzando l'apposita affettatrice.
Metterle in una pentola che possa essere a sua volta contenuta in un'altra pentola più grande per il bagnomaria. Versare l'olio sulle carote e con un cucchiaio spingerle sotto il livello dell'olio in modo da esserne completamente ricoperte.
La scelta dell'olio da usare cade sull'uso che si intende fare dell'oleolito. Per saponi, pomate o preparazioni varie l'olio di oliva (o olio EVO) è il più indicato. Se invece l'oleolito servirà come ingrediente di creme per il viso e/o per il corpo o di oli per il corpo, ci vorrà un olio più leggero e più fluido, i più indicati in questo caso sono l'olio di vinacciolo e quello di girasole (bio) che potranno essere usati da soli oppure entrambi nello stesso oleolito usandone metà e metà.
Mettere la pentola con olio e carote nella pentola del bagnomaria e riempire di acqua la pentola che fungerà da caldaia. L'acqua dovrà superare il livello dell'olio. Se possibile fissare dai manici la pentola interna con quella esterna con dei nastri, delle mollette da bucato oppure utilizzare un elastico come nell'immagine. Questo particolare consentirà alla pentola di rimanere costantemente immersa nell'acqua anziché galleggiare e favorirà il mantenimento di una temperatura costante dell'olio durante la cottura.
Accendere il fornello e quando l'acqua inizierà a bollire portare avanti la cottura per 3 ore. Per tutto il tempo tenere la pentola scoperta per permettere all'acqua delle carote di evaporare e con un cucchiaio girare ogni tanto l'olio con le carote.
Controllare l'acqua della caldaia. l'acqua evapora in fretta e va rimboccata di frequente.
Trascorse le 3 ore spegnere il fuoco e senza coprire l'oleolito lasciarlo raffreddare completamente, oppure lasciarlo direttamente nell'acqua della caldaia fino alla mattina seguente.
Quando l'oleolito si sarà raffreddato filtrarlo su un tovagliolo di cotone bianco posato su un imbuto e raccogliere l'oleolito filtrato in una brocca o in una bottiglia. Strizzare solo parzialmente il tovagliolo una volta che l'olio cesserà di cadere nella brocca, per evitare di aggiungere all'oleolito della polpa o dei residui di acqua ancora presenti nelle carote.

















Lasciare l'oleolito a riposo per diverse ore così le impurità si depositeranno sul fondo. Quando sarà discretamente limpido versarlo molto lentamente in una bottiglia di vetro scuro facendo attenzione a lasciare il deposito nella brocca, anche se si perderà una piccola quantità di olio.
Per una migliore conservazione si può aggiungere della vitamina E, nelle quantità riportate tra gli ingredienti oppure 5/10 gocce di oleoresina di rosmarino (ROE).
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Pubblicato giovedì 3 novembre 2011e aggiornato il

sciroppo di melograne

SCIROPPO DI MELOGRANE
Ingredienti:
10 melograne
150 gr. zucchero
300 ml alcol 95°
2 cucchiai di karkadé
1 limone
Preparazione:
Spremere le melegrane e raccogliere il succo in una terrina, filtrarlo e pesarlo.
Prelevarne circa 500 gr. e versarlo in un grosso vaso. Aggiungere le foglie di karkadé, lo zucchero, l'alcol e qualche scorzetta di limone.
Chiudere ermeticamente e far macerare per un mese, agitando il recipiente ogni tanto per evitare che lo zucchero si depositi sul fondo.
Filtrare il liquore su carta da liquori, su un filtro per caffè o su un telo di cotone e travasarlo nelle bottiglie. Chiudere e riporre al buio e al fresco.
Lasciar invecchiare lo sciroppo per qualche mese prima di consumare.
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