Pubblicato venerdì 28 marzo 2014e aggiornato il

crema struccante occhi-viso alle argille


CREMA STRUCCANTE OCCHI-VISO ALLE ARGILLE
Ingredienti:
90 g di argilla bianca
20 g di glicerina vegetale
10 g di argilla verde
5 g di rosa damascena in polvere
2 cucchiaini di olio di riso
1 cucchiaino di aceto di mele
1 g di gomma xantana
4 gocce di olio essenziale di rosa
48 gocce di Cosgard (o altro conservante)
120 g di acqua demineralizzata
Preparazione:
Pesare l'acqua nel bicchiere del frullatore ad immersione (io ho usato una ciotola perché ho fatto una quantità maggiore di crema), aggiungere a pioggia la gomma xantana. Frullare con un frullatore ad immersione. Quando la gelatina sarà liscia e senza grumi aggiungere la polvere di rosa damascena e frullare ancora.
Aggiungere nell'ordine: glicerina vegetale, olio di riso e aceto di mele. Frullare di nuovo per amalgamare questi ingredienti ai precedenti.
Aggiungere il conservante e l'olio essenziale di rosa. Frullare.
Aggiungere l'argilla verde e frullare.
Come ultimo ingrediente aggiungere un po' alla volta l'argilla bianca, frullando ad ogni aggiunta parziale.
Frullare il tutto fino ad avere una crema liscia e un po' elastica.
Versare in un vasetto di vetro grande (200 ml circa) o in 2 piccoli o in un tubo.
Uso:
La polvere di rosa insieme alle argille farà da scrub leggero e delicato.
Per struccare il viso prelevare  un po' di crema e massaggiarla su viso e collo precedentemente inumiditi, quando tutto il trucco sarà rimosso risciacquare con acqua tiepida.
Per struccare gli occhi ed eliminare il mascara versare una piccola quantità di crema su un batuffolo di cotone inumidito (oppure su un dischetto di cotone) e massaggiare su occhi e palpebre con movimenti rotatori.
Non appena il cotone si impregnerà di mascara si può risciacquare sotto l'acqua corrente, strizzare e passare sugli occhi fino alla rimozione totale del mascara, se serve usare un'altra piccola quantità di crema.
Al termine risciacquare gli occhi con acqua tiepida.
Veggie
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Pubblicato lunedì 24 marzo 2014e aggiornato il

straccetti di seitan con patate e cipolle

STRACCETTI DI SEITAN CON PATATE E CIPOLLE
Ingredienti:
seitan
patate (1 a persona)
cipolle (mezza a persona)
vino bianco
rosmarino
amido di mais (1 cucchiaino a persona)
vino bianco
rosmarino
olio - sale - pepe
Preparazione:
Affettare il seitan e la cipolla sottilmente con un'affetta-verdure, sbucciare e tagliare le patate a cubetti.
In una pentola versare l'olio, unire le cipolle e il seitan. Lasciare rosolare qualche minuto (attenzione a non bruciare la cipolla).
Aggiungere il vino, un po' d'acqua  e quando il bollore riprende aggiungere le patate.
Salare, pepare, aromatizzare con del rosmarino.
Proseguire la cottura a pentola coperta fino a quando le patate non saranno quasi cotte, se nel frattempo il condimento si restringesse troppo aggiungere poca acqua.
Quando le patate saranno cotte versare l'amido di mais in un bicchere, aggiungere poca acqua e mescolare con un cucchiaino. Quando si saranno sciolti tutti i grumi aggiungere ancora un po' di acqua (circa mezzo bicchiere per 2 persone), mescolare di nuovo e versare sugli straccetti.
Mescolare e proseguire la cottura per un paio di minuti per formare una bella salsetta.
Veggie
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Pubblicato martedì 18 marzo 2014e aggiornato il

burger di lupini (vegan - gluten-free)

Con i lupini deamarizzati della precedente ricetta è possibile preparare dei burger vegetali proteici, ottimi come sostituto della carne nelle diete vegetariane, in questo caso indicati anche per una dieta senza glutine.

BURGER DI LUPINI
Ingredienti:
(per 4 burger grandi come quelli dell'immagine)
1 barattolo di lupini in salamoia (circa 220 g sgocciolati)
1 patata di media grandezza
3-4 cucchiai di fiocchi di grano saraceno
2 cucchiai di fecola di patate
1 cucchiaino di semi di lino
prezzemolo fresco
aglio in polvere
noce moscata
farina di riso per la panatura (facoltativo)
Preparazione:
Lessare la patata e quando si sarà raffreddata incartarla con della pellicola per alimenti e riporla in frigorifero per tutta la notte.













Il giorno seguente sbucciare la patata e passarla con lo schiacciapatate, raccogliendo la purea in una terrina.
Scolare i lupini dalla salamoia e metterli a bagno in acqua fredda per 30 minuti o 1 ora, così perderanno un po' di sale.
Scolarli dall'acqua e con un po' di pazienza sbucciarli.
Versarli nel bicchiere del frullatore insieme ad abbondante prezzemolo e poca acqua. Frullare fino a quando i lupini non saranno ridotti in poltiglia. Se serve aggiungere altra acqua per facilitare la frullatura, ma aggiungerne sempre un po' alla volta, se la poltiglia fosse troppo liquida i lupini non si macinerebbero finemente.
Quando i lupini saranno pronti travasateli nella terrina insieme alle patate.
Aggiungere poco aglio in polvere e una spolverata di noce moscata, e i semi di lino, mescolare per bene.
Aggiungere la fecola di patate e qualche cucchiaio di fiocchi di saraceno, la quantità che serve ad ottenere un impasto consistente.
Dividere l'impasto in 4 burger, spennellare la superficie con pochissima acqua e passarli nella farina di riso (la panatura è facoltativa, ma è indicata se i burger si vogliono friggere o cuocere in forno).
Cuocere in forno (come quelli dell'immagine) oppure su una piastra calda o friggere in poco olio d'oliva fino per qualche minuto.
Veggie
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Pubblicato sabato 15 marzo 2014e aggiornato il

ciambellone cocco, banana, uvetta

CIAMBELLONE COCCO, BANANA, UVETTA
Ingredienti:
500 g di farina tipo 0
200 g di zucchero
100-150 ml di acqua o latte vegetale
100 g di polpa di cocco esausta, quella che rimane dalla preparazione dell'olio di cocco o dal latte di cocco fatti in casa
oppure: 70 g di farina di cocco o polpa di cocco grattugiata
100 ml (mezzo bicchiere) di olio extravergine d'oliva
2 uova
1 banana matura
50 g di uvetta sultanina
il succo di mezzo limone
2-3 cucchiai di liquore al cocco o altro liquore a piacere
25 g di lievito casalingo acido citrico-bicarbonato o cremortartaro-bicarbonato
Preparazione:
Rompere le 2 uova in una terrina e sbatterle insieme allo zucchero.
Quando saranno diventate bianche e spumose aggiungere la banana, il liquore, il succo di limone e l'olio. Frullare per miscelare bene gli ingredienti.
Nel frattempo accendere il forno e portare la temperatura a 200 °C.
Ungere lo stampo per il ciambellone.


















In un'altra insalatiera miscelare la farina con il lievito.
Quando tutto è pronto  aggiungere un po' alla volta la farina miscelata al lievito all'impasto, aggiungendo anche dell'acqua.
L'impasto dovrà risultare morbido così il ciambellone lieviterà meglio e diventerà soffice, quindi la quantità di acqua da aggiungere è relativa alla consistenza dell'impasto ottenuto, ce ne vorrà circa mezzo bicchiere o più.
Al termine unire l'uvetta, mescolare ancora per distribuirla uniformemente nell'impasto.
Versare il tutto nello stampo e livellare per bene.
Infornare subito.
Dopo 15 minuti abbassare la temperatura e portarla a 180 °C.
Proseguire la cottura per un totale di 50-60 minuti.
Veggie
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Pubblicato lunedì 10 marzo 2014e aggiornato il

deamarizzazione e conservazione dei lupini

Per i romani come me queste delizie si chiamano fusaie. I meno giovani ricorderanno il nonnetto davanti alla scuola con un grande cesto di vimini pieno di fusaie in salamoia, che trasportava su un carretto insieme a mostaccioli, pesciolini e more di liquirizia. Con la schiumarola le scolava dalla salamoia e ne riempiva dei cartocci. Si mangiavano così, semplicemente creando un'apertura sulla buccia mordendola all'altezza del buchino, poi si schiacciavano tra pollice e indice e la fusaia sgusciava direttamente in bocca... buonissime! Se seguirete questo procedimento potrete tornare bambini e ritrovare sapori forse dimenticati.
I lupini sono dei legumi poco conosciuti, forse perché a differenza dei fagioli, per i quali è sufficiente  una notte a bagno in acqua prima della cottura, nencessitano invece di un trattamento di deamarizzazione che si protrae per giorni.
Esistono 2 tipi di lupino, il lupino amaro che è quello che useremo qui e il lupino dolce dal quale si ricava la farina di lupino, anch'essa poco conosciuta.
Potete trovare i lupini secchi nei mercati insieme agli altri legumi secchi, oppure nei supermercati più forniti. Attenzione a non confonderle con le fave secche, con le quali hanno una forte somiglianza.
I lupini contengono un'alta percentuale di proteine vegetali, addirittura superiori a quelle della soia, inoltre abbassano il livello di zuccheri nel sangue.
Sono quindi l'alimento ideale per chi segue una dieta vegetariana e per diabetici.

DEAMARIZZARE I LUPINI
Ingredienti:
500 g di lupini secchi
< 500 g di sale fino
acqua
Procedimento:
Mettere a bagno i lupini in acqua appena tiepida per 12 ore.
Durante l'ammollo si reidrateranno, aumenteranno di volume e cambieranno colore.
La mattina successiva (o appena trascorso il tempo di ammollo), scolarli dall'acqua versandoli in un colapasta posizionato nella vasca del lavello e risciacquarli sotto l'acqua corrente.
A questo punto, ancor prima di inziare il processo di deamarizzazione è necessario cuocere i legumi.
Versare i lupini in una pentola e coprirli di acqua fredda. Portare ad ebollizione e cuocere per 1 ora da quando l'acqua inizia a bollire.
Spegnere, lasciare raffreddare un po', poi scolarli dall'acqua e risciacquarli ancora, così si raffredderanno del tutto.
Da questo momento inzia la fase di deamarizzazione che in tutto durerà 5 giorni.
Per 500 g di lupini versare in una capiente insalatiera circa 1 litro di acqua, aggiungere 30 g di sale (1 cucchiaio e mezzo) e con un cucchiaio mescolare per farlo sciogliere. Poi aggiungere i lupini che dovranno essere ricoperti di acqua salata, quindi se l'acqua fosse di livello insufficiente  aggiungerne fino a coprirli.









L'acqua salata di ammollo dovrà essere cambiata 2 volte al giorno (mattina e sera) per 5 giorni in totale. Ad ogni cambio bisogna fare una nuova soluzione salina con 30 g di sale per 1 litro di acqua, ogni volta che si cambia l'acqua versare i lupini nel colapasta e risciacquarli in acqua corrente prima di rimetterli nella nuova soluzione salina.
Se deamarizzate i lupini in estate, quando la temperatura ambientale è elevata, riponete l'insalatiera con lupini e soluzione salina nel frigorifero per tutti i 5 giorni del procedimento

CONSERVAZIONE
Allo scadere dei 5 giorni i lupini saranno diventati ormai dolci e gustosi, per conservarli faremo una salamoia.
Nei giorni che hanno preceduto questo momento vi sarete procurati dei vasetti di vetro con tappo a vite, per 500 g di lupini ce ne vorranno 7-8 del formato tradizionale per marmellata. Assicuratevi che chiudano bene.
Sterilizzate i vasetti in acqua bollente e fateli asciugare nel forno tiepido, fate bollire i coperchi per qualche minuto.
Quando i vasetti saranno pronti si potrà procedere.
In una pentola capiente versare 1,5 litri di acqua insieme a 90 g di sale.
Portare ad ebollizione, poi aggiungere delicatamente i lupini.
Coprire le pentola ed attendere che l'acqua riprenda a bollire. Da quel momento calcolate 3 minuti di cottura. L'acqua deve bollire dolcemente per evitare di strapazzare troppo i lupini.
Invasare i lupini un vasetto alla volta e ricoprirli con la salamoia. La salamoia dovrà coprire completamente i legumi, non riempire il vasetto completamente, lasciare un paio di centimetri di aria. Chiudere subito ancora bollente stringendo bene la capsula.
Procedere così per tutti i vasetti, se nel frattempo la salamoia nella pentola si fosse raffreddata riaccendere il fuoco, e aspettare di nuovo il punto di ebollizione prima di terminare con il riempire gli ultimi vasetti, perché i lupini devono essere invasati bollenti.
Lasciare i vasetti in piedi sul mobile senza toccarli fino al raffreddamento totale. Raffreddandosi si formerà il sottovuoto che permetterà una lunga conservazione di svariati mesi.
Se al termine alcuni vasetti si presentassero senza sottovuoto, non apriteli, ma consumateli per primi.
Mettete i vasetti senza sottovuoto nel frigorifero e consumateli entro 1-2 mesi.
Gli altri al buio in dispensa.
Uso:
Si possono mangiare così al naturale sgranocchiandoli dopo averli sbucciati.
Prima di consumarli consiglio un bagno di una decina di minuti in acqua di rubinetto per abbassare il livello di sale.
Si possono mangiare come contorno. Dopo averli messi a bagno in acqua dolce basterà spellarli  e condirli, oppure si possono macinare ed usare come ingrediente proteico di burger e polpette vegetali.
Veggie
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Pubblicato venerdì 7 marzo 2014e aggiornato il

frittelle di riso di San Giuseppe - vegan gluten-free

FRITTELLE DI RISO DI SAN GIUSEPPE - VEGAN GLUTEN FREE
Ingredienti:
200 g di riso semi-integrale
500 ml latte di riso non dolcificato
50 g di zucchero di canna o zucchero bianco
50 g di veg-burro
1 bicchiere d'acqua
la scorza grattugiata di 1 limone (biologico)
2 cucchiai di amido di mais
1 pizzico di sale
2 cucchiai di Rum
1/2 cucchiaino raso (1-1,5 g) gomma xantana per uso alimentare
2 cucchiai di Rum
acqua
Preparazione:
In una pentola mettere il riso, il latte di riso, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale e mezzo bicchiere d'acqua.
Cuocere a fuoco moderato a pentola quasi coperta fino a quando il riso non sarà ben cotto e avrà assorbito tutta l'acqua (circa 30-35 minuti), girando ogni tanto.
Con il riso ancora caldo aggiungere prima il veg-burro, mescolare e quando si sarà sciolto aggiungere l'amido di mais. Distribuirlo bene nel riso mescolando con un cucchiaio, poi coprire con il coperchio e lasciare l'impasto a solidificare tutta la notte.
Se fate l'impasto il pomeriggio, quando si sarà raffreddato sarà meglio mettere la pentola in frigorifero, il risultato sarà migliore per mantenere compatte le frittelle al momento di friggere dato che non metteremo uova come legante.






















Il giorno dopo versare 100 ml di acqua in una terrina, aggiungere qualche goccia di succo di limone e la gomma xantana a pioggia, con lo sbattitore frullare il composto fino ad ottenere una gelatina omogenea, che dovrà in un certo senso sostituire gli albumi d'uovo montati a neve.
Togliere la pentola con il riso dal frigorifero, l'impasto risulterà abbastanza duro e compatto. Aggiungere 2 cucchiai di Rum e la gelatina di xantana.
Mescolare con un cucchiaio fino a quando il riso avrà assorbito la gelatina.
Preparare una padella con l'olio per friggere.
Scaldare l'olio.
Servendosi di 2 cucchiai formare delle frittelle e buttarle nell'olio bollente.
Dato che l'impasto non contiene uova servirà una buona abilità in cucina per cuocere le frittelle senza che queste si rompano o si affloscino nell'olio. L'olio dovrà essere molto caldo, quindi cuocere poche frittelle alla volta per evitare che la temperatura dell'olio si abbassi troppo.
Girare ogni frittella solo quando è ben dorata da un lato, cuocerla dall'altro lato velocemente, poi scolarla su carta assorbente. La cottura dovrà avvenire in tempi brevi così il riso all'interno non avrà il tempo di diventare troppo morbido.
Quando tutte le frittelle si saranno raffredddate passarle nello zucchero e servire.
Veggie
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Pubblicato domenica 2 marzo 2014e aggiornato il

gomasio homemade

Il gomasio è un condimento macrobiotico per cereali e verdure, nella formula originale è prevista una combinazione di semi di sesamo e sale marino in rapporti diversi.
In macrobiotica il cibo diventa medicina e anche il gomasio è considerato tale.
Un gomasio che contiene molto sale è un gomasio molto yang, all'opposto un gomasio con pochissimo sale è molto yin. Tra questi 2 estremi si possono preparare gomasi intermedi, energeticamente più equilibrati, per chi vuole usare questo condimento senza l'esigenza di curare particolari squilibri.
Da qualche anno, oltre al gomasio tradizionale è posibile trovare in commercio gomasi aromatizzati con erbe, spezie e alghe. In questo articolo vedremo in particolare il gomasio tradizionale e quello alle alghe Nori, non sarà poi difficile apportare delle piccole modifiche ed ottenere gli altri sulla base dei gusti personali.

GOMASIO TRADIZIONALE
Ingredienti:
(per 100 g di gomasio)
95 g semi di sesamo
5 g sale marino integrale (ottimo quello grigio dell'Atlantico)

GOMASIO ALLE ALGHE NORI
Ingredienti:
(per 100 g di gomasio)
94 g semi di sesamo
4 g sale marino integrale
2 g alghe Nori (circa un foglio)

Preparazione:
Per preparare un ottimo gomasio è necessario innanzitutto disporre di un Suribachi, uno speciale mortaio in ceramica studiato per pestare i semi di sesamo.
Per completare il lavoro, l'ideale sarebbe disporre anche di un wok in ghisa come suggerisce Elena Roggero Guglielmo nel suo interessantissimo libro Cucinare per il Corpo e per lo Spirito, perché i semi di sesamo devono essere tostati e la ghisa è da preferire ai materiali antiaderenti delle moderne padelle che posso essere tossici.
Mettete i semi in una scodella e lavateli per bene, poi versateli in un colino a maglia fitta e scolateli da tutta l'acqua.
Posizionate il wok sul fornello ed accendete il fuoco, fatelo scaldare come si deve.
Versate i semi bagnati nel wok caldo, all'inizio i semi si asciugheranno e vedrete l'acqua evaporare, poi inizieranno a tostarsi. Quando l'acqua sarà evaporata abbassate un po' la fiamma. Mescolate in continuazione (meglio se con un cucchiaio di legno) per evitare che i semi brucino. Tutto il procedimento dura al massimo 5 minuti.
Quando i semi inizieranno a tostare li sentirete scoppiettare. A quel punto fate molta attenzione nel sorvegliarli perché possono bruciare in un attimo.
I semi saranno pronti quando schicciandone qualcuno tra il pollice e l'anulare riuscirete a romperli.
Quando avranno raggiunto il giusto grado di tostatura versate provvisoriamente i semi in un piatto.












 Buttate il sale nel wok ancora molto caldo e spegnete il fuoco. Mescolate il sale nel wok, il calore del wok farà evaporare l'acqua del sale così il gomasio non verrà ammalloppato e pieno di grumi come se ne vedono tanti sul web.
Quando il sale si sarà asciugato versatelo nel suribachi e inziate a pestarlo, deve diventare una polvere sottile.
A questo punto aggiungete i semi tostati. Con il pestello posizionato in verticale (come si vede nell'immagine centrale) e con la mano appoggiata sopra, iniziate a pestare i semi con movimenti leggeri e circolari, senza forzare e soprattutto senza fretta.
Quando quasi tutti i semi saranno frantumati il gomasio è pronto.

Se avete deciso di fare la versione con alghe Nori, che consiglio non solo per l'eccellente sapore, ma anche per l'arriccchimento di calcio e proteine che l'alga fornisce al gomasio, potrete aggiungerla ora e mescolare con cura per distribuirla in tutto il condimento.
Il foglio di alga Nori va tostato e polverizzato prima di iniziare la preparazione del gomasio, nel modo che segue:
Accendete il fornello, tenete il foglio tra due dita prendendolo da un angolo e passatelo sul fuoco a una distanza di circa 5 cm dalla fiamma. Con il calore il foglio si arriccerà e cambierà colore divenendo più verde. Passate sulla fiamma tutto il foglio muovendolo in tutte le direzioni e girandolo da entrambi i lati.
Sarà pronto quando sarà diventato croccante e profumato (non bruciatelo).
A questo punto basterà poggiare il foglio in un piatto e frantumarlo con le dita. Vedrete che si polverizzerà con facilità. Sarà pronto quando sarà ridotto in piccoli pezzettini (che sembrano di carta), quasi come una polvere grossolana (cliccare sull'immagine per ingrandire e vedere la grandezza).

Versate il gomasio in un vasetto di vetro solo quando si sarà raffreddato completamente.
Conservatelo in frigorifero e consumatelo possibilmente entro una decina di giorni, per evitare l'ossidazione degli acidi grassi dei semi.

Il gomasio si può arricchire con erbe, spezie e alghe. La Finestra sul Cielo ne produce tantissimi, eccoli:
http://www.lafinestrasulcielo.it/italiano/category/Node41
non sarà difficile riprodurne qualcuno in casa, basta rispettare le percentuali dei vari ingredienti.

Questi sono quelli che trovo più stuzzichevoli :

GOMASIO ALLA SPIRULINA
91,5% semi di sesamo
4,5% alga spirulina
4% sale marino

GOMASIO ALLE ALGHE
91,5% semi di sesamo
4,5% alghe Nori e kombu
4% sale marino

GOMASIO ALLE ERBE
89% semi di sesamo
3,2% spinaci e porri (essiccati)
1,9% piante aromatiche
1,9% spezie
4% sale marino

GOMASIO CON SESAMO NERO
76% semi di sesamo bianco
20% semi di sesamo nero
4% sale marino

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LETTURE CONSIGLIATE

Cucinare per il Corpo e lo Spirito - Libro Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere
Suribachi - Mortaio in Ceramica - Grande - Diametro 18,5 cm Voto medio su 2 recensioni: Da non perdere

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