Pubblicato venerdì 30 luglio 2010e aggiornato il

acqua di rose

La vera acqua di rose è un idrolato. Si ottiene attraverso il processo di distillazione in corrente di vapore.
In casa non abbiamo i mezzi per produrla, essendo sforniti di distillatore, ma possiamo fare questa versione leggermente alcolica che ho volutamente chiamato acqua di rose perchè composta principalmente da acqua. Si potrà usare come tonico rinfrescante per viso e corpo.

ACQUA DI ROSE
(per una bottiglia da 200 ml)
Ingredienti:
15 ml alcol buongusto 95°
1 cucchiaino aceto di mele
4 o 5 gocce o.e. rosa
2 o 3 foglioline secche di karkadè
(per il colore rosa)
200 ml (quasi) acqua distillata

Preparazione:
Misurare 15 ml di alcol e versarli in una bottiglia trasparente provvisoria. Aggiungere le gocce di olio essenziale di rosa.
4 o 5 gocce sono più che sufficienti, la rosa ha un forte aroma, e noi stiamo facendo un'acqua, non un profumo. Le poche gocce saranno aromatiche al punto giusto e si scioglieranno perfettamente nell'alcol che metteremo.
Agitare la bottiglia per sciogliere bene l'olio essenziale. Aggiungere 150 ml circa di acqua distillata e il cucchiaino di aceto di mele (servirà ad aggiustare il pH dell'acqua e ad adattarlo a quello della pelle). A questo punto versare nel composto 2 o 3 foglioline di karkadè. Chiudere la bottiglia ed agitarla ogni tanto. Attendere qualche minuto, il tempo cioè che il karkadè inizi a liberare il colore nell'acqua e alcol. Quando si sarà ottenuto il colore desiderato filtrare l'acqua di rose e versarla in una bottiglia da 200 ml. Aggiungere poca acqua distillata fino a riempire la bottiglia.
Uso:
Come tonico rinfrescante per il corpo, ad esempio dopo il bagno, passandola con un batuffolo di cotone.
Come tonico per il viso. La rosa ha proprietà rinfrescanti, decongestionanti, idratanti, rigeneranti dei tessuti. E' adatta a tutti tipi di pelle. Consiglio di provarla anche a chi ha una pelle sensibile e delicata. La quantità di alcol è modesta e non dovrebbe dar fastidio.
Quest'acqua come conservante ha solo poco alcol, ma se trattata bene si conserva a lungo. Evitare principalmente il contatto con le mani per non contaminarla.
Per l'uso versarla su un batuffolo di cotone o un dischetto per il trucco.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 28 luglio 2010e aggiornato il

torta-sapone di auguri! - come realizzarla

Le immagini di questa torta-sapone sono state ampiamente illustrate nell'articolo torta-sapone di auguri!.
In questa sezione invece vedremo come è stata costruita e soprattutto scopriremo i segreti dell'effetto fiamma di candela.
La realizzazione di questo sapone è riservata a saponai che abbiano già una certa esperienza.

Esecuzione:
Per prima cosa bisogna trovare uno stampo adeguato. Io ho usato il coperchio rovesciato di un porta-torta in plastica.
fase 1
Preparare 300 gr. di cubetti di sapone colorati utilizzando altri saponi o avanzi di saponi già fatti.
fase 2
Foderare lo stampo con pellicola per microonde (è più resistente al calore). Anche se lo stampo è in plastica, è meglio non rischiare e garantirsi una perfetta sformatura.
fase 3
Preparare il primo strato di sapone utilizzando 800 gr. di grassi e oli. Questo primo strato dev'essere montato, un whipped soap per la precisione. Nella composizione è richiesta della stearina vegetale. Tutti questi accorgimenti hanno lo scopo di ottenere uno strato di sapone che non appiccichi e non si sciolga quando si dovranno praticare dei buchi. E' la base per la preparazione dell'effetto fiamma di candela.
fase 4
Dopo 2 ore o 2 ore e mezza, controllare lo strato di sapone. Se al tatto si presenta leggermente solido è il momento di muoversi.
Praticare dei profondi buchi con un ferro da maglia molto grande (io ho usato il n° 7) alla distanza di circa 2 cm uno dall'altro.
fase 5
Subito dopo aver praticato i buchi provvedere velocemente alla preparazione del secondo strato.
Il secondo strato (400 gr. di oli in totale) dovrà rimanere molto morbido, quindi occorre arrivare ad un nastro appena accennato. Un po' più solido e l'effetto fiamma di candela va in fumo. Il secondo strato per contrastare il primo deve avere un colore un po' acceso (che poi sbiadirà un po'). Il colore arancio l'ho ottenuto includendo nella composizione degli oli il 15% di olio di palma rosso che da solo riesce a colorare egregiamente senza necessità di aggiungere altri coloranti.
Appena il sapone è pronto versarlo nello stampo. Aiutandosi con un cucchiaio cercare di riempire i buchi praticati in precedenza. Battere ripetutamente lo stampo sul piano da lavoro per far penetrare bene il sapone all'interno. Il sapone tende sempre a solidificare, quindi battere, battere, battere. Il tutto però con una certa rapidità.
Coprire il sapone e metterlo in caldo come si fa abitualmente.
fase 6
Dopo altre 2 ore o 2 ore e mezza, riprendere il sapone e distribuire sulla superficie 100 gr. dei cubetti di sapone preparati in precedenza. Premerli, i cubetti devono penetrare nel sapone ancora morbido in modo da rimanere in parte all'interno e in parte all'esterno del sapone stesso. Quando saranno tutti sistemati coprire il sapone e lasciarlo in incubazione fino al giorno dopo.
fase 7
Il giorno seguente, preparare il terzo strato.
Servono solo 400 gr. di oli. Appena il sapone arriva al nastro (questa volta però ben fermo) aggiungere nell'impasto i 200 gr di cubetti di sapone rimasti. Distribuirlo sullo strato di sapone precedente e coprire. Mettere sotto le coperte e lasciare in incubazione fino al giorno dopo.
fase 8
Eccoci arrivati all'ultimo strato interno.
Per questo strato ho usato 500 gr. di oli della stessa composizione del terzo strato.
Il sapone è stato colorato di verde con polvere di spinaci. Riporre il sapone in caldo fino al giorno successivo.
fase 9
Trascorse 24 o 48 ore il sapone si può finalmente sformare.
Appoggiarlo su carta da forno o poliaccoppiato e lasciarlo coperto per un altro giorno a riposare.
fase 10
La copertura. Questa è la parte più difficile da realizzare, soprattutto con le temperature di questi periodi.
La copertura è stata realizzata con la tecnica del whipped soap, in pratica si tratta di un sistema che prevede l'utilizzo del freddo anzichè del caldo. Sono stati utilizzati 600 gr. tra burro di karitè, burro di cacao, olio di cocco, olio di palma e olio di girasole.
Come si può leggere nella composizione l'olio d'oliva è assente, questo ha permesso di ottenere un sapone bianco senza l'utilizzo di agenti sbiancanti.
Si procede montando il sapone. Il sapone va messo a riposo in frigorifero finché non raggiunge una determinata consistenza che "tiene". Poi si prende e si versa un primo strato di copertura del piano e del perimetro. Si livella per quello che è possibile. Il sapone si rimette in frigorifero e anche la torta. Dopo un po' si verifica la durezza del piano della torta. Quando ha raggiunto la giusta consistenza si lavora il piano con una spatola dentellata per dolci. Con lo stesso attrezzo si praticano tutte le incisioni verticali lungo il perimetro. Si rimette in frigorifero ancora un po'.
Poi si riprende e anche il sapone. Il sapone dev'essere ben freddo. Se ne mette qualche cucchiaio in una tasca da dolci e si comincia con il fare le decorazioni piccole sulla base. Il sapone tende a sciogliersi. Quindi se le decorazioni non tengono bisogna fermarsi e rimettere tutto nel frigorifero. Se necessario anche nel congelatore per un po'.
Quando il bordo inferiore è terminato si passa all'effetto meringa del piano. Bisogna fare 2 giri, ma non si possono fare tutti insieme perché il sapone si scioglie, quindi si procede alternando qualche meringa al frigorifero, finché tutto il bordo non è terminato. In tutto ci vorrà qualche ora.
fase 11
Con del sapone rimasto incollare le decorazioni di sapone (roselline e foglie) preparate in precedenza.
Quando tutto è finito la torta va messa in frigorifero (coperta con una campana per dolci) e lì lasciata fino al giorno dopo.
fase 12
Togliere la torta dal frigorifero e lasciarla riposare un altro giorno. Coprirla con la campana, ma mettere qualcosa alla base che tenga sollevato un po' il coperchio in modo da lasciare evaporare l'acqua in eccesso.
Il giorno seguente si può tagliare.
Veggie
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TORTA-SAPONE DI AUGURI! - COME REALIZZARLA
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Pubblicato lunedì 26 luglio 2010e aggiornato il

lassi classico - salato o dolce

Con questo caldo il corpo richiede qualcosa che sia fresco, ma al contempo nutriente.
Il lassi sembra essere la bibita adatta.
Il lassi è una tradizionale bevanda indiana a base di yogurt.
Può essere dolce se addizionato di zucchero, o salato se addizionato di sale e spezie.

LASSI CLASSICO SALATO
Ingredienti:
500 ml di yogurt
250 ml di acqua
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaino di semi di cumino tostati e macinati
1 cucchiaino di sale
Preparazione:
Tostare e macinare il cumino e tenerne un pizzico da parte.
Miscelare tutti gli ingredienti in un recipiente.
Servire fresco o a temperatura ambiente guarnito con un pizzico di cumino in polvere.

LASSI CLASSICO DOLCE
Ingredienti:
500 ml di yogurt
250 ml di acqua
3 cucchiai di zucchero (oppure 2 cucchiai di miele)
1 pizzico di cardamomo macinato
ghiaccio (facoltativo)
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore e frullare.

Questa preparazione di base si può arricchire con frutta di stagione come facciamo in genere con i frullati.
In 500 ml di yogurt si può aggiungere mezza tazza di fragole, banane, mango, ananas, ciliegie e altra frutta a piacere tagliata a tocchetti. Oppure sciroppi (di mandorle, menta ecc.) o succhi di frutta. Se si aggiungono succhi di frutta dimezzare la quantità di acqua.
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Pubblicato sabato 24 luglio 2010e aggiornato il

spugna da bagno...per la doccia

Nell'articolo calzino di spugna come spugna da doccia ho esaltato le qualità della spugna di cotone dei calzini per la doccia.
Ho parlato di diversi tipi di spugne, ma ora vorrei soffermarmi su quanto ho scritto riferendomi alle spugne in cellulosa. Le ho descritte così:

Sebbene abbiano il vantaggio di essere di origine vegetale e biodegradabili, come difetto principale hanno quello di impedire la formazione di una schiuma abbondante e soddisfacente con l'utilizzo di saponi naturali, mentre usandole con detergenti industriali, la schiuma si forma in abbondanza, ma risulta difficoltoso sciacquarle. Inoltre sono sempre super colorate e rilasciano il colore per lungo tempo (e il colore non è certo di origine vegetale).

In quell'articolo non mi sono ricordata di dire che da anni utilizzo anch'io spugne in cellulosa, ma per evitare i problemi di colore e di schiuma di cui ho parlato uso le spugnette in cellulosa normalmente indicate per le pulizie domestiche.
La Spontex commercializza le spugne "Samba" di forma ovale e con uno spessore di circa 1 cm. Vi garantisco che sulla pelle sono davvero fantastiche.
Innanzitutto non rilasciano colore e sinceramente non capisco perché le spugne studiate per la persona vengano fatte di tutti i colori, soprattutto utilizzando tinte forti. Bagnate e strizzate stingono come un capo colorato lavato a 90 gradi e prima che la spugna si sia liberata di una buona quantità di colore sono passate qualche decina di docce in cui abbiamo assorbito più volte il colore.
Le spugne Spontex Samba sono gialle, ma anche al primo utilizzo non rilasciano niente, basta fare la prova con acqua bollente e strizzarle con decisione. Consiglio per la prima volta di utilizzare acqua bollente comunque, per liberare la spugna dai residui delle sostanze di lavorazione.
La spugna Samba è sottile. Questo permette di maneggiarla con facilità. Possiamo piegarla, arrotolarla, strizzarla con semplicità e lei si lascia addomesticare!
Io ci metto in mezzo un sapone scrub, lo passo sulla pelle e la spugna svolge la funzione di antiscivolo.
Grazie alla sottigliezza si strizza benissimo, forse perché è studiata per poter asciugare sanitari e lavandini. Il sapone fa la sua bella schiuma e la spugna si sciacqua che è una meraviglia.
Insomma è FAVOLOSA!!... e non si capisce perchè un lavandino debba essere trattato meglio di noi!
Ricordiamoci inoltre che questo prodotto è interamente vegetale e biodegradabile al 100%.
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Pubblicato giovedì 22 luglio 2010e aggiornato il

torta-sapone di auguri!

AUGURI!!
Oggi 22 luglio 2010 il fantastico gruppo
sapone e autoproduzioni compie un anno.
In questo anno abbiamo lavorato e conquistato la fiducia di oltre 300 iscritti. Un grazie a tutti gli iscritti e lunga vita al gruppo!
Per festeggiare questo primo anno concluso brillantemente
ho preparato questa magnifica torta di sapone.

Spero che l'aspetto invitante sia un richiamo per nuovi saponai!
Ecco la torta con la candelina di sapone.

Particolare del piano superiore

Primi tagli...

Tutti i saponi!!

Questa è la parte più bella, il bellissimo interno che ho chiamato
"effetto fiamma di candela"

Per i particolari di questo effetto e la realizzazione della torta leggere l'articolo torta-sapone di auguri! - come realizzarla.
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Pubblicato martedì 20 luglio 2010e aggiornato il

dado per brodo vegetale

Finalmente possiamo utilizzare un prodotto naturale che non contenga glutammato monosodico e tutta la serie di conservanti normalmente presenti nei dadi.
Esistono dadi biologici distribuiti da note case produttrici, purtroppo però hanno il difetto di contenere, il più delle volte grassi dannosi per la salute come l'olio di palma.

DADO PER BRODO VEGETALE
Ingredienti:

500 gr. di cipolle
500 gr. di carote
300 gr. di zucchine
300 gr. di pomodori rossi
200 gr. di sedano
100 gr. di prezzemolo
1 porro
1 cucchiaino curcuma
1/2 bicchiere d'olio
sale grosso q.b. (+/- 500 gr.)
si possono aggiungere basilico, rosmarino, timo, maggiorana, salvia e altre specie a piacere (a me piace così, perché ha un gusto più delicato)
Preparazione:

Lavare e tagliare le verdure. Metterle in una pentola insieme all'olio e farle cuocere dolcemente per un'ora, senza aggiungere acqua.
Frullarle in un frullatore o con un frullatore ad immersione.
Attendere che siano appena tiepide e pesarle. Moltiplicare il peso delle verdure x 0,3. Il risultato ottenuto è la quantità di sale da aggiungere.
Esempio: se 1240 gr. fosse il peso delle verdure cotte dovremmo aggiungere 375 gr. di sale
(1240 x 0,3 = 375).
Aggiungere il sale e girare bene per distribuirlo uniformemente. Versare il preparato in vasetti sterili e chiudere.
Riporre in dispensa e solo dopo l'apertura conservare in frigorifero.
Uso:

Utilizzare a cucchiaini come un dado vegetale normale per il brodo e/o come condimento.
Dato che il prodotto è molto salato in quanto il sale è l'unico conservante presente, attenzione nel salare ulteriormente i cibi. Di solito il dado si sostituisce completamente al sale.
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Pubblicato domenica 18 luglio 2010e aggiornato il

burro chiarificato (smen)

Non siamo grandi consumatori di burro in famiglia, ma proprio per questo si rivela utile per noi saperlo chiarificare. Il burro trattato in questo modo si conserva a lungo anche senza l'ausilio del frigorifero (anche se io ce lo metto lo stesso) la lunga conservazione dipende proprio dalla chiarificazione. Chiarificare il burro significa liberarlo dall'acqua e dalle caseine. Il burro chiarificato può essere utilizzato anche per friggere.
La ricetta che propongo è la versione utilizzata in particolare nei paesi arabi.
BURRO CHIARIFICATO (SMEN)
Ingredienti:
500 gr. burro
30 gr. sale fino
Preparazione:
Togliere il burro dal frigorifero per farlo ammorbidire. Dopo un paio d'ore metterlo nella pentola in cui andrà sciolto, aggiungere il sale e lavorarlo con una spatola. Coprire e lasciarlo così fino al giorno dopo.
Il giorno seguente metterlo sul fuoco e farlo fondere a fuoco molto basso. Togliere la schiuma che man mano si formerà sulla superficie. Per evitare che si surriscaldi ogni tanto spegnere il fornello per qualche minuto e lasciare che la temperatura si abbassi, poi riaccendere mantenendo sempre il fuoco moderato. Quando il liquido sarà diventato trasparente e ambrato e non si sentirà più lo sfrigolio provocato dall'acqua che evapora, togliere dal fuoco e lasciare intiepidire.
Versare il burro fuso in un barattolo filtrandolo su un telo. Lasciar raffreddare e chiudere.
Si conserva per un anno.
Veggie
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Pubblicato venerdì 16 luglio 2010e aggiornato il

olio doposole all'iperico

Il sondaggio sulla preferenza del doposole si è concluso con 51 voti così ripartiti:
OLIO.........27
CREMA......13
LOZIONE...11

Questo anno perciò faremo un olio doposole, il prossimo si vedrà.

OLIO DOPOSOLE ALL'IPERICO
(per un flacone da 200 ml)
Ingredienti:
80 ml olio di vinacciolo
(oppure girasole bio)
50 ml oleolito di iperico
(oppure oleolito di calendula)
30 ml olio di sesamo
25 ml olio di riso
15 ml olio di lino
30/40 gocce o.e. lavanda
30/40 gocce o.e. geranio o legno di rosa


Preparazione:
Mettere tutti gli oli in una bottiglia da 200 ml ed agitare per amalgamarli. Aggiungere gli oli essenziali ed agitare nuovamente.
Il colore dell'olio è tendente al rosso grazie alla magia dell'oleolito d'iperico.
Uso:
Al ritorno dal mare, come dopodoccia.
Si può applicare su tutto il corpo anche sulla pelle un po' umida.
La miscela di oli di cui è composto lo rendono idratante e lenitivo, anche se la pelle è molto arrossata. Da non trascurare nella composizione l'olio di lino che con la sua azione cicatrizzante sulle lesioni della pelle, oltre che rinfrescante è l'ideale contro le scottature.
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Pubblicato mercoledì 14 luglio 2010e aggiornato il

creme "primo sole" conservazione

Io per prima ho fatto e sto utilizzando le creme "primo sole" viso e corpo. Ora hanno oltre un mese di vita e mi sembra di notare un certo cambiamento nel colore che preannuncia un possibile prossimo deterioramento. Ho provato quindi a congelarle per fare in modo di poterle conservare fino alla fine dell'estate, ottenendo un buon risultato. Vediamo come farlo.
Congelare le creme "primo sole"
Quando le creme sono pronte da un paio di giorni e sono già riposte nel frigorifero, preparare degli stampini per il ghiaccio o stampi in silicone. Lo stampo per la crema viso avrà scomparti più piccoli di quello per la crema corpo. Ogni scomparto dovrà contenere la quantità di crema che porteremo in spiaggia.
Con un cucchiaino prelevare la crema e riempire gli stampi, premere per non lasciare spazi. Coprire con pellicola trasparente e riporre nel congelatore.
Il giorno seguente prelevare i cubetti velocemente per non farli sciogliere e riporli in 2 vasetti (uno per la crema viso, uno per la crema corpo). Etichettare i vasetti e rimetterli nel congelatore.
Con questo sistema la crema si conserverà davvero per tutta l'estate senza doverci pensare più.
Uso:
Al momento dell'uso prelevare un cubetto per ogni persona e metterlo in un vasetto per le creme. Durante il tragitto e nel periodo che soggiornerà in spiaggia, la crema si scongelarà da sè prendendo la giusta consistenza e mantendendosi fresca senza bisogno di usare particolari accorgimenti, se non quello di conservarla all'ombra.
Se avanzerà della crema dovrà essere buttata e mai ricongelata.
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Pubblicato martedì 13 luglio 2010e aggiornato il

zanzare stop all'olio di Neem

Esistono molti rimedi efficaci per tener lontane le zanzare in estate. Molti prevedono l'uso di oli essenziali che però è preferibile evitare sulla pelle dei bambini. Questa lozione richiede solo ingredienti semplici, nessun olio essenziale. Si sfrutterà la forza dell'olio di Neem, un olio eccellente conosciuto per tener lontani insetti e parassiti dall'uomo, dagli animali e dalle piante.
Come si sa l'olio di Neem ha un odore un po' forte, ma anche l'odore partecipa alla sua azione come repellente.
Questa lozione a livello olfattivo è tollerabile, l'odore si sente ma non al punto da tener lontane anche le persone.




ZANZARE STOP all'olio di Neem
(per un flacone spray da 75ml/100ml)
Ingredienti:
2 cucchiaini olio di Neem
1 cucchiaino olio di mandorle dolci
1 cucchiaino aceto di mele
acqua distillata
Preparazione:
Versare gli oli e l'aceto di mele in un flacone spray e riempire con acqua distillata.
Uso:
Questo prodotto non contiene emulsionati e come si sa, olio e acqua non legano tra loro. Pertanto è importante ricordare di agitare energicamente il flacone prima di ogni uso.
Spruzzare sulle aree del corpo esposte all'aria più volte al giorno.
Il prodotto non unge.
Conservazione:
Non ci sono conservanti. Se dopo un mese è avanzato del prodotto nel flacone, è meglio buttarlo ed eventualmente prepararne di nuovo.
Veggie
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Pubblicato domenica 11 luglio 2010e aggiornato il

pulizia e cura degli scarichi

Detersivi e saponi commerciali contengono sequestranti che sebbene non siano il massimo per la salute e per l'ambiente, hanno però il vantaggio di mantenere gli scarichi puliti.
Chi invece produce il sapone o usa sapone naturale si sarà accorto di quanto siano antipatici i depositi di sapone che si formano all'interno del lavandino dopo aver lavato le mani. Per non parlare della vasca da bagno! Dopo un bagno o una doccia lo strato antiestetico di deposito si forma lungo tutto il bordo della vasca, tanto che a volte ci viene il dubbio se si tratti di sporcizia umana...
Quesi depositi in inglese prendono il nome di "scum", in italiano non c'è un termine equivalente. Tradotto letteralmente significa feccia, scoria, strato di sporco. Sono composti da carbonato di calcio e di magnesio e si formano quando il sapone si unisce al grasso corporeo e ad acqua ricca di minerali come quella di rubinetto.
Gli stessi depositi si formano all'interno degli scarichi dell'acqua e piano piano attirano altro sapone formando uno strato melmoso. Su questo strato si bloccano capelli, nuovi residui di sapone, dentifricio e altro e di conseguenza si intasano.
Per evitare che questo accada è bene mantenere gli scarichi sempre puliti, facendo dei trattamenti periodici di pulizia allo scopo di rimuovere i depositi di sapone prima di arrivare all'otturazione vera e propria.
Per questa pulizia occorrono solo bicarbonato di sodio e aceto.
Si versa qualche cucchiaio di bicarbonato negli scarichi di lavandini, vasca, bidet e doccia, poi si passa con la bottiglia di aceto e si versa negli scarichi.
Tutti conosciamo il risultato di questo incontro e subito gli scarichi iniziano a frizzare.
Si continua a versare ancora un po' di aceto, con l'uso si prenderà la mano sulla quantità, ma non ha poi così importanza se si tratti di poco più o poco meno.
Gli scarichi continueranno a frizzare per un po' e alla fine lasceranno un piacevole profumo di fresco nel bagno.
Questo trattamento si può ripetere con frequenza quindicinale o mensile asseconda dell'uso che si fa del bagno.
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