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Pubblicato sabato 29 luglio 2017e aggiornato il

come si usa la yogurtiera - come si fa lo yogurt

Preparare lo yogurt in casa è semplicissimo, serve solo latte fresco o a lunga conservazione e uno yogurt naturale come starter, oppure dei fermenti per yogurt che potete acquistare in farmacia o nei negozi di alimenti biologici.


Nel video qui sopra trovate il procedimento completo che andrà bene per fare yogurt di latte vaccino e yogurt di soia.

Ci sono alcuni accorgimenti da prendere per ottenere un buon risultato e per evitare fallimenti.
Qui di seguito vediamo quali sono gli errori più comuni che si commettono e come evitarli.

1 - FARE LO YOGURT CON UN LATTE GIA' APERTO
Anche se tenuto in frigorifero, dopo l'apertura inizia presto a deteriorarsi, quindi c'è il rischio che i batteri del latte possani uccidere i fermenti

2 - FARE LO YOGURT CON UNA QUANTITA' RIDOTTA DI LATTE
Anche se le yogurtiere hanno un termostato, c'è sempre il rischio che la temperatura interna si elevi troppo, temperatura troppo elevata = morte dei fermenti

3 - REGOLARE LA TEMPERATURA DELLA YOGURTIERA AL MASSIMO PER ACCELERARE I TEMPI DI PRODUZIONE
Apprendo che su alcune yogurtiere c'è la possibilità di regolare la temperatura, ma non vengono indicati i gradi. Lo yogurt si sviluppa ad una temperatura compresa tra i 40°C e i 45 °C e necessita di un tempo minimo di 6-8 ore. Se usate temperature troppo elevate, non accelerate nulla, se non la morte dei fermenti che arrostirete. Se la yogurtiera non riporta i gradi fate delle prove. Riempite i vasetti di acqua e avviate la yogurtiera ad una temperatura media, dopo qualche ora misurate la temperatura all'interno di un vasetto e verificate se è compresa tra le temperature che ho indicato. Se fosse troppo alta fate una seconda prova regolando la manopola su una temperatura più bassa, se fosse troppo bassa fate il contrario. Continuate con queste prove fintanto che non troverete la temperatura ideale per l'incubazione.

4 - SCALDARE TROPPO IL LATTE PRIMA DI AVVIARE LA PREPARAZIONE
Fate attenzione perché il latte non deve superare i 40 °C e soprattutto in estate, se usate un latte a temperatura ambiente, è già caldo, basterà scaldarlo 1 massimo 2 minuti per arrivare a 40 °C!!

5 - USARE UNO YOGURT SBAGLIATO COME STARTER
Assicuratevi di prendere uno yogurt bianco naturale "vivo", senza conservanti, senza additivi quali frutta zucchero o altro

6 - USARE IL LATTE SBAGLIATO
Stesse raccomandazioni dello yogurt come starter. Se usate un latte di soia sceglietene uno senza additivi, senza oli aggiunti, zucchero, calcio ecc.. Prendete un latte biologico con una buona percentuale di proteine, leggete la tabella dei valori nutrizionali e verificare che non siano inferiori al 3,2%, se sono di più tanto meglio!!
Se invece usate un latte vaccino fatelo bollire e aspettate che la temperatura scenda sotto o al pari di 40 °C prima di procedere.

7 - USARE STRUMENTI NON PERFETTAMENTE PULITI
Anche questa può essere una causa di insuccesso. Assicuratevi di usare vasetti, pentole, cucchiai, perfettamente puliti e senza residui di detersivo.
Veggie
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Pubblicato domenica 8 novembre 2015e aggiornato il

come lavare calze e collant in lavatrice

Anche voi troppo pigre per lavare le calze a mano?
...allora lavatele in lavatrice!
I rischi maggiori, a parte quello di un leggero scolorimento che si può verificare dopo ripetuti lavaggi (evitabile usando detersivi e cicli di lavaggio per indumenti delicati) sono che si tiri qualche filo e che si deformino. Con i movimenti del cestello e la centrifuga, un collant taglia seconda  rischia di diventare una quarta! In genere quando si tirano fuori dalla lavatrice sono tutti aggrovigliati ed annodati intorno ad altri indumenti.
Con un semplice espediente possiamo evitare questi effetti collaterali ed ottenere calze finalmente pulite, profumate e nuove.

Procedimento:
Procuratevi un vecchio collant a rete o un paio di calze a rete (come quelle dell'immagine).
Girate dal rovescio le calze da lavare, piegatele senza arrotolarle troppo, e infilatele in una o in entrambe le gambe delle calze a rete.
Mettetele una dietro l'altra, 2-3 per gamba, poi fate un nodo alla calza così durante il lavaggio non usciranno.
Lavatele insieme alla vostra biancheria colorata con un programma per delicati, evitate di mettere nello stesso lavaggio, se possibile, i reggiseni, perché i gancetti potrebbero infilarsi tra le maglie delle calze, anche se io alle volte li metto e finora non si è verificato nessun incidente.
Ed ecco qui, il prima e il dopo.
Buoni lavaggi in lavatrice!
Veggie

Ecco qui un buon libro per chi volesse imparare a fare i detersivi in casa
Saponi e Detersivi Naturali Voto medio su 93 recensioni: Da non perdere
Questo invece è un ottimo detersivo ecologico per indumenti delicati che non costa molto. Ne basta pochissimo!
Anche quello di Ecor è molto buono.



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COME LAVARE CALZE E COLLANT IN LAVATRICE di veggie822 - LILIANA PAOLETTI è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Pubblicato domenica 17 febbraio 2013e aggiornato il

sostituzione etica della cinghia della macchina da cucire a pedale

Appassionati di vecchie macchine da cucire a pedale?

Cosa fate quando si spezza la cinghia di cuoio necessaria a far funzionare la macchina?
Con cosa la sostituite?

Si potrebbe cercare su internet e acquistarla su ebay (si trova con facilità), ma chi come me non desidera usare oggetti o prodotti di pelle frutto del sacrificio animale deve necessariamente pensare ad un'alternativa e così ho fatto.
Si può sostituire la cinghia con del filo elettrico, guardate nei materiali elettrici che avete in casa oppure acquistate del cavetto nero sottile e rotondo, credo diametro 6 mm, al cui interno ci siano solo 2 fili (con 3 sarebbe troppo spesso), 1 metro dovrebbe bastare.

Procedimento:
Passare il cavo nella puleggia e nei buchi, poi infilarlo nella ruota e prendere la misura. Il cavetto dev'essere ben stretto, se fosse lento si faticherebbe troppo nel far girare la macchina.
Dalla misura presa aggiungere 3 cm.
Spellare le 2 estremità togliendo solo la guaina esterna, usare forbici da elettricista per evitare di tagliare anche i 2 cavetti interni. Bisognerà rimuovere 2 cm di guaina su ciascuna delle 2 estremità.
A questo punto facendo molta attenzione per evitare di recidere i fili di rame interni, spellare singolarmente ogni cavetto.
Unire tra loro i 2 cavetti di ogni estremità rigirandoli insieme.
Infilare nuovamente il cavo come per montarlo, passandolo dietro il braccetto che collega il pedale alla grande ruota e unire i 2 capi.
Cercare di schiacciarli il più possibile, poi saldarli tra loro con del nastro isolante nero.
Non create uno spessore superiore alle dimensioni del cavetto altrimenti quando la cinghia passerà nella puleggia si fermerà o stenterà a passare a causa deldislivello creato.
Quando siete sicuri di aver perfettamente ancorato le estremità tra di loro potete infilare la nuova cinghia nella ruota e far funzionare la macchina.
Se farete troppa fatica nel pedalare è probabile che la cinghia sia troppo lenta, magari bisognerà rimuoverne 1 o 2 cm.
Veggie
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Pubblicato giovedì 14 giugno 2012e aggiornato il

1000 usi del bicarbonato di sodio

Sul bicarbonato si legge tanto e ovunque .... e forse questo articolo diventerà uno tra i tanti, ma un sito come La Regina del Sapone che raccoglie informazioni su prodotti naturali per la persona, per la casa, per il bucato, non sarebbe completo se nella sua raccolta di articoli non ne includesse anche uno riguardante una sostanza tanto versatile e preziosa come il bicarbonato.
Perciò eccomi qui a ripetere modi d'uso più o meno conosciuti, sperando che tra i tanti ce ne sia qualcuno per voi nuovo.

Bicarbonato per l'igiene personale
Aiuta ad eliminare le impurtità della pelle e facilita la traspirazione.
Per il bagno:
100 gr. di bicarbonato ogni 10 litri di acqua per un adulto, 1 cucchiaio ogni 10 litri di acqua per il bagnetto dei bambini
Come pediluvio:
2 cucchiai di bicarbonato ogni litro di acqua calda nel catino.
Per combattere l'alito cattivo e le piccole irritazioni del cavo orale:
Sciacquare la bocca con mezzo cucchiaino di bicarbonato disciolto in un bicchiere d'acqua.
Per pulire dentiere e apparecchi per i denti:
Immergere la dentiera o l'apparecchio in una soluzione di acqua e 1 o 2 cucchiaini di bicarbonato. Lasciare a bagno una notte e terminare la pulizia strofinando con uno spazzolino da denti per rimuovere con cura eventuali residui di cibo. Sciacquare.
Per combattere l'odore di sudore e detergere delicatamente la pelle:
Mettere 2 cucchiai di bicarbonato nell'acqua del lavabo e detergere le ascelle, poi risciacquare.

Bicarbonato per la casa
Per il frigorifero:
Per la pulizia usare 1 cucchiaio di bicarbonato in un litro di acqua.
Per assorbire gli odori mettere del bicarbonato in una vaschetta di plastica e lasciarla nel frigorifero senza coprirla, il bicarbonato assorbirà gli odori lasciando un odore di fresco. Per profumare il frigorifero è possibile aggiungere al bicarbonato 2 o 3 gocce di olio essenziale di limone.
Per eliminare cattivi odori da pattumiera e scarpiera:
Qualche cucchiaio di bicarbonato sul fondo del secchio o in una ciotola da sostituire ogni 2 mesi.
Per pulire tappeti e moquette:
Per pulire e ravvivare i colori cospargere abbondantemente le superfici con bicarbonato e lasciare agire per almeno 12 ore. Passare l'aspirapolvere o il battitappeto.
Per pulire lavello, pentole e taglieri:
Strofinare con bicarbonato e sciacquare bene. Non usare su pentole in alluminio.
Per rendere splendenti i bicchieri:
Lavare con una spugna imbevuta di acqua e bicarbonato.
Per rimuovere le macchie di teina dalle teiere:
Strofinare le superfici con una spugna inumidita e del bicarbonato asciutto
Per pulire l'argento:
L'argento risulterà davvero lucente strofinandolo con una pezzuola umida cosparsa di bicarbonato e poi risciacquato.
Per migliorare l'azione del detersivo in lavatrice ed eliminare l'odore sgradevole dalla biancheria:
Un cucchiaio di bicarbonato da versare direttamente nel cestello della lavatrice insieme ila bucato.
Per pulire i sanitari del bagno senza graffiare:
Versare un po' di bicarbonato su una spugna umida e strofinare. Sciacquare.
Per allontanare scarafaggi e formiche:
Cospargere fessure e i punti d'ingresso delle bestiole con bicarbonato in cui sono state disciolte poche gocce di olio essenziale di menta, eucalipto o salvia.

Tanti altri usi del bicarbonato per pulizie e/o detersivi per la casa li troverete leggendo i tanti articoli del blog.

Bicarbonato in cucina
Per pulire frutta e verdura:
1 cucchiaio di bicarbonato disciolto in un litro di acqua servirà come antiparassitario e per eliminare le impurità da frutta e verdura.
Immergere i vegetali per qualche minuto in questa soluzione, poi risciacquare con abbondante acqua.
Per la carne:
Un cucchiaino di bicarbonato ogni litro di acqua aiuta a rendere il bollito più tenero.
Per i legumi secchi:
Un cucchiaino di bicarbonato per ogni litro di acqua in cui tenere i legumi a bagno, ammorbidisce i legumi secchi e rende più rapida la cottura. Tenere i legumi immersi nella soluzione per almeno 12 ore. Risciacquare prima della cottura.
Per legumi freschi e verdure:
Un pizzico di bicarbonato in cottura aiuta a mantenere il colore verde naturale delle verdure.
Per la salsa di pomodoro:
Se la salsa di pomodoro ha un sapore troppo acido si può aggiungere un pizzico di bicarbonato durante la cottura. Servirà a neutralizzare l'acidità in eccesso.
Per rendere la pastella più soffice e lievitata:
Aggiungere una puntina di bicarbonato nella pastella per le frittelle dolci o salate, poi impastellare verdure o frutta e friggere.
Nei dolci:
Un cucchiaino di bicarbonato ogni 500 g. di farina aiuta la lievitazione e rende torte e dolci più soffici.
In quantità diverse, che troverete nelle varie ricette del sito e combinato con sostanze acide come cremortartaro o siero di kefir sostituisce efficacemente il lievito chimico.
Come digestivo anti-acido:
Sciogliere mezzo cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere d'acqua, poi bere in caso di digestione difficile. Non abusare.
Veggie
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Pubblicato giovedì 29 marzo 2012e aggiornato il

biostarter per kefir di latte

Avete difficoltà nel procurarvi i grani di kefir freschi? ...quelli che si passano da persona a persona?
Oppure non siete stati attenti e li avete lasciati morire?
Niente paura!
Da un po' di tempo in commercio sono comparsi i fermenti liofilizzati, pratici e di semplice utilizzo, in grado di risolvere non pochi problemi a chi, per motivi di salute, necessita di fare scorta di fermenti lattici vivi.
Potete trovare i fermenti Biostarter nei negozi di alimenti naturali e nelle erboristerie.
Le confezioni contengono 4 bustine di fermenti. Con ogni bustina si produce 1 litro di kefir alla volta, ripetibile fino a 6 volte consecutive.
Potrete usare il kefir ottenuto dalle bustine del Biostarter per tutte le ricette del sito in cui come ingrediente viene richiesto del kefir, per esempio nei formaggi. In ogni caso di volta in volta verrà suggerita questa possibile alternativa.
Il kefir da fermenti liofilizzati può essere consumato senza necessariamente doverlo trasformare in formaggio.
Anche se io personalmente preferisco utilizzare il kefir ottenuto da grani freschi, vediamo vantaggi e svantaggi di entrambe le forme.

Fermenti freschi o liofilizzati?


VANTAGGI E SVANTAGGI DEI FERMENTI DI KEFIR FRESCHI E LIOFILIZZATI


- La composizione
Sicuramente uno dei vantaggi più evidenti dei grani di kefir freschi è la ricchezza di varietà di fermenti lattici.
Dal sito Kefir Il Bello che in particolare agli amanti del kefir consiglio di visitare, il kefir fresco può contenere:

Lactobacilli (62-69%)
Lactobacillus acidophilus
Lactobacillus brevis
Lactobacillus casei
Lactobacillus casei subsp. rhamnosus
Lactobacillus casei subsp. pseudoplantarum
Lactobacillus paracasei subsp. paracasei
Lactobacillus cellobiosus
Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus
Lactobacillus delbrueckii subsp. lactis
Lactobacillus fructivorans
Lactobacillus helveticus subsp. lactis
Lactobacillus hilgardii
Lactobacillus kefiri
Lactobacillus kefiranofaciens
Lactobacillus kefirgranum sp. nov
Lactobacillus parakefir sp. nov
Lactobacillus lactis
Lactobacillus plantarum

Lactococchi e Streptococchi (11-12%)
Lactococci lactis subsp. lactis
Lactococci lactis var. diacetylactis
Lactococci lactis subsp. cremoris
Lactococci mesenteroide
Streptococci salivarius subsp. thermophilus
Streptococci lactis
Enterococcus durans
Leuconostoc cremoris
Leuconostoc mesenteroides

Lieviti (16-20%)
Candida kefir
Candida pseudotropicalis
Candida rancens
Candida tenuis
Debaryomyces hansenii
Kluyveromyces lactis
Kluyveromyces marxianus var. marxianus
Kluyveromyces bulgaricus
Kluyveromyces fragilis/marxianus
Saccharomyces subsp. torulopsis holmii
Saccharomyces carlsbergensis
Saccharomyces unisporus
Zygosaccharomyces rouxii

Acetobatteri
Acetobacter aceti
Acetobacter rasens

Incredibile vero?
Il problema però sta nel fatto che la composizione del kefir casalingo non è verificabile e purtroppo non tutti i kefir sono così ricchi. Spesso a causa di stress o per invecchiamento, il kefir si impoverisce e perde dei ceppi batterici, non sempre recuperabili. Non esistono strumenti casalinghi per misurarne l'attività, anche se un occhio esperto sa riconoscere lo stato di salute dei grani semplicemente dal colore, dalla forma, dalla grandezza e dalla capacità riproduttiva.

Quella che segue invece è la composizione del Biostarter per kefir di latte:
Kefir biologico liofilizzato, fermenti kefir liofilizzati (genere: Lactobaciullus, Lactococcus, Leuconostoc, Saccharomyces).

Forse il liofilizzato contiene una gamma di fermenti inferiore al fresco, in compenso però ha una composizione costante in quantità e qualità.

- Praticità
I fermenti liofilizzati si preparano come segue:
Versare il contenuto della bustina in un litro di latte. Lasciare fermentare per 24 ore a temperatura ambiente.
Il kefir fatto in casa può essere rifermentato fino a 6 volte. Da ogni bustina potrai dunque produrre 6 Litri di Kefir fresco.
Si prepara senza yogurtiera, a temperatura ambiente.

I fermenti freschi freschi invece devono essere curati tutti i giorni o al massimo ogni 2 giorni, separando i grani dal kefir e dal siero e aggiungendo latte nuovo.
In questo caso si crea un problema ogni qualvolta ci si deve allontanare per qualche tempo oppure se si decide di sospendere la produzione di kefir per un determinato periodo. Se i grani non vengono alimentati muoiono con facilità. I grani si possono congelare, ma quando si vorrà riprendere la produzione di kefir servirà almeno un mese di tempo affinché i grani possano riprendere la loro normale attività.
Usando il kefir liofilizzato invece, appena terminato il ciclo dei 6 litri di una bustina di fermenti, si può sospendere per il periodo che serve, e ricominciare in qualsiasi momento usando una bustina di fermenti nuova.

- I costi
Beh su questo il kefir fresco non lo batte nessuno... solo il costo del latte!
Purtroppo il liofilizzato per forza di cose ha un prezzo che si fa sentire: 4 bustine intorno agli 11 euro, che comunque ripartiti nei 24 Litri di kefir ottenibili con una confezione di 4 bustine portano i costi a circa 50 centesimi al litro (+ il costo del latte), un prezzo tutto sommato modesto se paragonato a quello delle bottigliette monodose di fermenti vendute nei supermercati.
Veggie
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BIOSTARTER PER KEFIR DI LATTE
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Pubblicato lunedì 12 dicembre 2011e aggiornato il

soluzione conservante di sodio benzoato e potassio sorbato

Finora in tutte le preparazioni contenute in questo blog non è stato necessario aggiungere dei conservanti in quanto ho formulato ricette che contenessero solo una piccola quantità di acqua oppure dell'alcol o dell'aceto come conservanti.
In altri casi come quelli delle creme alla stearina, il pH basico è stato sufficiente a scongiurare attacchi batterico/fungini per un discreto periodo.
Non è sempre possibile usare un prodotto alcolico o a pH basico, ci sono preparazioni per le quali un conservante è indispensabile (a meno che non si riesca a gestire tutto attraverso la congelazione), per esempio nel caso di tonici analcolici per il viso oppure creme leggere W/O contenenti molta acqua.

Tenendo presente che sono contraria all'uso di conservanti (come di altri additivi chimici/sintetici) nei prodotti di cosmetica naturale, ma considerando la necessità di inserire un conservante per alcune preparazioni, ho cercato una soluzione a questo problema pensando a quale potesse essere il rimedio meno dannoso; un conservante a base di sodio benzoato (E211) e potassio sorbato (E202) mi sembra che sia da ritenersi un buon compromesso.
Sodio benzoato e potassio sorbato sono entrambi additivi alimentari, il sodio benzoato viene usato per evitare la formazione di muffe, il potassio sorbato invece come antimicotico. Da qui la necessità di usarli insieme.
Entrambi vengono impiegati con successo anche nel settore della cosmetica e non solo da me. Molte persone già ne fanno uso da tempo e in qualche preparato anche l'industria cosmetica, dal momento che non sono stata io l'ideatrice di questa felice combinazione.

Come agiscono?
Il sodio benzoato agisce solo su terreni con pH superiore a 3,6
Il potassio sorbato non tollera pH superiori a 6,5

Da questi valori si può capire che un preparato che contenga entrambi deve avere un pH compreso tra 3,6 e 6,5 affinché ci sia la garanzia di una buona conservazione.

SOLUZIONE CONSERVANTE DI SODIO BENZOATO E POTASSIO SORBATO
Ingredienti:
(per una bottiglia da 100ml)
10 gr di potassio sorbato
10 gr di sodio benzoato
100 gr di acqua distillata
Preparazione:

Versare l'acqua distillata in un pentolino, portarla ad ebollizione. Spegnere e lasciarla raffreddare completamente.
In una bottiglia da 100 ml di vetro scuro e perfettamente pulita versare il sodio benzoato e il potassio sorbato, precedentemente pesati scrupolosamente, aiutandosi con un imbuto.
Quando l'acqua si sarà raffreddata versarla nella bottiglia e riempirla solo per 2/3. Chiuderla ed agitarla vigorosamente fino a quando le polveri non si saranno sciolte. Riaprire la bottiglia e rabboccare con la rimanente acqua distillata fino a riempimento.
Conservazione e uso:

La soluzione dovrà essere conservata in frigorifero, da qui la necessità di etichettare la bottiglia con cura al fine di evitare spiacevoli incidenti di ingestione accidentale, riportando il nome del composto e la data di preparazione.
Il prodotto si conserva per 6 mesi, pertando tutte le preparazioni in cui si metterà la soluzione come conservante, avranno come data di scadenza quella della soluzione stessa.
La soluzione si aggiunge a freddo e come ultimo ingrediente a creme e lozioni nella misura del 2,5%. Verificare sempre che il pH rientri tra il 3,6 e il 6,5.
Veggie
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SOLUZIONE CONSERVANTE DI SODIO BENZOATO E POTASSIO SORBATO

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Pubblicato domenica 11 settembre 2011e aggiornato il

suribachi e surikogi

Il suribachi è il mortaio in ceramica tipico delle famiglie giapponesi. L'interno è rivestito da una speciale zigrinatura che lo rende perfetto per sminuzzare e pestare i semi di sesamo (o altri semi) da utilizzare per la preparazione del gomasio o per amalgamare altri ingredienti come prugne umeboshi, miso, pesce insieme alla salsa di soia o ad altri liquidi .
Il suribachi viene utilizzato con un pestello in legno, il surikogi, che in origine veniva intagliato nel legno dell'albero del pepe sichuan, in quanto con il calore generato dalla pestatura rilasciava l'olio essenziale del legno sui cibi, conferendo loro un aroma particolare. Oggi viene prodotto con legni meno pregiati...
Useremo suribachi e surikogi in alternativa al mortaio quando prepareremo il gomasio o il tahin per pestare i semi di sesamo.
Si trovano entrambi facilmente nei negozi di alimenti naturali. Una volta acquistati dureranno per sempre, il mio che è quello delle immagini l'ho acquistato oltre 20 anni fa.
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SURIBACHI E SURIKOGI
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Pubblicato sabato 14 maggio 2011e aggiornato il

yogurtiera Yogurt Dieta





















Lo yogurt si può preparare anche senza l'ausilio di una yogurtiera, come abbiamo visto negli articoli:
yogurt casalingo senza yogurtiera e yogurt di soia senza yogurtiera.
Ma quando consumiamo yogurt regolarmente e vogliamo semplificare un po' il procedimento consiglio di acquistare la yogurtiera Yogurt Dieta.
A differenza delle yogurtiere comuni che sono concepite con vasetti in vetro monoporzioni alquanto scomodi anche da lavare, la Yogurt Dieta ha un vaso unico da inserire in un corpo che fa incubatrice.
Il vaso ha la capacità di litri 1,2 e permette di utilizzare senza misurare nulla, 1 litro di latte + lo yogurt pronto. Sono in vendita anche dei vasi in vetro di ricambio, così mentre il contenuto di un vaso sta finendo si può già preparare yogurt nuovo senza dover rimanere senza anche per un solo giorno.
Trovo questa yogurtiera molto pratica per preparare yogurt di soia, in quanto il latte di soia non dev'essere preventivamente bollito, ma sarà sufficiente versare la busta nel vaso di vetro, aggiungere uno yogurt di soia (acquistato o messo da parte da una precedente preparazione), girare con un cucchiaio, chiudere e accendere la yogurtiera la notte (che tra l'altro consuma pochissimo).
Una volta che lo yogurt è pronto, bisogna aspettare che raffreddi, togliere l'equivalente di yogurt un vasetto, metterlo in un piccolo contenitore per la preparazione di nuovo yogurt e riporre vaso e vasetto nel frigorifero.

La yogurtiera è indistruttibile, quella dell'immagine è la mia, anche se la uso solo sporadicamente ce l'ho da 30 anni, infatti se andate ora ad acquistarla ha una scritta un po' diversa, più moderna.

La yogurtiera si può acquistare in farmacia, dove potete trovare anche delle bustine di fermenti lattici Yogurt Dieta per avviare la produzione di nuovo yogurt senza utilizzare uno yogurt già pronto.
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YOGURTIERA YOGURT DIETA
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Pubblicato giovedì 10 febbraio 2011e aggiornato il

panno spugna ecologico

Per lavare i sanitari del bagno, il lavello della cucina, i piani della cucina, il piano cottura , vetri, finestre e tutte le superfici lavabili oltre a tutti i panni faidate ottenuti riciclando calzini, asciugamani e magliette tagliate trovo davvero efficaci questi panni ecologici.
Sono composti da cellulosa e cotone e sono biodegradabili. Si possono lavare in lavatrice.
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PANNO SPUGNA ECOLOGICO
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Pubblicato sabato 24 luglio 2010e aggiornato il

spugna da bagno...per la doccia

Nell'articolo calzino di spugna come spugna da doccia ho esaltato le qualità della spugna di cotone dei calzini per la doccia.
Ho parlato di diversi tipi di spugne, ma ora vorrei soffermarmi su quanto ho scritto riferendomi alle spugne in cellulosa. Le ho descritte così:

Sebbene abbiano il vantaggio di essere di origine vegetale e biodegradabili, come difetto principale hanno quello di impedire la formazione di una schiuma abbondante e soddisfacente con l'utilizzo di saponi naturali, mentre usandole con detergenti industriali, la schiuma si forma in abbondanza, ma risulta difficoltoso sciacquarle. Inoltre sono sempre super colorate e rilasciano il colore per lungo tempo (e il colore non è certo di origine vegetale).

In quell'articolo non mi sono ricordata di dire che da anni utilizzo anch'io spugne in cellulosa, ma per evitare i problemi di colore e di schiuma di cui ho parlato uso le spugnette in cellulosa normalmente indicate per le pulizie domestiche.
La Spontex commercializza le spugne "Samba" di forma ovale e con uno spessore di circa 1 cm. Vi garantisco che sulla pelle sono davvero fantastiche.
Innanzitutto non rilasciano colore e sinceramente non capisco perché le spugne studiate per la persona vengano fatte di tutti i colori, soprattutto utilizzando tinte forti. Bagnate e strizzate stingono come un capo colorato lavato a 90 gradi e prima che la spugna si sia liberata di una buona quantità di colore sono passate qualche decina di docce in cui abbiamo assorbito più volte il colore.
Le spugne Spontex Samba sono gialle, ma anche al primo utilizzo non rilasciano niente, basta fare la prova con acqua bollente e strizzarle con decisione. Consiglio per la prima volta di utilizzare acqua bollente comunque, per liberare la spugna dai residui delle sostanze di lavorazione.
La spugna Samba è sottile. Questo permette di maneggiarla con facilità. Possiamo piegarla, arrotolarla, strizzarla con semplicità e lei si lascia addomesticare!
Io ci metto in mezzo un sapone scrub, lo passo sulla pelle e la spugna svolge la funzione di antiscivolo.
Grazie alla sottigliezza si strizza benissimo, forse perché è studiata per poter asciugare sanitari e lavandini. Il sapone fa la sua bella schiuma e la spugna si sciacqua che è una meraviglia.
Insomma è FAVOLOSA!!... e non si capisce perchè un lavandino debba essere trattato meglio di noi!
Ricordiamoci inoltre che questo prodotto è interamente vegetale e biodegradabile al 100%.
Veggie
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Pubblicato domenica 27 giugno 2010e aggiornato il

sapone di Marsiglia da bucato

Nell'articolo sapone di Marsiglia che vi invito a leggere, ho spiegato quanto sia difficile trovare un sapone per la persona che non contenga Sodium Tallowate, ovvero sego bovino. Il sego viene ricavato lavorando scarti di macellazione e successivamente impiegato in saponi per il viso, per il corpo, per il bucato.
Chi come me non prova piacere nel lavarsi con il grasso animale trova difficoltà a reperire un sapone che ne sia privo. Tra i saponi commerciali per la persona ho segnalato quello dell'articolo su indicato.
Se è già così difficile trovarne uno per l'igiene personale, figuriamoci per il bucato!
Per i saponi da bucato inoltre, non c'è alcun obbligo di riportare in etichetta gli ingredienti, pertanto spesso non si può sapere cosa stiamo acquistando. C'è invece l'obbligo di riportare l'INCI del prodotto su un sito internet. Se vogliamo sapere cosa contiene un sapone siamo costretti a cercare, cercare, cercare in siti internet spesso occulti. Dopo varie ricerche sono riuscita a trovare pochi saponi che fanno al caso nostro.
Eccoli:
kernseife di Sonett. Costo intorno ad 1 euro per un sapone da 100 gr. Questo sapone però viene indicato più per le mani che per il bucato e sinceramente dopo aver visto che Sonett produce anche un sapone alla bile, preferisco sceglierne altri.
Sapone solido bucato Marsiglia di Officina Naturae. Un po' costoso, ma è l'unico che non contiene neanche sequestranti.
Sapone tipo Marsiglia di Ecor. Contiene del Tetrasodium etidronate, un sequestrante che però nel Biodizionario viene considerato innocuo per la persona e per l'ambiente. Ha un prezzo veramente conveniente ( € 1,50 per un bel sapone da 300 gr.) ed è quello che consiglio di prendere, sia per il prezzo che per la facile reperibiltà. Si trova facilmente in tutti i negozi di prodotti e alimenti eco-bio.
Devo però segnalare a malincuore, che questi saponi seppure biodegradabili sono composti principalmente da olio di palma e di cocco, purtroppo abbiamo visto che è pressoché impossibile trovarne uno a base di oli nostrani e l'unica alternativa è quella di farsi il sapone da sé.
A questo proposito ricordo a chi volesse provare a fare un sapone naturale al 100% partendo da ingredienti genuini come l'olio d'oliva, che può presentare domanda d'iscrizione alla mailing list sapone e autoproduzioni di cui sono fondatrice, dove oltre ad imparare a produrre detersivi e saponi per la casa, potrà imparare a fare saponi per l'igiene personale di tutta la famiglia.

Se andate nei negozi di detersivi ecologici o negozi bio, oltre Ecor troverete saponi di altre grandi marche. Leggete bene prima di acquistare, anche le grandi marche contengono Sodium Tallowate (e non solo), non pensate di essere al sicuro solo perché vi trovate in un negozio di prodotti naturali...

Il sapone di Ecor può essere utilizzato così com'è, essendo sapone.
E' indicato per tutta la biancheria, compresa quella dei neonati.
Utilizzeremo questo sapone per svariate ricette, non solo per la lavatrice, in modo da poter dire addio ai detersivi!
Veggie
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Pubblicato giovedì 10 giugno 2010e aggiornato il

mini mixer per schiumacaffé

Dalla prossima settimana inizieremo a preparare qualche crema.
Il momento più delicato nella preparazione è quando si devono mescolare la fase acquosa con quella oleosa per ottenere l'emulsione.
Per come la vedo io, per fare una crema dobbiamo arrangiarci con mezzi casalinghi se vogliamo un prodotto naturale. Se dovessimo comprare emulsionanti, addensanti, conservanti, coloranti, profumi e tanto altro, la preparazione casalinga delle creme non avrebbe più senso. Tanto varrebbe andarsele a comprare bell'e pronte!
Da quando ho scoperto questi mixer, i problemi di emulsione sono quasi scomparsi. Dato che le creme si preparano in piccole quantità un frullatore ad immersione non riesce a miscelare bene, perché a volte non si riesce neanche ad immergerlo completamente nel liquido. Con questi minifrullatori il problema della quantità non esiste.
Questi mixer però sono adatti solo quando facciamo dei preparati liquidi, in basi cremose dense non ce la fanno a girare, in fondo sono studiati per il caffé...
Ne esistono di diversi tipi. Vanno tutti bene, ma se riuscite a trovarne uno simile al mio è ancora meglio, perché funziona a corrente alternata anziché a pile. Con quelli a pile c'è sempre il rischio che le pile si esauriscano sul più bello. Quelli alimentati a corrente alternata (con la corrente di casa per intenderci) sono da preferire anche per motivi ecologici, dato che il frullatore lo usiamo di rado e dato che le pile che alimentano il frullatore si scaricano anche in funzione di riposo, saremmo costretti a mettere pile nuove ogni volta che usiamo il frullatore e le pile hanno un costo per l'acquisto e uno per lo smaltimento.
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Pubblicato venerdì 4 giugno 2010e aggiornato il

calzino di spugna come spugna da doccia

Vi potrebbe venire da ridere, ma non c'è nulla, dico nulla di più adatto per la doccia che i calzini bianchi in spugna tipo tennis. Non è necessario comprarli, più sono vecchi e più sono adatti allo scopo.
Io utilizzo i calzini bianchi di scarto un po' per tutte le pulizie di casa, penso che anche altri facciano lo stesso. Adesso tra i tanti utili usi si potrà aggiungere anche questo.
Perché i calzini sono migliori di tante spugne da bagno?
Esaminiamole un po' tutte:
Spugne di mare - io le scarto a priori perchè non c'è ragione di sacrificare un animale per farsi la doccia. Oggi esistono anche spugne con garanzia scritta che ne certifica la provenienza e la raccolta su spiagge quando le spugne raggiungono la riva da sole già decedute. In ogni caso l'idea di passare uno scheletro sul corpo per la mia igiene, mi infastidisce e la evito comunque.
Spugne di cellulosa - sebbene abbiano il vantaggio di essere di origine vegetale e biodegradabili, come difetto principale hanno quello di impedire la formazione di una schiuma abbondante e soddisfacente con l'utilizzo di saponi naturali, mentre usandole con detergenti industriali la schiuma si forma in abbondanza, ma risulta difficoltoso sciacquarle. Inoltre sono sempre super colorate e rilasciano il colore per lungo tempo (e il colore non è certo di origine vegetale).
Spugne sintetiche classiche - sembra che quando si passino sul corpo si elettrizzino! e non si sciacquano mai... inoltre dopo pochi lavaggi si sgretolano.
Spugne sintetiche a retina (quelle che sembrano fatte con i sacchetti delle patate) - fanno fare molta schiuma ai saponi, ma a me sembra che grattino la pelle, i saponi naturali poi tendono ad infiltrarsi tra le maglie e non si sciacquano bene, ma che ragione c'è poi di lavarsi con la plastica?
Spugne in lattice - che disperazione, se non si usano per un po' diventano di cemento e non c'è verso di fargli assorbire acqua! sulla pelle sembra di passare la gomma, vanno bene solo per sviluppare i muscoli estensori dell'avanbraccio, considerando quanta forza occorre per strizzarle...
Loofah - è un ottima spugna ricavata da una zucca, ma non può essere usata abitualmente per la doccia, è adatta per trattamenti esfolianti forti.

Abbiamo visto pregi e difetti delle spugne più utilizzate (più difetti che pregi veramente..), quando proverete il calzino da doccia vi accorgerete che finalmente, anche usando saponi naturali si ottiene una buona schiuma. La spugna soprattutto se è un po' vecchia, con la sua azione leggermente esfoliante esercita un piacevole massaggio e finalmente sentirete qualcosa a contatto con la pelle che deterge a fondo senza aggredire.
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Pubblicato venerdì 16 aprile 2010e aggiornato il

sapone di Marsiglia

Ho spiegato nell'articolo utilizziamo il sapone di Marsiglia quanto sia diventato difficile trovare del vero sapone di Marsiglia. Cercherò di completare questo argomento. Oramai la scritta sapone di Marsiglia la troviamo ovunque, ma vi siete mai soffermati a leggere le etichette?
Questo purtroppo è il primo ostacolo che si trova. Gli ingredienti di un sapone sono rappresentati dall'INCI, un codice internazionale che serve a descrivere gli ingredienti in cosmetica e in quale forma sono stati inseriti in un prodotto. Purtroppo per la gente normale questo codice risulta essere incomprensibile, inoltre nei saponi diversi da quelli per l'igiene personale l'obbligo di riportare gli ingredienti non c'è, quindi prendendo come esempio un sapone di Marsiglia da bucato, non potremmo mai sapere cosa contiene. Questa è un'ingiustizia considerando che il bucato lo indossiamo e dovrebbe essere un nostro diritto sapere cosa mettiamo a contatto con la pelle. Per questa ragione consiglio a tutti di scartare a priori i saponi da bucato e di rivolgersi a quelli per l'igiene personale da usare anche per le pulizie domestiche e per il bucato.
Per tornare all'INCI bastano pochi elementi da imparare per identificare dal codice, gli ingredienti più importanti in un sapone.
L'ingrediente che troverete dappertutto è il Sodium Tallowate, il cosiddetto sego bovino, si tratta del grasso saponificato ottenuto dagli scarti di macellazione (quindi un grasso animale). Questo sgradevole ingredienti si trova in quasi tutti i saponi per il viso e per il corpo oltre ad essere contenuto in tutti i saponi da bucato. Divertitevi la prossima volta che andate al supermercato e leggete le etichette di tutti i saponi che trovate, se ne trovate uno che non contenga il Sodium Tallowate, siete fortunati, compratelo! Purtroppo anche saponi famosi in tutto il mondo lo contengono, non sto qui a fare nomi, ma basta leggere.
Al secondo posto tra gli ingredienti troviamo Sodium Palmate e Sodium Palm kernelate, si tratta rispettivamente di grassi saponificati da palma e da noccioli di palma. Sebbene siano grassi vegetali, dal punto di vista ecologico non sono poi così accettabili, il Sodium Palm kernelate è molto apprezzato per la capacità che ha nei saponi di produrre molta schiuma, ma è un ingrediente molto aggressivo per la pelle.
Il vero sapone di Marsiglia dovrebbe essere fatto con olio d'oliva, che nell'INCI si riconosce dal nome Sodium Olivate e sarà questo l'ingrediente da ricercare.
Sicuramente tra gli altri ingredienti non mancheranno l'EDTA, un sequestrante che si trova più facilmente di quanto si trovi la gramigna nei campi. A questi poi aggiungiamo limonene, citral, profumi in genere. Tutti prodotti di natura sintetica.
Allora cosa dobbiamo fare?
Sono dell'idea che tutti dovremmo imparare a far da soli il sapone e per questo ricordo a chi fosse interessato ad imparare, che può fare domanda d'iscrizione al gruppo di discussione Yahoo da me rappresentato sapone e autoproduzioni, dove potrà imparare a fare sapone per la persona, ma anche saponi da bucato e per la casa.
Per chi ancora non se la sente, ma desidera un primo avvicinamento al mondo del sapone, prossimamente impareremo ad utilizzare il sapone di Marsiglia acquistato e a lavorarlo per ottenere sapone liquido e saponi personali con caratteristiche specifiche.
Il problema principale però rimane la scelta del sapone da utilizzare. Tra tutti quelli che ho trovato in commercio l'unico che contiene olio d'oliva e non contiene il sego bovino è quello dell'immagine. Si chiama Vero Marsiglia e lo produce la ditta NESTI DANTE srl di Firenze.
Pensate che questo sapone l'ho trovato nei supermercati Conad. Un panetto da 150 gr. costa meno di 1,00 euro.
Contiene olio d'oliva come primo ingrediente e a seguire olio di palma, di cocco e noccioli di palma. Non manca il famoso EDTA e i profumi di cui ho parlato quali limonene, citral ecc.. ma rimane il migliore tra quelli commerciali.
Useremo questo per i nostri esperimenti, ma andranno bene anche saponi simili nella composizione che contengano olio d'oliva come grasso principale e che non contengano sego.
Se doveste trovare altri saponi simili, vi prego di segnalarmelo attraverso un commento così potremmo informare anche gli altri interessati. Grazie.
Veggie
26-04-10 mi è stato chiesto l'INCI di questo sapone, lo aggiungo ora:
SODIUM OLIVATE, SODIUM PALMATE, SODIUM COCOATE/PALMKERNELATE, AQUA, PARFUM, GLYCERYN,SODIUM CHLORIDE, TETRASODIUM EDTA, TETRASODIUM ETIDRONATE, CITRAL, LIMONENE, LINALOOL.
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Pubblicato lunedì 1 marzo 2010e aggiornato il

lievito di birra secco


Trovo che il lievito di birra secco sia un ottimo prodotto da sfruttare in cosmetica, sia per i capelli che per la preparazione di maschere per il viso. In commercio si trovano delle bustine da 10 grammi. Quello della foto è solo un esempio. Quando lo acquistate accertatevi che tra gli ingredienti sia riportato solo il "Saccharomyces cerevisiae" che sono appunto i lieviti di birra.
Veggie

Pubblicato lunedì 22 febbraio 2010e aggiornato il

filtri per caffé

Questi sono dei filtri per il caffé che normalmente vengono usati per le macchinette del caffè all'americana. Ve li mostro perché non tutti li conoscono e per chi come me si diverte a fare molte preparazioni erboristiche o di cosmetica sono davvero molto utili. Si trovano in molti supermercati sui ripiani vicino al caffè. La confezione contiene 40 filtri ad un prezzo veramente irrisorio.
Li possiamo usare per filtrare liquori, estratti, tinture madri ed altre preparazioni casalinghe per le quali il passino si rende insufficiente.
Veggie

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