Pubblicato lunedì 10 dicembre 2012e aggiornato il

colle naturali di amido e farina, come farle in casa

Ho pensato queste colle per i bambini, perché normalmente portano tutto alla bocca, mani comprese con la  conseguenza  di ingoiare della colla mentre pasticciano a scuola e/o a casa divertendosi nel fare lavoretti con la carta.
Le comuni colle che troviamo in commercio sono tossiche e pericolose, evitiamole!
Esistono diverse colle di farina e/o amido da fare in casa, che non sono pericolose, ma come tutti i prodotti organici, hanno il problema  della conservazione. Molti ne fanno piccoli vasetti  che congelano e che scongelano all'occorrenza, ma una volta che la colla è scongelata dev'essere consumata in pochi giorni. Altri la fanno di volta in volta, di settimana in settimana.
Aggiungere dei conservanti vanificherebbe la fatica di realizzare un prodotto naturale.
Ho pensato a quale poteva essere un conservante naturale che non fosse di ostacolo nel potere incollante e ho provato con il sale.
Il risultato è stato ottimo... certo se il bambino mettesse della colla in bocca sicuramente la troverebbe disgustosa, ma non provocherebbe danni alla sua salute, se non altro perché a causa del sapore non ne mangerebbe a cucchiaini!

COLLA DI AMIDO
Ingredienti:
150 g di acqua demineralizzata
30 g di sale fino da cucina
15 g di amido di riso/mais o fecola di patate
10 g di glucosio
1/2 o 1  fialetta di aroma di mandorle per dolci (tipo Paneangeli)

COLLA DI FARINA
Ingredienti:
150 g di acqua demineralizzata
30 g di sale fino da cucina
15 g di farina bianca di grano tenero
10 g di glucosio
1/2 o 1  fialetta di aroma di mandorle per dolci (tipo Paneangeli)

Preparazione:
In una brocca versare l'acqua nella quantità della ricetta. Aggiungere il sale e mescolare fino a farlo sciogliere completamente.
Nel pentolino dove si farà cuocere la colla versare l'amido o la farina. Aggiungere poca acqua salata e mescolare, bisogna ottenere una pastella densa e sciogliere tutti i grumi. Quando non c'è più nessuna traccia di amido o di farina aggiungere poco alla volta il resto dell'acqua continuando a mescolare per diluire bene il tutto. Aggiungere il glucosio e mettere sul fuoco a calore moderato.
Mescolare con un cucchiaio di legno o di plastica fino alla fine del procedimento per evitare che la farina si attacchi sul fondo della pentola bruciando.
Quando la colla inizia a bollire si sarà già rappresa o quasi, se fosse già rappresa spegnere il fornello, altrimenti lasciarla bollire per mezzo minuto circa per poi spegnere.
Coprire il pentolino ed aspettare che si raffreddi un po'  prima di aggiungere l'aroma di mandorla.
Versare la colla nel barattolo e chiuderlo solo dopo il completo raffreddamento per evitare la formazione di condensa sul tappo.
La colla di amido oltre che nel barattolo si presta ad essere versata anche in uno flacone-dispenser come quello della foto.

Uso:
Le colle sono particolarmente indicate per la carta, quella di farina incolla bene anche altri materiali e si sostituisce bene alle colle viniliche.
Con un pennello passare una piccola quantità di colla sui materiali da incollare e pressare.
Queste colle hanno bisogno di un tempo maggiore delle comuni colle per avere un effetto adesivo forte, una volta incollati i materiali si consiglia di aspettare che la colla si sia asciugata prima di usarli.
Le colle incollano meglio usandone piccola quantità alla volta.
Le ricette possono essere moltiplicate per 2 o 3 se pensate di usare tanta colla.
Veggie
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Pubblicato martedì 13 novembre 2012e aggiornato il

mosto cotto, vincotto, saba, sapa

Mosto cotto, vincotto, saba, sapa, sono i nomi con cui le varie regioni d'Italia indicano uno stesso prodotto: un delizioso sciroppo dolce ottenuto unicamente dal succo d'uva ristretto.
Ottimo ingrediente di piatti dolci e salati: ravioli, mostarda, pane, crostate di frutta, biscotti , può essere usato anche come ricostituente e come dolcificante, una vera leccornia!!
E' più diffusa la versione preparata con uva nera, ma viene benissimo anche con uva bianca.
Visto che di uva ne abbiamo a disposizione per diversi mesi direi di fare un po' di scorta di quello da uva bianca da utilizzare come come alternativa allo zucchero.

MOSTO COTTO, VINCOTTO, SABA, SAPA
(per circa 4 vasetti)
Ingredienti:
5 kg di uva nera dolce
Preparazione:
Il mosto cotto si prepara con uva di tipo dolce, non la stessa uva utilizzata per fare il vino, a differenza del vino inoltre, il succo ottenuto dalla spremitura non si deve lasciare fermentare per evitare la perdita di zuccheri.
Lavare accuratamente l'uva, dopo averla tagliata in ciuffetti più maneggevoli dei grappoli interi, metterla a bagno in acqua e lavarla cambiando l'acqua più volte. Non eliminare subito i raspi per evitare che dell'acqua si infiltri negli acini.
Separare tutti gli acini dai raspi scartando quelli rovinati.

Raccogliere l'uva in una bacinella o in una pentola capiente e iniziare a pestarla.
Ognuno deve trovare il metodo più adatto per se stesso, si potranno romperne gli acini con le mani, pressarli con i pugni sul fondo della pentola,  aiutarsi con uno spremiagrumi, o con uno schiacciapatate.
I sistemi sono tutti validi, e quello che conta è rompere gli acini e liberare tutto il succo possibile.
Preparate una pentola o una seconda bacinella e poggiare all'interno un colapasta con un tovagliolo o un telo di cotone pulito (possibilmente deterso con sapone naturale e non con detergenti sintetici che rilascerebbero veleni nel succo).
Man mano che si forma del succo sul fondo della pentola versarlo nel telo e filtrarlo.
Al termine dell'operazione prendere un po' di polpa rimasta alla volta e strizzarla fortemente nel telo, vedrete che uscirà ancora tanto succo.
Quando gli acini saranno esausti l'operazione sarà terminata.
A questo punto bisogna cuocere il succo e farlo restringere fino a quando non sarà rimasto più o meno un quarto della quantità iniziale.

Si può procedere a occhio, ma aiutarsi anche con il seguente espediente:
1 - pesare la pentola che dovrà ospitare il succo ed annotare il peso
2 - versare il succo nella pentola e prendere il peso totale
3 - detrarre dal peso ottenuto quello della pentola per avere il peso netto del succo
4 - calcolare a quanto corrisponde 1/4 e sommare il valore ottenuto al peso della pentola (io ho ottenuto 3,300 litri di succo, quindi ho fatto  3,300 : 4 = 825 ho sommato 825 al peso della mia pentola ottenendo 2,025 kg), quello sarà il peso di riferimento da raggiungere.

Mettere la pentola con il succo sul fuoco e far bollire dolcemente per qualche ora, fino ad ottenere un sciroppo più liquido della marmellata ma sciropposo, ogni tanto pesare la pentola sulla bilancia (mettendo qualcosa sotto come un sottopentola per evitare il contatto diretto del fondo bollente sulla bilancia) per orientarsi sul tempo che manca al restringimento ottimale.
Girare ogni tanto lo sciroppo, ma in particolare nell'ultima fase quando inizierà ad essere più denso per evitare che si attacchi sul fondo e si bruci.
Quando lo sciroppo sarà pronto versarlo in vasetti sterilizzati, preparati in precedenza.
Io preferisco versare il mosto cotto nei vasetti quando è ancora bollente, chiudo i vasetti e come per una marmellata li metto a testa in giù per un paio d'ore per facilitare la formazione del vuoto, che garantirà una conservazione nel tempo senza bisogno di conservanti. Altri invasano a raffreddamento avvenuto.
Una volta aperto il vasetto lo conservo in frigorifero per una sicurezza maggiore, ma non sarebbe necessario.

A questo punto non resta che assaggiare e... ENJOY!!
In seguito scriverò qualche ricetta di dolci per utilizzarlo (i biscotti sono spettacolari!!), ma in rete se ne trovano tante.
Veggie
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Pubblicato lunedì 29 ottobre 2012e aggiornato il

marmellata di zucca ...e bruscolini!

Siamo in piena stagione di zucche, è il momento ideale per questa marmellata ricca di antiossidanti come il Beta-carotene. Ne approfittiamo per sfruttare anche i semi della zucca, che quando essiccati nel lazio si chiamano bruscolini.

MARMELLATA DI ZUCCA ...E BRUSCOLINI!
Ingredienti:
mezza zucca
2-3 mele farinose
2 limoni
2 kg (ca) di zucchero
1 cucchiaio di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
Preparazione:
Lavare la zucca e tagliarla a fette senza buttare la polpa interna con i semi.
Disporre le fette (senza sbucciarle) su una teglia o sulla placca del forno precedentemente scaldato e portato alla temperatura di 200 °C, cuocerle fino a quando saranno molto morbide, ci vorranno circa 45 minuti.
Nel frattempo dalla polpa dell'interno recuperare i semi, con pazienza liberarli dei filamenti e lavarli. Posarli su un canovaccio ripiegato ad asciugare.
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine e posarle provvisoriamente in un'insalatiera, irrorarle con il succo di 2 limoni. Conservare un paio di pezzi delle scorse dei limoni, lavarle e rimuovere la pellicina bianca interna.
Quando la zucca sarà cotta togliere la teglia dal forno e portare la temperatura a 80°C, lasciare qualche minuto lo sportello del forno socchiuso per far scendere un po' la temperatura, poi distribuire i semi di zucca su un foglio di carta-forno posato in una teglia bassa e mettere in forno ad asciugare, mantenendo lo sportello leggermente aperto per favorire l'evaporazione e la fuoriuscita dell'acqua.
Tenere i semi sotto controllo e toglierli dal forno quando saranno belli asciutti (ci vorranno circa 30 minuti).
Appena la zucca si sarà raffreddata un po' e sarà quindi più maneggevole, con un coltello rimuovere la buccia e tagliarla a cubetti grandi che poserete in una grande bacinella o in una pentola provvisoria che avrete prima pesato (annotate il peso su un foglio di carta). Scartare l'acqua di vegetazione che nel frattempo tenderà a liberarsi dalle fette mentre vengono sbucciate.
Quando tutta la zucca sarà pronta, pesare la bacinella o la pentola con la zucca dentro e sottrarre il peso della pentola (precedentemente annotato) in modo da avere il peso netto della polpa di zucca. Per ogni kg di zucca ci vorranno 700 g di zucchero, per calcolare l'esatta quantità di zucchero da usare moltiplicare il peso della zucca per 0,7. Il risultato sarà lo zucchero da usare.
Pesarlo e prepararlo da una parte.
Frullare un po' alla volta tutta la zucca e anche le mele messe da parte in precedenza e versare la purea ottenuta nella pentola per la cottura.
Aggiungere lo zucchero, le scorze dei limoni lasciate da parte, un pizzico di sale e lo zenzero.
Iniziare la cottura come si fa normalmente per tutte le marmellate di frutta.
Nel frattempo non dimenticate i bruscolini nel forno e quando saranno pronti dovranno raffreddare prima di essere riposti in un vasetto.
Girare la marmellata e lasciarla cuocere fino a quando non si sarà ristretta a sufficienza. Ci vorrà circa un'ora e mezza.
Preparare i vasetti sterilizzati e quando la marmellata sarà pronta rimuovere le scorze di limone, riempirli, chiuderli e capovolgerli su un canovaccio per favorire il sottovuoto, rigirarli dopo un'ora ed attendere che si siano raffreddati completamente prima di etichettarli e riporli in dispensa.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 24 ottobre 2012e aggiornato il

biscotti al cocco e cardamomo (di recupero)

Può capitare di preparare dell'olio di "Cast Away", dalla cui preparazione rimarrà sicuramente tanta polpa di cocco che ancora libera un forte profumo. Questo significa che è ancora buona e che possiamo ricuperarla per farci qualcosa.
In questo caso faremo dei semplici biscotti.

BISCOTTI AL COCCO E CARDAMOMO (DI RECUPERO)
Ingredienti:
250 gr. di polpa di cocco avanzata dalla preparazione dell'olio "Cast Away"
125 gr. di zucchero
4-5 cucchiai di farina
1 uovo
2 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino abbondante di semi di cardamomo in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
Preparazione:
Negli ingredienti ho scritto 250 gr. di polpa, che è quella a me rimasta dopo aver estratto olio di cocco da 200 gr. di farina di cocco iniziali.
Le quantità che ho scritto degli altri ingredienti sono quindi orientate su un peso approssimativo di 250 gr. di polpa già sfruttata, ma si potranno usare quantitativi diversi.
Pesare la polpa di cocco rimasta ben strizzata, aggiungere la metà del peso in zucchero.
Miscelare con una forchetta, aggiungere un uovo, aggiungere l'olio, il cardamomo e il bicarbonato.
Miscelare bene gli ingredienti tra loro e quando l'impasto sarà omogeneo aggiungere la farina.
La quantità di farina sarà quella necessaria ad amalgamare il tutto senza che l'impasto appiccichi troppo, ma senza esagerate per evitare che il sapore di farina  possa rimanere nei biscotti una volta cotti.
Ricavare delle palline e schiacciarle delicatamente, cercando di non romperle.
Posarle su una placca del forno coperta con un foglio di carta-forno, infine spolverare i biscotti con del cardamomo in polvere.
Cuocere in forno per circa 20 minuti a 180 °C.
Veggie
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Pubblicato venerdì 19 ottobre 2012e aggiornato il

pane con farina di segale e grano duro

Quando si usa il lievito naturale non si può non pensare alla farina di segale e al sapore del pane che  con essa si produce.
La segale che ha origine in Asia minore, sopporta le basse temperature, è ricca di lisina, potassio, vit. B1. B2. niacina, vit. E, nutre e rinforza l'organismo. Si consuma principalmente in inverno.
Lievita con più difficoltà rispetto al frumento per questo è meglio non metterne una percentuale elevata nell'impasto del pane, soprattutto quando si usa il lievito madre.

PANE CON FARINA DI SEGALE E GRANO DURO
Ingredienti:
400 gr. di farina integrale o tipo 2
250 gr. di farina di segale
200 gr. di farina di grano duro
300 gr. di lievito naturale
2 cucchiai di semi di lino
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di  zucchero
Preparazione:
Rinfrescare il lievito nel pomeriggio e iniziare il procedimento la sera.
Macinare ii semi di lino in un macinacaffè, li metteremo nell'impasto perché sono di aiuto per una buona lievitazione.
In una insalatiera mettere 300 gr. di farina integrale (o tipo 2) aggiungere le altre farine, il lievito, i semi di lino macinati, il sale e lo zucchero.
Aggiungere acqua tiepida e lavorare l'impasto fino ad avere un panetto consistente.
Coprirlo con un tovagliolo bagnato e strizzato e riporre la pasta in luogo tiepido a lievitare per tutto la la notte.

La mattina seguente riprendere l'impasto e lavorarlo con i 100 gr. di farina rimasta (se serve aggiungere poca acqua). Lavorarlo bene per qualche minuto, poi dargli la forma di pagnotta. Mettere l'impasto nella teglia in cui si farà cuocere o sulla placca del forno, posandolo su carta-forno.
Praticare delle incisioni sulla superficie e lasciare nuovamente a lievitare per qualche ora in ambiente tiepido.
Trascorso il tempo indicato il pane sarà senz'altro lievitato, accendere il forno e quando avrà raggiunto una temperatura di 220 °C infornare la teglia non dimenticando di aggiungere un pentolino contenente acqua che servirà a mantenere l'umidità nel forno e ad impedire al pane di formare una crosta dura.
Cuocere per 1 ora - 1 ora e 1/4, portando a metà cottura la temperatura del forno a 200 °C.
Veggie
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Pubblicato martedì 9 ottobre 2012e aggiornato il

risciacquo per capelli... misto!

In precedenti articoli:
Risciacquo all'aceto (dopo shampoo)
Usare al meglio saponi-shampoo per lavare i capelli
abbiamo visto come si renda necessario ultimare il lavaggio dei capelli con un risciacquo acido quando si usano saponi-shampoo che per essere tali devono avere pH basici.
Il risciacquo all'aceto è da preferire a quello all'acido citrico in quanto l'aceto non si limita ad abbassare il pH e ad asportare i residui di sapone dalla testa, ma è un ottimo lucidante del capello nonché rinforzante, e anche chi non usa saponi naturali per lavare i capelli, per il benessere della capigliatura farebbe bene a includere nelle abitudini del lavaggio un risciacquo all'aceto, quanto meno per contenere gli effetti negativi degli shampoo industriali.
Molti non amano l'odore dell'aceto e per questo dopo vari tentativi passano all'uso dell'acido citrico in soluzione al 10%.
L'acido citrico non ha odore, ma si limita a risistemare il pH del capello e a eliminare i residui di sapone. Non ha effetti benefici sul capello, anzi a me sembra che al contrario dell'aceto tenda a seccarli un po' e ad opacizzarli.
Allora che fare per attenuare l'odore dell'aceto ma conservarne le proprietà?

Ecco che ci viene in aiuto il risciacquo misto!
Si tratta di una soluzione composta da aceto e acido citrico che insieme che si completeranno.

Come si prepara..

RISCIACQUO PER CAPELLI... MISTO!
Ingredienti:
(per 1 litro di soluzione)
200 ml aceto bianco o aceto di mele
40 gr. acido citrico
acqua demineralizzata fino ad 1 litro (circa 800 ml scarsi)
Preparazione:
Versare 200 ml di aceto in una bottiglia vuota dell'aceto. Aggiungere l'acido citrico pesato in precedenza e riempire di acqua demineralizzata.
Chiudere ed agitare per favorire lo scioglimento dell'acido citrico.
Uso:
1 o 2 cucchiai di soluzione in una brocca d'acqua tiepida.
Versare sui capelli dopo averli risciacquati bene dal sapone.
Massaggiarli e pettinarli per un minuto, quindi risciacquare con acqua semplice.
Veggie
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Pubblicato giovedì 4 ottobre 2012e aggiornato il

acqua demineralizzata per saponi, cosmetica, ferro da stiro - alternative ai flaconi in plastica

Uno dei problemi di chi fa saponi perché oltre ad amare i prodotti naturali vuole rispettare l'ambiente, è rappresentato dagli imballaggi delle materie prime impiegate per realizzarli. Tra questi i flaconi dell'acqua demineralizzata, di cui non si può certo fare a meno se si vogliono ottenere dei buoni saponi.

Che alternative abbiamo all'acquisto dei flaconi come quelli rappresentati nell'immagine?
Ci sono diverse possibilità, vediamo quali...

Acqua piovana
Non tutti abbiamo l'opportunità di raccoglierla, ma se abbiamo un balcone scoperto, basta mettere una bacinella e aspettare che la pioggia faccia il resto.
L'acqua piovana è un acqua demineralizzata pertanto andrà bene (se pulita) per i saponi e per stirare.

Neve
Non possiamo certo aspettare che nevichi per saponificare o stirare, ma quando questo fenomeno si verifica possiamo raccogliere quella superficiale pulita ed utilizzarla per saponi, cosmetica, stiro.

Acqua osmotica
Per acqua osmotica non intendo quella che esce dal rubinetto di casa passando attraverso filtri che  filtrano dalle impurità e eliminano il cloro, ma che non trattengono i minerali, invece a noi interessa che l'acqua sia priva dei minerali normalmente presenti.
L'acqua che invece andremo a cercare è quella che viene venduta nei negozi di animali e di acquari. Si tratta di un'acqua che attraverso dei filtri per osmosi inversa viene demineralizzata per poi essere arricchita con minerali e sostanze specifiche per la vita dei pesci.
In questi negozi l'acqua osmotica viene venduta alla spina (prima di essere trattata e arricchita per gli acquari), gli acquirenti sono in genere coloro che hanno acquari in casa, ma da oggi lo saranno anche i saponai e gli amanti del ferro da stiro.
Il prezzo dell'acqua è leggermente superiore a quello dell'acqua venduta nei flaconi di plastica, ma il vantaggio sta proprio nel risparmio dei flaconi, in quanto basterà andare muniti di contenitore e il negoziante provvederà a riempirlo.
Quest'acqua è ottima per i saponi e per stirare e può esserlo anche per le preparazioni cosmetiche, ma non è un'acqua sterile, per cui se vorrete usarla per creme o tonici sarà necessario farla bollire prima dell'suo.

Acqua di deumidificatori, climatizzatori e condizionatori d'aria
L'acqua che esce da questi apparecchi come acqua di scarico è un'acqua demineralizzata!
Anziché vuotare i contenitori nel water raccogliete l'acqua nei flaconi che avete da parte e usatela per tutti gli usi descritti.
Anche questo tipo di acqua se serve ad uso cosmetico dev'essere preventivamente sterilizzata.

Acqua delle asciugabiancheria
Alcuni modelli di asciugabiancheria sono provvisti di vaschette per la raccolta della condensa.
L'acqua che si raccoglie nelle vaschette è un'acqua demineralizzata. Si può usare per il ferro da stiro con tutta tranquillità e per il sapone, solo a condizione di aver usato solo saponi naturali e additivi naturali per il lavaggio della biancheria in lavatrice.

Ghiaccio del congelatore
Ebbene anche il ghiaccio che si forma nel congelatore di casa, formando quegli strati spessi intorno alle serpentine, è un'acqua demineralizzata ghiacciata!
Per recuperarla è necessario sbrinare il congelatore armandosi di tanta pazienza, che però verrà premiata con un abbondante raccolto.
L'ultima volta che ho sbrinato il congelatore ne ho recuperata 4 litri, non mi sembra un cattivo risultato!
Ecco come fare:

Si tende a rimandare ad un futuro lontano l'operazione di spegnimento del congelatore perché si cerca il momento in cui è quasi vuoto, momento che in genere è difficile che si verifichi.
Per salvare gli alimenti congelati potete recuperare le grandi scatole di polistirolo che i negozianti eliminano dopo averle svuotate dalle mozzarelle o da altri alimenti freschi, in cui vengono consegnati per conservarne la temperatura ideale. Le scatole si trovano facilmente anche presso i banchi di norcineria e formaggi dei  mercati rionali.
Una volta procurate le scatole riempitele con i prodotti del congelatore mettendo anche qualche ghiacciolo di quelli per le borse termiche. Chiudete le scatole e lavorate tranquillamente sul congelatore perché gli alimenti congelati si conserveranno per ore nelle scatole di polistirolo, soprattutto se riuscirete a riempirle completamente.
Con l'aiuto di una spatola (in genere il congelatore ne è provvisto di una, ma il mio no..) cominciate a staccare il ghiaccio che raccoglierete in una bacinella, mettete anche una bacinella nel congelatore sotto ai ripiani che gocciano di più, così oltre al ghiaccio raccoglierete anche l'acqua.
Terminata l'operazione di scongelamento e di pulizia riaccendere il congelatore e ricollocare gli alimenti al suo interno.
Il ghiaccio raccolto purtroppo non è sempre pulito perché può capitare che sui ripiani del congelatore cadano delle briciole di pane o pezzetti di vegetali ecc.. quindi conviene mettere il ghiaccio in una pentola e accendere il fornello per velocizzare lo scongelamento, poi man mano che si scioglie filtrare l'acqua ottenuta su filtri di carta.
L'acqua andrà bene per i saponi, e se sarà ben pulita anche per il ferro da stiro. Una volta filtrata se non si userà a breve, sarà meglio congelarla, suddividendola in vaschette di plastica per alimenti. Quando l'acqua sarà congelata togliere i blocchi dalle vaschette e raccoglierli in buste di plastica.
I blocchi potranno essere scongelati all'occorrenza ed utilizzati entro qualche giorno dallo scongelamento.
Veggie
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ACQUA DEMINERALIZZATA PER SAPONI, COSMETICA, FERRO DA STIRO - ALTERNATIVE AI FLACONI DI PLASTICA by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
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Pubblicato martedì 25 settembre 2012e aggiornato il

plumcake con uva nera (con lievito naturale)

PLUMCAKE CON UVA NERA (CON LIEVITO NATURALE)
Ingredienti:
500 gr.  farina tipo 0
200 gr. pasta acida
200 gr. zucchero di canna
400 gr. uva nera (pesata a grappolo)
3 uova
150 ml olio extravergine d'oliva oppure olio di girasole bio
80-100 ml rhum
la scorza di un limone biologico
un pizzico di sale
Preparazione:
Rinfrescare il lievito la mattina o il primo pomeriggio come spiegato nell'articolo sulla preparazione del lievito.
La sera pesarne 200 gr. e metterlo in una ciotola insieme a 300 gr di farina. Aggiungere 1 cucchiaino di zucchero e poca acqua temperata ed impastare per ottenere un panetto solido ed elastico. Coprirlo con un tovagliolo bagnato e strizzato.
Accendere il forno alla temperatura di 50 °C per un minuto, giusto il tempo affinché l'interno diventi tiepido, poi spegnere.
Mettere nel forno la ciotola con l'impasto e lasciarlo lievitare al caldo per tutta la notte.
La mattina seguente preparare un secondo impasto.
In un'altra ciotola rompere le 3 uova, aggiungere lo zucchero e battere uova e zucchero per un po' per sciogliere lo zucchero. Aggiungere il sale, la scorza di limone, il rhum e l'olio. Mescolare ancora, infine aggiungere la farina rimanente ( 200 gr.) e mescolare con una frusta fino ad avere una pastella omogenea.
Coprirla e lasciarla riposare per mezz'ora.
Nel frattempo lavare l'uva. Con un coltello affilato dividere ogni acino a metà e togliere i semi. Raccogliere i mezzi acini in un piatto.
Trascorsi i 30 minuti riprendere la pastella e prendere l'impasto lievitato della sera prima. Versare uno sull'altro e con delicatezza e pazienza mescolarli con la frusta fino ad amalgamarli per bene. Quando l'impasto sarà liscio e uniforme prendere i chicchi d'uva, metterne da parte 30 (30 mezzi acini) e il resto unirlo all'impasto mescolando delicatamente con un cucchiaio.
Foderare uno stampo da plumcake della misura di 30 cm. Riempirlo con l'impasto, poi decorare la superficie con gli acini d'uva messi da parte. Inserire lo stampo nel forno (spento) a lievitare per un'ora e mezza o 2.
Togliere dal forno e accenderlo, portare la temperatura a 200 °C. Distribuire sulla superficie del plumcake un cucchiaino di zucchero di canna (facoltativo). Quando il forno è caldo infornare il plumcake per 1 ora, riducendo la temperatura a 180 °C dopo i primi 40 minuti di cottura.
Quando il dolce sarà cotto rimuoverlo dal forno ed attendere che si sia raffreddato prima di tagliarlo a fette.
Può capitare che il plumcake sembri poco cotto e bagnato a  causa dell'acqua dell'uva (un po' come avviene per la torta di mele quando si mette molta frutta), in questo caso distendere le fette su un foglio di carta da forno messo in precedenza a rivestire la leccarda del forno e cuocere ancora a 180 °C per altri 20-25 minuti, rigirando le fette a metà cottura.
Lasciarle raffreddare prima di mangiarle o di riporle.
Veggie
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PLUMCAKE CON UVA NERA (CON LIEVITO NATURALE) by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
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Pubblicato martedì 18 settembre 2012e aggiornato il

detergente intimo alle noci del sapone e aloe vera


Ingredienti:
10 g noci del sapone
500-600 ml acqua distillata
2 cucchiai calendula fiori
2 cucchiai lavanda fiori
1 cucchiaino bacche di ginepro
4 g acido citrico
50-100 ml succo di aloe vera
2 cucchiai scarsi di amido di mais
20 gocce T.M. di calendula
10 gocce olio ess. di bergamotto
80 gocce di Cosgard oppure
13 ml soluzione conservante di sodio benzoato e potassio sorbato
Preparazione:
Rompere le noci del sapone e metterle in un pentolino insieme ai fiori di calendula, ai fiori di lavanda, al ginepro e all'acido citrico (pesato scrupolosamente). Aggiungere 500 ml di acqua demineralizzata e far bollire dolcemente per 20 minuti a pentola scoperta. Poi spegnere e coprire, lasciare in infusione per altri 10 minuti.
Filtrare il decotto con un passino e trasferirlo in una brocchetta graduata. Aggiungere a piacimento 50 o 100 ml di succo di aloe e acqua demineralizzata sufficiente ad arrivare a 550 ml totali.
Lavare il pentolino del decotto e metterci 2 cucchiai scarsi di amido di mais, aggiungere pochissimo decotto e mescolare per sciogliere l'amido, poi aggiungere piano piano altro liquido e sciogliere ancora l'amido cercando di evitare la formazione di grumi.
Infine versare il resto del decotto nel pentolino. Accendere il fornello al minimo e girando per evitare che l'amido si attacchi sul fondo del pentolino, portare dolcemente ad ebollizione o quasi.
Quando il detergente sta per bollire e comincia ad ispessire per effetto dell'amido, spegnere il fornello.
Coprire e lasciare raffreddare quasi completamente.
Aggiungere la tintura madre, le gocce di olio essenziale e il conservante scelto.
Mescolare bene per emulsionare gli ingredienti aggiunti al detergente, poi coprire di nuovo ed attendere il completo raffreddamento.
Versare il detergente in 2 flaconi da 250 ml (o altri a piacere) e chiudere.
Uso:
Come tutti i detergenti versare la quantità da usare nel palmo della mano e detergere le zone intime come di consueto, il prodotto non fa schiuma.
Veggie
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DETERGENTE INTIMO ALLE NOCI DEL SAPONE E ALOE VERA by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
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Pubblicato giovedì 13 settembre 2012e aggiornato il

antico liquore all'uovo (con uova intere)

Conosciamo il classico liquore all'uovo, molto cremoso  e gustoso a base di rossi d'uovo, dal sapore simile a quelli in commercio, di cui potete trovare la ricetta nell'articolo liquore all'uovo (tipo VOV), ma esiste un altro liquore all'uovo del quale sembra si sia persa ogni traccia, a base di uova intere. Per uova intere si intendono uova veramente intere, uova che comprendono anche il guscio.
Questo liquore oltre ad essere un ottimo ricostituente è  un buon integratore di calcio, perché il guscio delle uova  che contiene è composto in prevalenza di carbonato di calcio.
Vediamo come si fa..




ANTICO LIQUORE ALL'UOVO (CON UOVA INTERE)
Ingredienti:
1 bottiglia di Marsala secco (750 ml) di ottima qualità
750 g di zucchero
8 uova rigorosamente biologiche
10-12 limoni succosi (preferibilmente biologici)
2 cucchiai di estratto di vaniglia oppure 1 bustina di vanillina (a piacere)
100 ml alcol 95° (alcol buongusto)
Preparazione
Lavare accuratamente e delicatamente le uova con una spazzolina e del bicarbonato, sciacquarle e asciugarle bene.
Mettere le uova in un barattolo di vetro sufficientemente capiente, possibilmente non troppo largo.

Spremere pazientemente i limoni. Man mano che si spremono versare il succo filtrato sulle uova. Bisognerà coprire completamente le uova con il succo, ci vorranno circa 10-12 limoni, il numero dipenderà dalla grandezza dei limoni e dalla quantità di succo che se ne ricaverà, preparate un paio di limoni in più da usare in caso di necessità.
Chiudere molto bene il vaso e tenerlo in dispensa per 7 giorni.
In questo periodo il limone scioglierà i gusci come si può vedere nella sequenza delle immagini. Se il guscio si scioglierà prima dei 7 giorni si potrà procedere in anticipo con la seconda fase, altrimenti arrivare al settimo giorno.
In 7 giorni il guscio si dovrebbe essere sciolto completamente, ma questo purtroppo sarà difficile che accadrà. Forse perché questa ricetta è antica e molto probabilmente un tempo le galline producevano uova con gusci più sottili.
Trascorsi i 7 giorni se i gusci non si saranno sciolti completamente, aprire il vaso e con uno stick rompere i gusci ormai fragili per far uscire l'interno delle uova. Prendere un frullatore ad immersione (tipo minipimer) e frullare nel vaso stesso il contenuto, in modo da rompere e sminuzzare eventuali parti di guscio rimasti interi.
Quando i gusci saranno polverizzati preparare un altro vaso di vetro più grande del primo, versare il tutto  nel vaso facendolo passare attraverso un colino a maglia fitta. Le parti di guscio che rimarranno nel colino sarà meglio eliminarle.
Unire lo zucchero, il Marsala, la vaniglia e l'alcol. L'alcol non è previsto nella ricetta originale, quindi volendo si può evitare, io lo aggiungo perché migliora la conservabilità  dal momento che alza anche se di poco la gradazione alcolica, quindi si potrà conservare a temperatura ambiente.
Chiudere il barattolo e lasciare il liquore in infusione per altri 3 giorni. Ogni tanto agitare il vaso per permettere allo zucchero di sciogliersi, meglio ancora  se si apre il vaso e si mescola una volta giorno fino a scioglimento.
Trascorsi i 3 giorni filtrare il liquore facendolo passare attraverso un colino a rete fitta e imbottigliarlo.
Quando si imbottiglia mescolarlo bene per dividerlo nelle bottiglie, perché tende sempre a formare un deposito più pesante sul fondo.
Riporre le bottiglie in luogo fresco e consumare non prima di 30 giorni.
Agitare la bottiglia prima di ogni uso per mescolare la parte più densa che si deposita sul fondo a quella più liquida superficiale.
Veggie
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Pubblicato venerdì 7 settembre 2012e aggiornato il

basilico secco

Siamo arrivati alla prima metà di settembre e inevitabilmente sono arrivate le prime piogge. Le temperature sono scese un po' e le piante di basilico hanno dimostrato subito una certa sofferenza. Per salvare il basilico prima dell'arrivo del freddo e conservarlo per l'inverno possiamo metterlo sott'olio come spiegato nell'articolo basilico sott'olio oppure se vogliamo un procedimento rapido perché di tempo ne abbiamo poco (come è successo a me in questa circostanza) possiamo essiccarlo.
Il procedimento è semplice e veloce e il risultato apprezzabile.

Procedimento:
Staccare le foglie dalla pianta, comprese le più giovani, scartare solo quelle ingiallite ormai appassite.
Lavarle e asciugarle, se avete una centrifuga per l'insalata usatela, perché riesce a rimuovere quasi tutta l'acqua senza danneggiare le fragili foglie del basilico.
Preparare la leccarda del forno coprendola con un foglio di carta da forno. Distribuire sulla carta le foglie di basilico e mettere in forno. Nel forno non si dovranno cuocere ma essiccare, quindi usate una temperatura bassissima, 50° C/60 °C è la temperatura ideale.
Lasciare lo sportello del forno socchiuso in modo che l'acqua possa uscire e le foglie asciugarsi velocemente.
Per l'essiccazione completa basterà da un'ora a un'ora e mezza.
Quando le foglie non saranno più morbide si potrà sospendere l'essiccazione.
Lasciare le foglie sulla leccarda fino a raffreddamento completo, poi conservarle in uno o più vasetti di vetro.
Se avete un buon macina caffè potrete polverizzare le foglie secche e riporle in polvere.
In questo modo il basilico risulterà molto più aromatico, ne basterà una puntina per sprigionare tutto il suo aroma (decisamente più gradevole del basilico secco acquistato)
Veggie
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BASILICO SECCO by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
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Pubblicato lunedì 3 settembre 2012e aggiornato il

palline, tappi, vaschette - quali usare in lavatrice con il sapone


Molti di noi hanno ormai capito l'importanza di eliminare dalla nostra casa e dalla nostra vita i detersivi, sostituendoli con il sapone.
Che decidiate di usare un sapone autoprodotto partendo da olio e soda, oppure un sapone naturale rilavorato partendo da uno acquistato, sapere come usarli al meglio allontanerà per sempre la possibilità di ripensamenti.
Vediamo come ottimizzarne l'uso in lavatrice.









Palline dosatrici per contenere il sapone
Per usare meno sapone, ma anche per mantenere la lavatrice più pulita, è preferibile inserire il detersivo-sapone direttamente nel cestello della lavatrice anziché versarlo nella vaschetta dell'apposito vano. Potrete usare le classiche palline che tempo fa venivano date in dotazione insieme ai detersivi liquidi.
Queste palline sono l'ideale in quanto sono graduate e di grandi dimensioni, hanno una capacità di 200/250 ml che è la quantità di sapone che in genere mettiamo ad ogni lavaggio.
La pallina grande andrà bene se userete:
gel di sapone autoprodotto
crema di sapone
detersivo in polvere
sapone liquido o in crema
In alternativa alla pallina potrete usare delle vaschette per alimenti resistenti al calore, delle vaschette in silicone, il fondo dei flaconi di plastica tagliato a misura, il fondo delle uova di Pasqua (le basi in plastica sotto l'uovo), bicchieri di plastica, barattoli di plastica larghi oppure altri contenitori che vi verranno in mente osservando quello che avete in casa.
Per chi usa sapone liquido concentrato autoprodotto (non il gel da bucato) che si usa in quantità ridotte (80-100 ml per lavaggio), possono essere utili queste palline graduate che hanno una capacità fino a 140 ml.
Pallina Dosatrice
Voto medio su 3 recensioni: Da non perdere
Tappi per contenere additivi liquidi
Andate al cassonetto della differenziata vicino casa, quello della plastica e sbirciate all'interno, troverete tanti flaconi di plastica dei detersivi!!
Se i flaconi non vi servono perché avete già i vostri in cui contenere i detersivi autoprodotti, prendete qualche tappo e lasciate i flaconi. I tappi sono una manna dal cielo per dosare gli additivi e possono essere inseriti in lavatrice insieme alla biancheria. Anche se farete lavaggi a 90 °C rimarranno intatti e dureranno per centinaia di lavaggi.
I tappi hanno una capacità di 50-100 ml, andranno bene per:
acqua ossigenata come candeggina
sequestranti liquidi
misurare l'aceto come ammorbidente
misurare la soluzione di acido citrico come ammorbidente
Per usare l'acqua ossigenata 130 volumi come candeggiante versarne una quantità pari ad 1 centimetro del livello del tappo e poi riempire il tappo con acqua. Inserire il tappo in lavatrice insieme alla biancheria facendo attenzione a non metterla a contatto diretto con i tessuti. Ricordatevi l'importanza di prendere le dovute precauzioni che trovate nell'articolo sulla candeggina quando usate l'acqua ossigenata.
Aceto e soluzione di acido citrico non vanno mai insieme al detersivo, quindi se la vostra lavatrice ha una vaschetta per l'ammorbidente, il tappo servirà per dosarli (da mezzo a 1 tappo da 80 ml) che poi verserete nella vaschetta. Se invece avete qualche problema con la vaschetta (per esempio come accade per alcune lavatrici a carica dall'alto) oppure se volete fare un risciacquo in più al bucato, anziché versare  il liquido ammorbidente nella vaschetta, potete mettere il tappo con il liquido direttamente nella lavatrice dopo aver aperto lo sportello prima dell'ultima fase di risciacquo.

Tappi per contenere additivi in polvere
I tappi larghi e piatti di molti barattoli di plastica sono un'ottima soluzione per contenere gli additivi in polvere.
I barattoli della soda caustica come quello delle immagini hanno dei tappi perfetti e anch'essi come quelli dei flaconi sono indistruttibili.
Se vi riesce, aiutandovi con un paio di pinze rimuovete il doppiofondo interno, altrimenti usateli come sono.
I tappi dei barattoli andranno bene per:
bicarbonato di sodio
soda Solvay
percarbonato di sodio
citrato di sodio in polvere
Le polveri possono essere messe una sull'altra (non sono incompatibili tra loro) all'interno del tappo. Se volete mettere delle gocce di olio essenziale di tea tree come disinfettante (anziché usare quei prodotti tipo Napisan che sono molto irritanti per la pelle), potete versarle su queste polveri e successivamente posare il tappo sulla biancheria all'interno della lavatrice prima di avviare il programma di lavaggio.
Veggie
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PALLINE, TAPPI, VASCHETTE - QUALI USARE IN LAVATRICE CON IL SAPONE NATURALE by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
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Pubblicato lunedì 27 agosto 2012e aggiornato il

sali defaticanti e rigeneranti per pediluvio

Cos'è che si desidera tornando a casa dopo una giornata di lavoro trascorsa in piedi, magari dopo aver indossato scarpe scomode per ore? .... senz'altro un bel pediluvio rinfrescante e rigenerante.
Questa ricetta vi rimetterà in piedi!
La miscela di sali che propongo è indicata per piedi stanchi, gonfi e dolenti.
I sali rinfrescano e tonificano, ma nello stesso tempo igienizzano e regolano la traspirazione.
Useremo i Sali di Epsom, forse più conosciuti come Sali Inglesi.
I sali di Epsom vengono impiegati per uso interno come integratore, per uso esterno sono indicati principalmente per ridurre gli edemi del corpo per mezzo di bagni e pediluvi.

SALI DEFATICANTI E RIGENERANTI PER PEDILUVIO
(per 500 gr. di polvere)
Ingredienti:
150 g bicarbonato di sodio
150 g Sale di Epsom
100 g cloruro di sodio (sale fino da cucina)
50 g acido citrico
50 g amido di riso o di mais
12 gocce olio essenziale di menta
12 gocce olio essenziale di cipresso

Il nome Epsom deriva dalla città dove per la prima volta fu estratto il sale. Potete trovare il sale di Epsom anche ricercando il minerale di cui è composto: solfato di magnesio in forma eptaidrata, quindi magnesio solfato eptaidrato.
Sale di Epsom Csm
Voto medio su 37 recensioni: Da non perdere
Preparazione:
Miscelare tutte le polveri in un barattolo, poi disperdere qua e là le gocce di oli essenziali e mescolare bene per distribuirli in modo uniforme in tutto il prodotto.
Uso:
Versare 2 o 3 cucchiai di sali in una bacinella di acqua fredda o appena temperata.
Tenere i piedi a bagno per 10-15 minuti, risciacquare ed asciugare con un asciugamano morbido.
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Pubblicato lunedì 20 agosto 2012e aggiornato il

gnocchetti sardi con patate e rucola

Ho improvvisato questa ricetta approfittando della quantità di rucola che avevo seminato sul balcone e  che è cresciuta in tutta velocità.
La ricetta originale prevede l'impiego di orecchiette fresche come tipo di pasta, ma vi assicuro che con gli gnocchetti viene altrettanto buona.

GNOCCHETTI SARDI CON PATATE E RUCOLA
Ingredienti:
gnocchetti sardi
patate
rucola
aglio
peperoncino
olio extravergine d'oliva
sale - pepe

Preparazione:
Non ho scritto le quantità in questa ricetta perché l'ho improvvisata, ma chi è abituato a cucinare saprà sicuramente regolarsi senza problemi.
Per 2 persone, come si può vedere dalle immagini, ho usato un piatto di rughetta e un piatto di patate tagliate a cubetti.
Lavare e pelare le patate, poi tagliarle a cubetti. Lavare la rughetta.
Mettere sul fuoco una pentola con l'acqua e portarla ad ebollizione. Quando l'acqua bolle salarla, se si userà un tipo di pasta fresca allora versare nell'acqua le patate e la rughetta e lasciarle cuocere per 5 minuti, poi aggiungere la pasta. Se invece si userà  pasta secca che richiede almeno 10 minuti di cottura è meglio muoversi al contrario, cioè iniziare con la cottura della pasta e dopo qualche minuto unire patate e rughetta. Mentre la pasta cuoce soffriggere uno spicchio d'aglio  in un'ampia padella insieme a peperoncino a piacere e abbondante olio extravergine d'oliva.
Lasciare la pasta un po' indietro di cottura e quando sarà al dente scolarla insieme a patate e rughetta e versare il tutto nella padella con il soffritto.
Saltare sul fuoco per qualche minuto e insaporire con una macinata di pepe.
Buon appetito!
Veggie
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Pubblicato giovedì 16 agosto 2012e aggiornato il

piccole semine da balcone

Anche poveri abitanti di città come noi che vivono in appartamento possono togliersi la soddisfazione di mangiare qualche foglia di verdura di produzione propria.
Non è necessario godere di grandi spazi, basta un angolino sul balcone e scegliere di seminare solo ortaggi poco ingombranti, come foglie d'insalata ed erbe aromatiche delle quali scoprirete sapori completamente nuovi, molto diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati.
Non dimentichiamo inoltre che i costi dei semi sono davvero irrisori, una bustina di semi di insalata costa poco più di un euro e la resa non equivale alla quantità che si può acquistare con quella cifra che corrisponde a meno di una piantina di lattuga. Per cui vantaggio triplo: più sapore, più salute, risparmio economico.
Per queste poche erbette con cui ho voluto iniziare, ho usato le vaschette di plastica per alimenti, quelle contenenti i latticini, che nei mercati settimanali i commercianti svuotano in quantità la mattina, per poi buttarli.
Nel mercato che si svolge da noi il martedì l'orario più favorevole per farsi dare le vaschette (che tra l'altro depositano a terra dietro ai furgoni-frigoriferi e quindi non serve neanche chiederle) è verso le 10.30-11.00.
A quell'ora se ne possono trovare diverse (si vede che le persone mangiano tante mozzarelle che a mio parere non fanno neanche tanto bene alla salute...), se l'idea vi piace portatevi un sacchetto di plastica perché in genere sono piene di siero di latte e pur vuotandole sporcherebbero le borse in tessuto lasciando odore di acido.
Le vaschette vanno deterse per bene con acqua tiepida e detersivo per i piatti.
Prime foglioline di rucola
Per adattarle a vasi bisogna praticare dei buchi sul fondo, serviranno a far scorrere l'eccesso di acqua ed evitare dannosi ristagni che provocherebbe marciume delle radici.
Procurarsi un chiodo e un paio di pinze.
Ecco a voi la rucola
Passare il chiodo sulla fiamma di un fornello (stringendolo tra le morse delle pinze) e dopo pochi secondi iniziare a perforare il fondo della vaschetta (è tenera e si lascerà perforare in un attimo), quando si noterà che il chiodo non affonda più passarlo nuovamente per qualche secondo sulla fiamma.
Quando tutto il fondo sarà perforato riempire la vaschetta di terra, livellarla e pressarla un po'.
Prendere la bustina di semi, leggere le modalità di semina, in particolare a quale profondità vanno collocati i semi, anche in genere basta distribuirli per bene e coprirli con 1 cm di terra, quindi distribuirli sulla terra in modo uniforme. Per una vaschetta come queste ne basteranno un cucchiaino. Pressarli delicatamente e posare sopra poca terra, per evitare che il vento li porti via via con sé, e pressare anch'essa.
Annaffiare e continuare ad annaffiare.
Non resta che aspettare che la vita si affacci dalla terra, garantisco che si tratta di un momento emozionate, anche se si tratta solo di semi!
I tempi di raccolta variano da seme a seme, le indicazioni sono riportate su tutte le bustine.
Veggie
Prime foglioline di prezzemolo
Prime foglioline di insalatina
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PICCOLE SEMINE DA BALCONE by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.
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