Pubblicato mercoledì 29 giugno 2011e aggiornato il

formaggio di anacardi (vegan)

Sfruttando i fermenti del rejuvelac si può preparare questo gustoso formaggio, particolarmente indicato per vegan e vegetariani, ma anche per coloro che hanno scelto di non mangiare formaggi di origine animale.
Il rejuvelac si rivela un buon caglio, seppur leggero, per la frutta oleosa che è per natura molto proteica. Il risultato è un formaggio cremoso (non duro come i formaggi stagionati) che si presenta più o meno morbido sulla base del tempo che si lascia scolare dall'acqua.

FORMAGGIO DI ANACARDI (VEGAN)
Ingredienti:
200 gr. di anacardi biologici (non quelli salati che si mangiano come snacks)
1 bicchiere rejuvelac
1 cucchiaio lecitina di soia granulare (facoltativo)
1 cucchiaino lievito in scaglie
1 cucchiaino raso sale fino
1/2 cucchiaino cipolla in fiocchi
1/2 cucchiaino aglio in polvere
Preparazione:
Lasciare gli anacardi a bagno in acqua per 12 ore coperti.











Il giorno seguente scolarli dall'acqua e metterli nel frullatore insieme a mezzo bicchiere di rejuvelac, la lecitina di soia, il lievito in scaglie, aglio e cipolla (il sale si metterà dopo).



















Frullare fino ad ottenere una poltiglia omogenea, inglobando dopo un po' anche l'altro mezzo bicchiere di rejuvelac.
Appena la pasta si presenterà liscia versarla in una ciotola, coprirla e lasciarla a temperatura ambiente per 3 o 4 ore.











Dopo le 4 ore aggiungere il sale, girare e trasferire la pasta in un telo di cotone leggero. Chiuderlo e lasciarlo a scolare in un colapasta con un peso per liberarlo di parte dell'acqua che contiene.
Più acqua si rimuoverà, maggiore sarà la densità definitiva del formaggio.
In alternativa il telo si potrà appendere e tenere sospeso in un contenitore o nel lavandino a scolare.
Lasciare a scolare per un tempo massimo di 8 ore.











Aprire il telo di stoffa e trasferire il formaggio in un contenitore da frigo.
Se si vuole dare una forma al formaggio foderare con pellicola trasparente l'interno di una vaschetta da frigo, versare la pasta di formaggio e chiudere prima i lembi della pellicola e successivamente con il coperchio.
Riporre in frigorifero e lasciare stagionare 24 ore prima di consumare. Se si è usata la pellicola estrarre il formaggio delicatamente dal contenitore, aprire i lembi, girarlo su un piatto e rimuovere la pellicola.
Il formaggio si conserva in frigorifero per una settimana.
Veggie
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FORMAGGIO DI ANACARDI (VEGAN)
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Pubblicato lunedì 27 giugno 2011e aggiornato il

prevenire i peli incarniti dopo la depilazione

Dopo la depilazione accade spesso che i peli ricrescano incarniti e che sulla pelle si formino degli antiestetici puntini rossi più o meno grandi, che procurano forte prurito.
Questo fenomeno si manifesta in particolare all'inguine, nella zona bikini, forse perché i peli sono più spessi o forse perché è una zona che si depila con meno frequenza, il fenomeno si manifesta indipendentemente del tipo di depilazione adottata.

Ma perché avviene?

La ceretta rimuove i peli dalla radice, lasciando il follicolo vuoto fino a quando un pelo nuovo non andrà a riempire la cavità lasciata dal pelo precedente.
Il nuovo pelo che andrà crescendo, non sempre si svilupperà in senso verticale per poi uscire dal follicolo, a volte accade che il pelo prende un'inclinazione diversa, magari seguendo un percorso in senso orizzontale oppure che cresca arrotolandosi su se stesso procurando spesso infezioni.
Un'altra possibile causa può essere un ispessimento della pelle, il pelo trovando un'ostruzione in prossimità dell'uscita è costretto a svilupparsi in un'altra direzione.
Il fenomeno si manifesta anche usando un rasoio, anche se le cause possono essere un po' diverse. Le lame tagliano il pelo molto corto, lasciandolo appuntito e affilato. In queste condizioni è facile che la punta tagliente si faccia strada sottopelle nella direzione sbagliata.
In questo caso durante la rasatura, si rivela già utile passare il rasoio seguendo la direzione dei peli e non il contrario.
Che fare per evitarlo?
Dopo la depilazione i pori sono aperti e facilmente infettabili. E' consigliabile usare un prodotto contenente olio essenziale di tea tree come disinfettante, ma che sia anche antiinfiammatorio e lenitivo.

Rimedi post depilazione
Applicare uno dei seguenti rimedi per 2 volte al giorno, nei 2 giorni successivi alla depilazione, per evitare che i pori dilatati possano infettarsi:

1 - La pomata alla calendula
2 - Gel di aloe vera addizionato con 2 o 3 gocce di tea tree oil
3 - Miele addizionato con 2 o 3 gocce di tea tree oil
4 - Una crema o un olio post-depilazione formulati per questo scopo

Trattamento esfoliante post depilazione:
Dopo i primi 2 giorni sarà bene passare ad un trattamento esfoliante che avrà la funzione di evitare un ispessimento della pelle provocato dalle cellule morte. Il trattamento servirà a rimuoverle, lasciando così i pori liberi e la pelle morbida affinché il nuovo pelo possa crescere normalmente. Continuare con il trattamento esfoliante fino a quando la crescita del nuovo pelo non sarà evidente:

1 - Mettere 2 cucchiai di olio di mandorle dolci in una ciotola. Aggiungere un paio di gocce di olio essenziale di lavanda, geranio, rosa, o camomilla. Come ultimo ingrediente aggiungere 4 cucchiai di zucchero di canna.
Girare velocemente ed applicare subito massaggiando in senso circolare sulle aree depilate.
2 - Macinare qualche cucchiaio di mandorle e miscelare la pasta in parti uguali con fondi di caffé.
Massaggiare in senso circolare le aree depilate.
Veggie
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PREVENIRE I PELI INCARNITI DOPO LA DEPILAZIONE

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Pubblicato venerdì 24 giugno 2011e aggiornato il

pane esseno da grano recuperato

Dalla preparazione del rejuvelac rimane del grano germogliato che è un peccato buttare. Si possono ricavare delle gallette di pane asseno, un tipo di pane fatto con il grano germogliato che non andrebbe cotto in forno, ma lasciato asciugare al sole diretto.
Se non avete un balcone assolato potete farlo asciugare in forno.

PANE ESSENO DA GRANO RECUPERATO
Ingredienti:
grano avanzato dalla preparazione del rejuvelac
poca acqua
finocchio o timo a piacere
sale
Preparazione:
Dopo aver filtrato il rejuvelac lasciare scolare ancora un po' il grano rimasto nel colino, poi stenderlo in una teglia ricoperta con un foglio di carta-forno. Metterlo in forno ad asciugare per un'ora a 70°C/80°C., oppure metterlo al sole per il tempo necessario.











Trascorsa l'ora aspettare qualche minuto che si raffreddi un po', poi macinarlo in un macinino del caffé o in altro modo. Se si è scelto di mettere dei semi di finocchio come aromatizzanti, macinarli insieme al grano.
Raccogliere tutto il grano in una terrina e salarlo, eventualmente aggiungere il timo.
Aggiungere poca acqua fino a formare un impasto consistente. Staccare dall'impasto dei pezzi grandi come un'albicocca e stenderli sottilmente con il matterello aiutandosi mettendoli tra 2 fogli di carta-forno.











Trasferire le sfoglie di pane nel forno e lasciarle asciugare ad una temperatura inferiore ai 90°C per un'ora e mezza o 2 ore lasciando lo sportello del forno leggermento aperto, oppure lasciarle asciugare sotto il sole diretto per il tempo necessario.
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PANE ESSENO DA GRANO RECUPERATO
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Pubblicato mercoledì 22 giugno 2011e aggiornato il

rejuvelac

Il rejuvelac è una bevanda fermentata a base di grano, che si può preparare anche con altri tipi di cereali come quinoa, miglio, avena, orzo, segale, riso.
Contiene 8 delle vitamine del gruppo B, vit. E, vit. K, proteine, carboidrati, destrine, fosfati. Durante la fermentazione si produce acido lattico.
E' ricco di enzimi, può essere bevuto come digestivo, oppure può essere usato come starter per altri alimenti fermentati come salse, formaggi di noci, mandorle e nel pane esseno.








REJUVELAC
(x 1 litro di rejuvelac)
Ingredienti:
100 gr. di grano integrale biologico
acqua
Preparazione
:
Mettere il grano a bagno per una notte, poi scolarlo in un colino e sciacquarlo bene.
Trasferirlo in un vaso di vetro e coprirlo con un telo di cotone leggero fissato con un elastico.
Attraverso il tessuto riempire a metà il vaso con acqua di rubinetto, agitare un po' i semi e scolare l'acqua attraverso il tessuto (senza aprire il barattolo) rimuovendone il più possibile. I semi dovranno rimanere umidi, ma non intrisi di acqua, per favorire la germinazione. Il cotone servirà affinché i semi possano respirare senza essere attaccati da insetti come i moscerini.
Ripetere la stessa operazione 3 volte al giorno per 2 giorni totali.















Trascorsi i 2 giorni cominceranno a vedersi i primi germogli, non attendere oltre per procedere, per evitare che il grano e successivamente il rejuvelac possano imputridire.
Sciacquare il grano un'ultima volta e metterlo in un vaso più grande insieme ad 1 litro di acqua.
Chiudere con la stoffa come nei giorni precedenti e riporre il vaso per 48 ore in luogo aerato (non in una credenza) senza agitarlo.
Trascorse le 48 ore filtrare (direttamente con la stoffa) e imbottigliare.
Riporre in frigorifero e consumare in una settimana.
Con il grano rimasto si può avviare una nuova produzione, aprire il vaso e sciacquare il grano. Aggiungere un altro litro di acqua per la seconda produzione di rejuvelac, questa volta però lasciare a riposo per sole 24 ore, quindi filtrare.
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Pubblicato lunedì 20 giugno 2011e aggiornato il

olio superabbronzante alkanna e mallo di noci

Se avete una pelle già abituata sole, se avete già acquisito una discreta abbronzatura, magari dopo aver applicato per un periodo una crema solare ad alta protezione come la crema primo sole, oppure se avete la fortuna di avere una pelle robustissima, potete passare a quest'olio superabbronzante. Attenzione però, perché per essere tale offre per forza di cose una bassa protezione. Evitate quindi di usare quest'olio sulla pelle dei bambini, per i quali per tutto il periodo estivo è necessario applicare prodotti a schermo totale o ad alta protezione.
Per chi invece gode di tutti i requisiti sopra esposti, l'applicazione di questo olio produce un'abbronzatura super di un colore altrettanto super!



OLIO SUPERABBRONZANTE ALKANNA E MALLO DI NOCI
Ingredienti:
250 ml olio di cocco (una bottiglietta di quello alimentare acquistabile presso i negozi etnici, oppure 250 ml di altro olio di cocco)
olio di sesamo
2 carote
1 cucchiaio di alkanna tinctoria radice
1 cucchiaio di mallo di noci polvere
3 ml di vit. E (alfa-tocoferolo)
fragranze profumate per cosmetica a piacere, l'aroma frutta è il più indicato (cocco, ananas, banana, fragola, ecc..)
Preparazione:
Per prima cosa bisogna fare un oleolito a caldo.
Se avete acquistato l'olio di cocco in bottiglie e a causa della bassa temperatura si presentasse come una massa bianca e solida, bisognerà scioglierlo nella bottiglia stessa prima di versarlo altrimenti questa operazione risulterà impossibile.
Mettere la bottiglia in un pentolino contenente acqua bollente e lasciarla a bagno fino a quando l'olio non sarà diventato fluido.
In un pentolino che possa contenere tutti gli ingredienti, versare l'olio di cocco sciolto (non buttare la bottiglia), l'alkanna, il mallo di noci e le carote tagliate a capelli d'angelo oppure a julienne (sottili). Con un cucchiaio immergerle bene nell'olio.
Inserire la pentola in un'altra pentola più grande contenente acqua, portare ad ebollizione e far andare a bagnomaria per 3 ore. Bloccare la pentola con un elastico o con dei laccetti oppure con delle mollette che tengano uniti i manici in modo che con l'ebollizione non si giri in continuazione e l'acqua sia sempre a livello superiore dell'olio. La pentola deve rimanere assolutamente scoperta per permettere all'acqua delle carote di evaporare, l'acqua della pentola sotto invece dovrà sobbollire appena. Ogni tanto aggiungere dell'acqua che con il passare del tempo scenderà di livello.
Trascorse le 3 ore spegnere, togliere la pentola dal bagnomaria e lasciare l'olio a raffreddare quasi completamente.
Filtrare l'oleolito rosso bellissimo, in un telo di cotone bianco e strizzare bene per recuperare tutto l'olio.
In un secondo momento filtrare nuovamente su filtri di carta, tenendo presente che ci vorranno diverse ore, quindi si potrebbe inziare la filtratura la sera e terminarla la mattina successiva.
Se avete usato l'olio di cocco in bottiglia potete raccogliere e conservare l'oleolito nella stessa bottiglia.
Una volta recuperato tutto l'oleolito aggiungere la vit. E che svolgerà una doppia funzione: aumentare il tempo di conservazione dell'oleolito e proteggere la pelle dai raggi solari.

Preparazione dell'olio solare:
In una bottiglia mettere oleolito rosso e olio di sesamo in parti uguali (per esempio 100 ml di oleolito rosso + 100 ml di olio di sesamo). Aggiungere qualche goccia di fragranza profumata.
Evitare di aggiungere oli essenziali, per non correre il rischio di macchiare la pelle, molti oli essenziali sono fotosensibilizzanti.
... e ora non rimane che augurarvi una buona abbronzatura!
Veggie
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OLIO SUPERABBRONZANTE ALKANNA E MALLO DI NOCI

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Pubblicato domenica 19 giugno 2011e aggiornato il

sapone al riso e zafferano

Ogni anno nel mio gruppo di sapone Sapone e autoproduzioni organizziamo uno Scambio di saponi. In pratica ogni partecipante produce un numero di saponi (uguali) corrispondente al numero dei partecipanti, poi tramite spedizione i saponi vengono scambiati, così alla fine ognuno riceve con il pacco di ritorno un sapone da ogni partecipante.
E' molto emozionante ricevere dagli iscritti qualcosa di materiale, perché rende realistico quello che apparentemente è solo virtuale e tutti ci sentiamo più vicini.
I colori, i profumi, la consistenza dei saponi parlano e raccontano qualcosa di chi li ha fatti, è come ricevere in casa tanti amici.
Il sapone che vedete nell'immagine è quello che ho fatto quest'anno.
Molto particolare, contiene chicchi di riso cotto, burro di karité e zafferano puro (stigmi).
La copertura è composta da riso frantumato e filamenti di zafferano stami, l'elemento maschile della pianta, che colora meno dello zafferano classico, ma è molto decorativo.
Maggiori dettagli sulla realizzazione di questo sapone li trovate in questo articolo.
Veggie
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SAPONE AL RISO E ZAFFERANO
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Pubblicato giovedì 16 giugno 2011e aggiornato il

latte di tofu

Il tofu è un prodotto magro, ma ricco di proteine vegetali, vit. B e ferro.
Potete preparare questo latte quando avete a disposizione parecchio tofu da smaltire o del tofu fatto in casa non riuscito alla perfezione. Questa preparazione è indicata anche da far consumare ai bambini quando non gradiscono il sapore del tofu, il latte che se ne ricava infatti ha un sapore davvero gradevole e si può aromatizzare.
Il tipo di tofu che si presta meglio per questa ricetta è il silken tofu, perché produce un latte più vellutato.





LATTE DI TOFU

Ingredienti:
200 gr. silken tofu fatto in casa o acquistato
500 ml acqua
1 cucchiaio zucchero di canna
1 cucchiaino estratto di vaniglia (o altro aroma a piacere)
















Preparazione:

Mettere nel bicchiere del frullatore il tofu fatto a pezzi. Aggiungere l'acqua, lo zucchero e l'estratto di vaniglia.
Frullare fino a che il latte non diventerà gonfio e spumoso.
Versare in una brocca e conservare in frigorifero.
Consumare entro pochi giorni.
Veggie
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Pubblicato lunedì 13 giugno 2011e aggiornato il

stick dopo-pick zanzare

Un rimedio naturale e pratico, da tenere in casa e in borsetta per le uscite estive.

STICK DOPO-PICK ZANZARE
(per uno stick da 5ml/7 ml)
Ingredienti:
3 gr. oleolito di calendula, di iperico o di camomilla
3 gr. burro di karité
4 gr. cera d'api o cera candelilla
3 gocce tintura idroalcolica di propoli
20 gocce olio ess. menta
10 gocce olio ess. lavanda (o camomilla)
5 gocce olio ess. tea tree
Preparazione:
Mettere olio, burro e cera in un pentolino e scaldare a fuoco molto moderato fino a quando cera e burro di karité non si saranno sciolti. Attenzione a non bruciare i grassi, tenere il pentolino solo parzialmente sul fuoco, la quantità di grassi è veramente minima, la temperatura potrebbe salire in un attimo.
Una volta sciolti i grassi spegnere il fornello e aggiungere la propoli e gli oli essenziali.
Girare con un frullatorino o con un cucchiaino e appena la temperatura si sarà abbassata un po' versare in uno stick preparato in precedenza. Si può usare uno stick recuperato da una vecchio burro di cacao o da un rossetto dopo averlo pulito bene, e dopo aver verificato che sul fondo non ci siano buchini, nel qual caso prima di versare la preparazione dovranno essere chiusi.
Ci sono 2 possibili alternative allo stick se non si riesce a trovarne uno vuoto.
Si possono prendere 2 vecchie siringhe da 5 ml e dopo aver tagliato la parte superiore (quella dove si infila l'ago) con un coltello e limato il bordo internamente per lisciarlo, riempirle con il preparato tenendo lo stantuffo internoabbassatto che farà anche da tappo. Una volta che il contenuto si sarà raffreddato si potrà estrarre spingendo lo stantuffo interno. In questo modo si ottengono stick come quello della foto, cioè nudi. Lo stick però in questo caso dovrà essere conservato in una bottiglietta chiusa bene in modo da evitare la dispersione degli oli essenziali.
L'altra alternativa è quella di versarlo in un vasetto da 10ml, quelli piccolini che si usano per i gloss e per gli ombretti in polvere.
Per questo tipo di soluzione è preferibile ridurre il quantitivo di cera della ricetta e portarlo a 3 grammi altrimenti rimarrebbe troppo duro da prelevare con le dita.
Uso:
Passare lo stick sulla puntura di zanzare. Sarà di aiuto per disinfettare e per lenire prurito e infiammazione.
Veggie
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Pubblicato giovedì 9 giugno 2011e aggiornato il

gnocchi di riso freschi - preparazione

Nella ricetta gnocchi di riso alla cinese abbiamo visto come si possono cucinare in maniera semplice gli gnocchi di riso comunemente mangiati nei ristoranti cinesi.
Non tutti però hanno l'opportunità di acquistare gli gnocchi secchi necessari per la realizzazione della ricetta, così ho pensato ad una possibile alternativa da fare in casa utilizzando la farina di riso che troviamo qui in Italia. Il risultato è simile, ma non identico, perché gli gnocchi di riso originali sono preparati esclusivamente con una farina di riso tipica dell'Asia (oryza sativa var. glutinosa) che risulta molto collosa. Noi invece li faremo con farina di riso nostrana, ma dato che non è appiccicosa come quella asiatica aggiungeremo una piccola percentuale di farina di grano tipo 0 per amalgamare il composto ed impedire agli gnocchi di rompersi in cottura.

GNOCCHI DI RISO FRESCHI - PREPARAZIONE
(per 2 o 3 persone)
Ingredienti:
250 gr. farina di riso
50 gr. farina di grano tenero tipo 0 (+ poca altra farina per spianare)
acqua di rubinetto
Preparazione:
Impastare le farine con acqua fino a formare una palla non appiccicosa, ci vorrà circa un bicchiere di acqua. Coprire con un tovagliolo e lasciare riposare 30 minuti.










Trascorso il tempo dividere la pasta in 3 o 4 pezzi e stenderli sottilmente con il matterello aiutandosi con poca farina. Non esagerare con la farina altrimenti gli gnocchi risulteranno duri. Per facilitare la riuscita della sfoglia mettere la pasta tra 2 fogli di carta-forno che impedirà alla pasta di rompersi e di attaccarsi al matterello.
Con uno stampino adeguato ricavare gli gnocchi.
Lo stampo più appropriato che ho trovato è il beccuccio del phono per capelli, il mio è perfetto nella forma e in grandezza, ma credo che in generale vadano bene un po' tutti.











In alternativa usare degli stampi per biscotti.
Man mano che si preparano, posare gli gnocchi su un canovaccio, senza sovrapporli altrimenti si attaccheranno l'un l'altro.











Preparare il condimento scelto e mettere una pentola d'acqua sul fuoco. A differenza dei fratelli secchi, questi dovranno essere sbollentati prima di essere saltati in padella con il condimento.
Quando il condimento sarà pronto procedere con la breve cottura preliminare.
Salare un po' l'acqua in ebollizione e aggiungere un cucchiaio d'olio (servirà a evitare che gli gnocchi si attacchino tra loro). Immergere pochi gnocchi alla volta e farli cuocere 2 minuti. Prelevarli con un mestolo forato e posarli nel wok, sul condimento di verdure. Proseguire così fino ad esaurimento.
Quando tutti gli gnocchi saranno pronti saltarli insieme al condimento per qualche minuto attenendosi alla ricetta scelta.
Veggie
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GNOCCHI DI RISO FRESCHI - PREPARAZIONE

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Pubblicato lunedì 6 giugno 2011e aggiornato il

olio macchie cutanee - protettivo dai raggi solari

Con l'arrivo della bella stagione si pone il problema sole. Spesso anche senza andare al mare riemergono vecchie macchie sul viso invisibili in inverno oppure ne compaiono delle nuove. A volte la comparsa delle macchie dipende da situazioni ormonali particolari, quali la gravidanza, l'assunzione della pillola anticoncezionale, la menopausa. Altre semplicemente a causa dell'invecchiamento del corpo. Altre ancora solo per l'esposizione ai raggi solari, soprattutto in quest'epoca caratterizzata dal buco nell'ozono.
NON USARE IN GRAVIDANZA!!
Quest'olio è studiato da mettere sempre, tutte le mattine, sotto il trucco e in tutte le situazioni prima dell'esposizione ai raggi solari, dalla montagna al mare.
Io lo applico anche in spiaggia come protezione contro i raggi UVA. Chi volesse una protezione superiore potrà applicare sull'olio la crema "primo sole" viso.
L'olio applicato con continuità e costanza si è rivelato efficace anche su macchie già esistenti, schiarendole.

E' adatto a tutti i tipi di pelle, perché non unge molto.
Consiglio in inverno di applicare l'olio antirughe alla vit. E e di sostituirlo in estate con l'olio contro le macchie cutanee.

OLIO MACCHIE CUTANEEE - PROTETTIVO DAI RAGGI SOLARI
Ingredienti:
15 ml oleolito di achillea millefoglie, oppure camomilla oppure tiglio in olio di vinacciolo
15 ml oleolito di uva ursina e prezzemolo in olio di vinacciolo
15 ml olio di sesamo
5 ml olio di rosa mosqueta o enotera
4 gocce olio ess. geranio
4 gocce olio ess. lavanda
4 gocce olio ess. cipresso
2 gocce olio ess. gelsomino
Preparazione:
La preparazione sarà un po' lunga (ma non complicata), perché bisognerà fare i 2 oleoliti separatamente. L'oleolito di achillea, di camomilla oppure di tiglio sarà un oleolito a freddo, mentre quello di uva ursina e prezzemolo sarà un oleolito a caldo.
Si prepara prima l'oleolito di camomilla.

Oleolito di achillea millefoglie
Ingredienti:
10 gr. di achillea millefoglie (oppure in alternativa camomilla o ancora tiglio)
100 ml olio di vinacciolo
Preparazione:
Procedere come spiegato nell'articolo oleolito di calendula, ma usando i soli ingredienti richiesti (achillea e olio di vinacciolo) e senza esporre l'oleolito al sole.

Oleolito di uva ursina e prezzemolo
Ingredienti:
10 gr. uva ursina foglie (in erboristeria)
5 gr. prezzemolo secco pianta (tra le spezie nei supermercati)
25 ml alcol etilico 95° (alcol buongusto)
100 ml olio di vinacciolo
Preparazione: La sera prima di procedere con l'oleolito a caldo, mettere l'uva ursina e il prezzemolo direttamente nel pentolino destinato alla preparazione dell'oleolito, calcolando che dovrà entrare un'altra pentola leggermente più grande che servirà per il bagnomaria.
Irrorare le erbe con il poco alcol, girare con un cucchiaio e coprire la pentola con il coperchio.
Il giorno seguente aggiungere l'olio di vinacciolo. Mettere il pentolino nella pentola poco più grande contenente acqua. Il livello dell'acqua dovrà essere superiore al livello degli oli. Portare a bollore e lasciare sobbollire dolcemente per 3 ore. Il pentolino con gli oli dovrà rimanere scoperto, all'inizio si vedrà un po' di fermento, fino a quando cioè non sarà evaporato tutto l'alcol. Nel frattempo controllare il livello dell'acqua, aggiungerne un po' ogni volta che si sarà abbassato troppo.
Trascorso il tempo indicato togliere il il pentolino dal bagnomaria, coprire l'oleolito ed aspettare che si raffreddi.
Filtrarlo attraverso un telo di cotone, strizzare bene le erbe nel telo per recuperare più olio possibile.

Una volta che tutti gli oleoliti sono pronti si può procedere nella preparazione dell'olio.
In una bottiglietta da 50 ml munita di contagocce a pipetta mettere 15 ml di oleolito di achillea (o delle altre piante possibili), 15 ml di oleolito di uva ursina e prezzemolo, 5 ml di olio di rosa mosqueta o di enotera. Riempire con olio di sesamo (lasciando lo spazio per il contagocce) e aggiungere gli oli essenziali. Chiudere ed agitare bene per miscelare il tutto.
Uso:
Dopo la pulizia del viso bagnare un dischetto per il trucco o un batuffolo di cotone e strizzarlo. Versare più o meno una pipetta di olio e passarlo sul viso.
L'olio si può mettere anche al mare o in montagna.
Per macchie già esistenti applicare l'olio localmente una volta al giorno, si può usare anche sul dorso delle mani.
NON USARE IN GRAVIDANZA!!
Veggie
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OLIO MACCHIE CUTANEE - PROTETTIVO DAI RAGGI SOLARI

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Pubblicato venerdì 3 giugno 2011e aggiornato il

scorzette candite recuperate

Le scorze di agrumi impregnate di alcol che rimangono dalla preparazione dei liquori, come nel caso del liquore al miele, possono essere ancora sfruttate lavorandole con dello zucchero e facendone delle scorzette candite, un po' diverse da quelle classiche, perché la permanenza in alcol le ha già disidrate e private di buona parte dell'aroma, ma ancora buone da impiegare nei dolci o come aromatizzanti nel tè o nello zucchero.

Preparazione:
Scolare bene le scorze dall'alcol e pesarle.
In un pentolino antiaderente mettere una quantità di zucchero pari al peso delle scorze.
Aggiungere 1 cucchiaio d'acqua (per ogni 60gr/100gr. di zucchero) e portare sul fuoco.












Portare dolcemente ad ebollizione girando con un cucchiaio.
Quando lo zucchero si sarà sciolto aggiungere le scorze e girarle nello sciroppo.













Proseguire la cottura fino a quando lo sciroppo non si sarà asciugato, facendo attenzione a non bruciare le scorze.
Togliere le scorze dal fuoco e distribuirle su un foglio di carta-forno, separandole l'una dall'altra per evitare che raffreddandosi rimangano attaccate.
Quando si saranno completamente raffreddate metterle in un vasetto di vetro e chiudere.
Uso:
Aggiungerle in torte e frittelle come aromatizzante.
Metterne 1 o 2 striscette nel barattolo dello zucchero per profumarlo.
Aggiungerne 1 o 2 striscette nel tè caldo o nel cioccolato.
Veggie
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SCORZETTE CANDITE RECUPERATE
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