Pubblicato lunedì 31 maggio 2010e aggiornato il

sapone allo zolfo

Con questo sapone inizieremo a rilavorare i saponi, così chi non ne ha mai fatti potrà dare caratteristiche specifiche ad un sapone già preparato, sulla base delle proprie esigenze.
Ricordo a chi volesse imparare l'arte della saponificazione partendo da materie prime, che può rivolgersi al mio gruppo di discussione sapone e autoproduzioni, dove potrà imparare le basi per iniziare e tanto altro sul sapone.
Per fare questo sapone ci serviremo di un sapone di Marsiglia già pronto.
I saponi industriali sono più difficili da rilavorare rispetto ai saponi fatti in casa perché non appena vengono a contatto con l'aria, raffreddandosi tendono a solidificare in fretta rendendo difficile versare il sapone negli stampi. Per questa ragione non useremo il metodo classico dei saponi rilavorati. Come procedimento useremo quello del bagnomaria, ma metteremo il sapone grattugiato in un vaso di vetro resistente al calore, che poi chiuderemo, così da evitare il più possibile il contatto con l'aria e l'evaporazione dell'acqua che aggiungeremo.

Il sapone allo zolfo è indicato per pelli impure come quelle degli adolescenti. Non aumentare le quantità di zolfo che indico nella speranza di ottenere un sapone più efficace. Lo zolfo deve disinfettare ed asciugare una pelle troppo untuosa, ma non deve seccare. La pelle impura e/o acneica è una pelle molto delicata e sensibile. Più si sgrassa più grasso si forma. Per questa ragione bisogna detergerla senza aggredirla.

SAPONE ALLO ZOLFO
Ingredienti:

200 gr. di sapone di Marsiglia*
100 gr. di acqua
2 cucchiaini di zolfo in polvere
(zolfo fiore)
1 cucchiaio olio di mandorle dolci oppure
olio di riso o di girasole bio (no olio d'oliva)
15 gocce o.e. lemongrass
7 gocce o.e. geranio
7 gocce o.e. lavanda
5 gocce o.e. tea tree
*Attenzione, leggere il peso dei panetti di sapone.
Quelli della ditta Nesti sono da 150 gr. quindi per questa ricetta ne servirà più di uno.

Preparazione:
Grattugiare il sapone sottilmente e metterlo in un vaso di vetro resistente al calore. L'ideale sarebbe un vasetto Bormioli da 500 ml con la capsula a vite, ma se non l'avete si può utilizzarne un altro purché sia resistente. Se vi sembra che il sapone non entri nel barattolo basta comprimerlo un po'. Quando inizierà a sciogliersi il volume diminuirà di molto. Aggiungere l'acqua e chiudere per bene. Mettere il vasetto in piedi in una pentola adeguata. Sotto, sul fondo della pentola mettere un canovaccio o un tovagliolo ripiegato più volte per evitare il contatto diretto del vetro con il fondo della pentola. Riempire la pentola di acqua. Se il livello dell'acqua non arriva al livello del sapone, poco male, come ho detto presto il livello del sapone scenderà. Mettere la pentola sul fuoco, se avete una retina spargifiamma mettetela tra il fornello e la pentola (le precauzioni non sono mai troppe). Accendere il fornello e portare a bollore. In tutto deve cuocere 1 ora dal momento che l'acqua inizia a bollire.
Dopo una ventin
a di minuti circa dall'inizio dell'ebollizione, togliere il vasetto dall'acqua, poggiarlo su un canovaccio ed aprirlo. Aggiungere lo zolfo e il cucchiaio d'olio. Girare e comprimere bene il sapone, cercando di abbassarlo fino al livello dell'acqua che abbiamo aggiunto nel barattolo in modo che tutta la superficie del sapone sia immersa.
Chiudere il vasetto e ri
metterlo a bagnomaria.
Trascorsi altri 20 min
uti tirare di nuovo fuori il vasetto dall'acqua e mescolare bene il contenuto cercando di ottenere una poltiglia omogenea. Tutta l'operazione dev'essere fatta velocemente per evitare che a contatto con l'aria la superficie del sapone inizi ad asciugarsi. Chiudere il barattolo e rimetterlo a bagnomaria fino al termine.
Nel frattempo preparare gli stampini da usare in cui versare il sapone. Gli stampi in silicone risolvono tutti i problemi e non necessitano di nessuna preparazione. Se non ne avete potete usare una vaschetta in plastica per alimenti, purché non sia troppo rigida e sopporti la temperatura del sapone. Il sapone si può versare in un unico contenitore e successivamente tagliato oppure in vaschette singole tipo quelle dello yogurt. E' preferibile ungere di olio d'oliva qualsiasi stampo di materiale diverso dal silicone, prima di versare il sapone. Si possono usare anche scatolette di cartone rigido, che andrà preventivamente foderato con carta-forno o con pellicola per alimenti del tipo per microonde (perchè è più resistente al calore).
Trascorsa l'ora di cottura spegnere il fornello.

Togliere il barattolo dall'acqua e poggiarlo sul canovaccio, aprirlo e versare velocemente gli oli essenziali. Girare e amalgamare bene.
Il sapone non sarà liquido, si presenterà come una pasta densa un po' appiccicosa. Lavorando con 2 cucchiai versarla negli stampini (ne verranno circa 3) in silicone o nello stampo. Comprimere il più possibile per evitare di lasciare spazi sul fondo.
Appoggiare un foglio di carta-forno sulla superficie e comprimere ancora un po' per quanto possibile. Lasciare raffreddare e solidificare fino a giorno dopo.
Il giorno seguente il sapone sarà ancora morbido, per facilitare l'operazione di sformatura mettere tutto il contenitore nel freezer per 5 minuti, 5 minuti devono essere 5 minuti, non di più, non dimenticate il sapone nel freezer!! Se avete messo il sapone in uno stampo foderato questa operazione si può evitare perché il sapone esce facilmente dallo stampo
Togliere lo stampo dal freezer e sformare i saponi delicatamente. Con un coltello rimuovere le sbavature di sapone facendo attenzione nel manipolarlo perchè è ancora morbido. Appoggiare i saponi su un vassoio ricoperto con una salvietta o un foglio di carta da cucina (o lo stesso foglio di carta-forno utilizzato per coprirli nello stampo) e coprirli con un altro foglio. Lasciarli asciugare qualche giorno prima di riporli.
Non riporre mai i saponi nella plastica, l'ideale per una buona conservazione sono le scatole di cartone, perchè lasciano il sapone respirare evitando che ammuffisca.
Veggie

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Pubblicato domenica 30 maggio 2010e aggiornato il

narciso

Il mio caro Milky che ha la possibilità di fare gite in montagna mi ha dato la gioia di ammirare la bellezza di questo fiore. Una bellezza che colpisce perché racchiusa nella perfezione della semplicità, non per niente è un narciso...
Grazie!
Veggie

Pubblicato venerdì 28 maggio 2010e aggiornato il

polvere dentifricia argilla e salvia

Consiglio di usare come polvere dentifricia per tutti i giorni la polvere dentifricia all'arrowroot, mentre quando si vuole un'azione detergente più intensa si potrà usare la polvere dentifricia argilla e salvia. Una o due volte alla settimana mi sembra la frequenza ideale.

POLVERE DENTIFRICIA ARGILLA E SALVIA
Ingredienti:
4 cucchiai bicarbonato
2 cucchiai argilla bianca per uso interno
1 cucchiaio salvia officinalis (secca)
1 cucchiaino sale marino integrale
6 gocce o.e. menta
6 gocce o.e. limone
2 gocce o.e. mirra
Preparazione:
Macinare sottilmente la salvia in un macinacaffé e successivamente passarla al setaccio.
Unire alla salvia il bicarbonato, l'argilla e il sale.
Lavorare la polvere in un mortaio fino a renderla impalpabile oppure passarla nuovamente nel macinacaffé per renderla il più sottile possibile.
Aggiungere gli oli essenziali e distribuirli bene in tutta la polvere. Riporre in un vasetto di plastica o di vetro.
Uso:

Prelevare un po' di polvere con 1 cucchiaino e versarlo sullo spazzolino precedentemente passato sotto il getto d'acqua. Spazzolare i denti come si farebbe con qualsiasi altro dentifricio.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 26 maggio 2010e aggiornato il

maionese di soia senza uova (vegan)

La maionese è un'emulsione di olio in acqua resa possibile dalla presenza della lecitina contenuta in abbondanza nel tuorlo d'uovo. Anche la soia sebbene in quantità inferiore ne contiene, è quindi possibile ottenere una discreta maionese, anche se più leggera, utilizzando latte di soia ed evitando le uova. Per questa preparazione useremo latte di soia del tipo non dolcificato e non addizionato di altri sostanze.

MAIONESE DI SOIA SENZA UOVA
Ingredienti:

100 ml latte di soia
300/400 ml olio (oliva e girasole bio)
succo di mezzo limone
2 cucchiaini di aceto di mele
1/2 cucchiaino di senape (facoltativo)
sale
Preparazione:

Uno dei trucchi per ottenere una buona emulsione è la temperatura degli ingredienti. Quindi niente frigorifero. Teniamo tutto a temperatura ambiente fino al momento della preparazione. Un altro trucco è la quantità di olio da impiegare. Viene naturale pensare che una quantità ridotta di olio dia come risultato una maionese più ferma, cosa che non è. Quando inzierete a versare l'olio a filo, se l'emulsione vi sembra troppo liquida aggiungete altro olio. Il motivo per cui ho scritto una quantità imprecisa di olio è proprio perché non si può stabilire in anticipo quanto ne servirà, visto che ogni volta ci potrebbero essere delle differenze.
A me piace usare in combinazione olio extra vergine d'oliva e olio di girasole, per il quale raccomando l'uso del tipo biologico e deodorato, però si può scegliere di utilizzare tutto olio d'oliva. Quindi mi preparo separatamente 100 ml di olio di girasole ed inizio con quello. Quando l'olio di girasole è terminato proseguo con quello di oliva.
Preparare un bicchiere di quelli alti che in genere vengono dati in dotazione con i frullatori ad immersione. In alternativa si può usare una brocca di plastica o un altro contenitore che non sia troppo largo e soprattutto che sia alto, perché dovremo frullare un liquido ed evitare che schizzi ovunque. Si può utilizzare un frullatore ad immersione o uno sbattitore a 2 fruste.
Versare nel bicchiere i 100 ml di latte, 2 cucchiaini di aceto di mele e un pizzico di sale. Immergere il frullatore ad immersione (o lo sbattitore). Iniziare a versare l'olio a filo ed accendere il frullatore a velocità media. Mai versare l'olio tutto in una volta o abbondantemente, ma versarlo sempre a filo per evitare che la maionese impazzisca. Continuare a versare l'olio a filo fino ad ottenere una maionese della densità giusta. Quando la maionese è pronta aggiungere il succo di limone. Si può aggiungere un po' di senape che oltre ad arricchire il sapore della maionese stabilizza l'emulsione.
Versarla in un barattolo di vetro e riporre in frigorifero. Nel frigorifero la maionese prenderà più consistenza. Consumare entro qualche giorno.
Veggie
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Pubblicato lunedì 24 maggio 2010e aggiornato il

sapone da barba al bergamotto e vetiver

SAPONE DA BARBA AL BERGAMOTTO E VETIVER
Ingredienti:
100 gr. di sapone di Marsiglia grattugiato
2 cucchiaini di olio di mandorle dolci (oppure riso o oliva)
2 cucchiaini di miele
1 cucchiaino di argilla bianca
20 gocce o.e. bergamotto
7 gocce o.e. vetiver
5 gocce o.e. menta
5 gocce soluzione idroalcolica di propoli
poca acqua per amalgamare
Preparazione:
Grattugiare finemente il sapone di Marsiglia e metterlo in una scodella.
In un bicchierino o un tappino mettere l'olio di mandorle. Versare gli oli essenziali nell'olio di mandorle e miscelarli bene. In particolare sciogliere bene il vetiver che è molto denso.
Mettere sul sapone l'argilla, il miele e le gocce di propoli sparse qua e la. Infine versare l'olio di mandorle con gli oli essenziali.
Aggiungere 2 cucchiai d'acqua e iniziare ad amalgamare gli ingredienti. Schiacciare e mischiare aiutandosi con un cucchiaio. Se la pasta risulta troppo dura aggiungere un altro cucchiaio d'acqua e miscelare. Deve venire una pasta densa e uniforme, simile ad una pasta di mandorle non ad una crema. Quando il sapone è pronto prelevarlo a cucchiai e riempire una vaschetta adatta. Schiacciare bene la pasta sul fondo della vaschetta cercando di non lasciare spazi vuoti. Pressare e livellare.
Il sapone si conserva tranquillamente per diversi mesi.
Veggie
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Pubblicato sabato 22 maggio 2010e aggiornato il

fiori di albicocco e acetosella

Ecco i primi fiorellini di albicocco di quest'anno e l'acetosella gialla. Li metto ora perché solo ora ho trovato uno spazio, ma in realtà hanno cominciato a sbocciare i primi di marzo.
Grazie Dada per queste belle immagini.
Veggie

Pubblicato venerdì 21 maggio 2010e aggiornato il

crema cappuccino

CREMA CAPPUCCINO
Ingredienti:

300 ml alcol buongusto 95°
650 gr. zucchero
1/2 litro latte intero
250 ml panna fresca
100 ml caffè forte con 1 cucchiaino di cardamomo in polvere o cannella
3 rossi d'uovo
Preparazione:
Portare il latte ad ebollizione. Aggiungere lo zucchero e girare. Continuare a cuocere a fiamma moderata finché lo zucchero non è completamente sciolto. Spegnere, coprire e lasciare raffreddare.
Nel frattempo preparare il caffé. Una macchinetta da 3 dovrebbe bastare per ricavarne 100 ml, ma se così non fosse preparare un'altra macchinetta da 1. Riempire il filtro della macchinetta da 3 mettendo insieme al caffé 1 cucchiaino di polvere di cardamomo, oppure di cannella, oppure se si preferisce si può non mettere nulla.
Preparare i rossi d'uovo in una ciotola, scartando il germe. Mescolare accuratamente con una frusta e solo quando il latte è appena tiepido aggiungerlo lentamente ai tuorli. Mescolare. Aggiungere la panna e il caffé raffreddato. Mescolare.
Quando la crema è omogenea aggiungere l'alcol e girare accuratamente. Coprire e lasciare riposare per mezz'ora.
Girare e versare in bottiglie scure filtrandolo con un passino a maglia fitta. Non riempire troppo le bottiglie. Chiudere e riporre in luogo fresco.
Non è necessario riporlo in frigorifero, anche se in estate, fresco è più gradevole da bere.
Lasciare maturare almeno 2 mesi prima di consumare.
Questo liquore ha una gradazione alcolica di circa 17°.
Veggie
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CREMA CAPPUCCINO by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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Pubblicato martedì 18 maggio 2010e aggiornato il

sapone ALGA - altri usi


Abbiamo visto nell'articolo sapone ALGA per lavatrice le diverse possibilità di utilizzo del sapone Alga per i lavaggi della biancheria in lavatrice e come sia possibile ottimizzarne le prestazioni.
In questo nuovo articolo vedremo come utilizzarlo per tutte le altre pulizie di casa dove è possibile usare il sapone come detergente.

SAPONE LIQUIDO PER LANA E BIANCHERIA DELICATA
Ingredienti:
1 panetto da 500 gr. di sapone Alga
500/600 gr. acqua di rubinetto
2 cucchiai di fiori secchi di lavanda
1 cucchiaio di glicerina vegetale
20 gocce o.e. lavanda (facoltativo)
Preparazione:
Versare 500 ml di acqua in un pentolino e portare ad ebollizione. Spegnere ed aggiungere i fiori di lavanda. Coprire e lasciare in infusione 15 minuti.
Nel frattempo tagliare il sapone a fette di un paio di centimetri e metterlo in un altro pentolino. Filtrare l'infuso con un passino a maglia fitta e versarlo sui pezzi di sapone. Aggiungere la glicerina. Accendere il fornello e scaldare. Spegnere non appena l'infuso si avvicina al punto di ebollizione. Girare con un cucchiaio e coprire.
Attendere un paio d'ore e verificare se il sapone si è sciolto bene. Se ancora ci fossero dei pezzi riaccendere il fornello e scaldare ancora. Spegnere nuovamente non appena il sapone accenna a bollire. Girare con un cucchiaio e coprire.
Quando il sapone si sarà raffreddato versarlo in un flacone da 1 litro. Aggiungere gli oli essenziali (se si è scelto di metterli) e altra acqua fino a riempire il flacone.
Uso:
Usare come un normale sapone per indumenti delicati.
Per lavaggi in lavatrice versare 150 ml di sapone in una pallina dosatrice. Versare nel cestello prima di inserire gli indumenti. Aggiungere 1 cucchiaio di bicarbonato e avviare un programma adatto.
In sostituzione dell'ammorbidente si può mettere dell'aceto come spiegato qui, riempiendo la vaschetta a metà.
L'aceto può essere usato con tutta tranquillità anche per la lana, conferisce morbidezza e mantiene inalterati i colori.
Per lavaggi a mano mettere un tappino di sapone in un catino di acqua tiepida. Immergere i capi da lavare e procedere come d'abitudine. Si può aggiungere 1 cucchiaio di aceto bianco nell'acqua dell'ultimo risciacquo.

SAPONE LIQUIDO MULTIUSO
(per 1 flacone da 1 litro)
Ingredienti:

1 panetto da 500 gr. di sapone Alga
500 ml di acqua di rubinetto
20 o 30 gocce di oli essenziali a piacere
Preparazione:

Con un coltello tagliare il sapone a fette di 2 cm e metterlo insieme all'acqua in una pentola.
Accendere il fornello e portare dolcemente ad ebollizione. Spegnere e coprire. Lasciare così fino a quando il sapone non si sarà sciolto. Data l'elevata quantità di acqua non ci metterà molto, ma se dopo un paio d'ore dovessero esserci ancora dei pezzi insoluti, si può scaldare di nuovo e ripetere l'operazione precedente, fino a quando il sapone non si sarà sciolto del tutto.
Quando il sapone è freddo versarlo in un flacone da 1 litro, aggiungere poca acqua fino a riempimento. Sulla base dell'uso che se ne farà, si possono aggiungere degli oli essenziali come rosa, geranio, lavanda, ma anche agrumi o tea tree per un'azione disinfettante.
Uso:

Per lavare i piatti
- si possono scegliere oli essenziali di agrumi come limone, arancio dolce, lime, da soli o in combinazione tra loro. Per gradevoli combinazioni se ancora non lo avete, potete richiedere il file in pdf OLI ESSENZIALI PER BUCATO-PIATTI-PAVIMENTI che invio ai miei sostenitori su richiesta (le modalità di invio si trovano nella homepage del blog).
Lavare i piatti con il sapone è sempre più difficoltoso che farlo con un detersivo, perché nel sapone non ci sono sequestranti. Sostanze inquinanti, che però garantiscono risultati di lavaggio perfetti. Senza sequestranti il risultato più o meno soddisfacente dipenderà dalla durezza della acqua della zona in cui si vive. Se però vi accontentate di risultati discreti, perché mossi dalla nobile causa di rispettare l'ambiente potete usare il sapone applicando i consigli riportati nell'articolo 10 passi per lavare i piatti senza detersivo.
Per i pavimenti
- Versare 1 o 2 tappi di sapone in mezzo secchio d'acqua e procedere con la pulizia. L'uso del sapone è indicato anche per pavimenti in marmo. Sciacquare il pavimento con acqua.
SPRUZZINO DI SAPONE
Con il sapone liquido appena fatto possiamo riempire uno spruzzino ed usarlo in svariati modi:
per lavelli, piani cottura, superfici lavabili - spruzzare, strofinare e sciacquare
per i sanitari - spruzzare, passare una spugnetta e sciacquare
per disinfettare il w.c. - aggiungere nello spruzzino 60 gocce di o.e. di tea tree e 60 gocce di o.e. di rosmarino. Spruzzare dentro e fuori il w.c. ed attendere almeno 10 minuti prima di sciacquare
per pretrattare la biancheria - molto efficace per colli e polsi di camicie, per aloni delle federe e per rimuovere l'odore di sudore dalle ascelle di magliette e camicie. Aggiungere nello spruzzino 50 gocce di o.e. di eucalipto e 50 gocce di o.e. di tea tree. Spruzzare sulle aree interessate prima di mettere in lavatrice.

PASTA DI SAPONE AL BICARBONATO PULITUTTO!
Questa pasta è davvero eccezionale, perché grazie al fatto che il prodotto non è liquido possiamo utilizzare il sapone insieme al bicarbonato e sfruttare le virtù detergenti, deodoranti, antimuffa, antimacchia e anche un po' sbiancanti di cui il bicarbonato gode, purtroppo il bicarbonato non si può aggiungere al sapone liquido perché si deposita sul fondo del flacone.
Con questa pasta si potranno lavare con successo persino i piatti.
Ingredienti:
1 panetto da 500 gr. di sapone Alga
1 pacchetto da 500 gr. di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di soda Solvay
2 cucchiaini di sale fino
100 gr. di fecola di patate
20 ml di alcol etilico denaturato (quello rosa)
100 ml di acqua di rubinetto
40 gocce o.e. limone
30 gocce o.e. arancio dolce
20 gocce o.e. eucalipto
10 gocce o.e. tea tree
Preparazione:
Versare in un pentolino 100 ml di acqua di rubinetto. Aggiungere 2 cucchiaini di sale e 1 di soda Solvay. Accendere il fornello e scaldare. Quando la soda si è sciolta aggiungere il sapone Alga tagliato grossolanamente a fette. Dato che c'è poca acqua tenere il fornello al minimo e prestare molta attenzione a non bruciare il sapone. Girare con un cucchiaio e cuocere lentamente fino a quando il sapone non è quasi sciolto del tutto (se rimane qualche pezzettino non ha importanza). Se durante questo procedimento l'acqua saponata salisse di livello perché si sta scaldando troppo, spegnere e proseguire per un po' con il fornello spento. Eventualmente se il sapone stentasse a sciogliersi, dopo un po' riaccendere il fornello.
Quando il sapone è sciolto spegnere tutto.
Prendere il pacchetto di bicarbonato preparato in precedenza e versarne una piccola quantità nel sapone caldo (circa 100 gr.). Iniziare a girare con il cucchiaio. Il bicarbonato reagisce con il sapone facendo una schiuma abbondante e alzando il livello del sapone. Si produce molta anidride carbonica, un po' come quando si mettono insieme bicarbonato e aceto (in forma più leggera però). Quando la reazione si è un po' calmata aggiungere dell'altro bicarbonato, sempre poco per volta e girare. Piano piano inglobare tutto il bicarbonato. Continuare a girare per un po'. Sulla pasta si continueranno a formare delle bolle per diverse ore, ma dopo un po' coprire la pentola e lasciarlo lì fino al giorno dopo. Ogni tanto durante la giornata si può dare una girata con un cucchiaio per accellerare la reazione del bicarbonato.
Il giorno dopo la pasta mostrerà ancora un po' di attività e sarà così per un paio di giorni, ma non c'è da badarci. Aggiungere alla pasta di sapone 20 ml di alcol etilico denaturato e gli oli essenziali. Girare per distribuirli bene e infine versare poco per volta la fecola. Girare fino ad ottenere un prodotto omogeneo che si presenterà come una crema densa.
Versare la pasta in un bel barattolo di plastica a collo largo e chiudere. Nei giorni a seguire il prodotto potrebbe indurire un po'. Se ciò dovesse avvenire si può aggiungere qualche cucchiaio d'acqua e girare fino ad ottenere la densità giusta. Se ciò dovesse verificarsi anche dopo si può sempre aggiungere un filo d'acqua per regolarne la densità.
Uso:
La presenza del bicarbonato e degli oli essenziali ne fanno un prodotto davvero versatile.
Vediamo le applicazioni principali.

PASTA AL BICARBONATO PER I PIATTI
E' da provare, deterge a meraviglia. Utilizzare prelevandone con una spugnetta una quantità pari a 1/2 cucchiaino per volta. Lavare i piatti seguendo i consigli sul lavaggio riportati nell'articolo:
10 passi per lavare i piatti senza detersivo

PASTA AL BICARBONATO PER IL BAGNO
Usare su una spugnetta. Per i sanitari è preferibile usare le spugnette dal lato abrasivo. Per spugnette intendo quelle per i piatti che da un lato sono spugna e dall'altro di un materiale leggermente abrasivo (verde). Non c'è da temere che graffino, ma lavare i sanitari con i detersivi autoprodotti è sempre più difficile e la parte abrasiva facilita la rimozione dei depositi di sapone e di minerali. Con un cucchiaino di pasta si lavano tranquillamente tutti i sanitari del bagno. Sciacquare utilizzando una spugnetta morbida di cellulosa. La rubinetteria andrà trattata a parte con una soluzione di acqua e acido citrico al 15% o con dell'aceto.

PASTA AL BICARBONATO COME PRETRATTANTE MACCHIE
Davvero efficace sulle macchie e per rimuovere l'odore di sudore, da non perdere!
Per trattare le macchie applicare un po' di pasta sulla macchia prima di mettere in lavatrice prelevandola con una spugnetta o una calza bagnata, in modo che con un po' d'acqua il sapone si attacchi meglio sul tessuto. Ancora meglio se si riesce a trattare le macchie il giorno prima del lavaggio. La pasta si può usare anche per rimuovere gli aloni di sudore da colli e ascelle di magliette, camicie e dalle federe e per rimuovere il bordo scuro dai polsini di camicie o giacconi. In questo caso prendere un po' di pasta con un panno bagnato e leggermente strizzato. Un paio di collant da buttare, arrotolati ed annodati sono l'ideale, provateli! Quindi bagnare la calza e strizzare leggermente, prelevare un po' di pasta e aiutandosi con l'acqua del panno o della calza, strofinare per insaponare e bagnare contenporaneamente (provate i collant per questi lavori, sono eccezionali per strofinare e non macchiano i tessuti con il proprio colore). Il bicarbonato con la sua azione leggermente abrasiva rimuove gli aloni e grazie alla sua azione deodorante assorbe parte degli odori sgradevoli dai tessuti. Quando i punti critici sono insaponati mettere i capi in lavatrice e procedere con il lavaggio.

PASTA AL BICARBONATO PER PIANI COTTURA E SUPERFICI LAVABILI
Utilizzare come si fa con altri prodotti per questo uso e risciacquare.
Si può usare anche per porte e finestre verniciate, per il forno e per detergere mattonelle particolarmente sporche come quelle della cucina. Usare in piccole quantità e risciacquare sempre.
Veggie
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SAPONE ALGA - ALTRI USI by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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LETTURE CONSIGLIATE

Saponi e Detersivi Naturali - Libro Voto medio su 76 recensioni: Da non perdere

Pubblicato domenica 16 maggio 2010e aggiornato il

torta di sapone


Le nostre artiste Dada e Brigantessa, realizzatrici della scultura di sapone che riproduce Castel Del Monte in questo periodo sono invitate a partecipare a diverse manifestazioni e per l'occasione hanno realizzato nuove sculture, tra le quali questa bellissima torta di sapone.
Dada e Brigantessa però non si dedicano a far saponi solo per diletto, ma sono spesso impegnate in campagne che riguardano il sapone e il rispetto dell'ambiente. Ultimamente hanno partecipato al Premio Internazionale BIOL di Bari, dove hanno distribuito gratis 200 saponi naturali a chi ha consegnato oli usati di frittura da riciclare.
Chi fosse interessato alle loro attività può visitare il blog Arte Saponaria, che pur essendo ancora in fase di allestimento per quanto riguarda l'aspetto, registra e registrerà tutte le attività in cui saranno impegnate.
Veggie

Pubblicato venerdì 14 maggio 2010e aggiornato il

10 passi per lavare i piatti senza detersivo

C'è tanta voglia di abbandonare il detersivo tradizionale per i piatti a favore di materie prime più ecologiche come aceto, bicarbonato, soda Solvay, liscivia di cenere, sapone naturale, paste autoprodotte e il detergente a base di limoni, aceto e sale, ormai noto con il nome di "intruglio di limoni".
Vediamo come poter utilizzare queste alternative ed ottenere discreti risultati di lavaggio senza essere indotti ad abbandonare la nostra impresa nonostante i buoni propositi.
Una delle cose più importanti da sapere riguarda la durezza dell'acqua. In zone dove l'acqua è di durezza medio-dolce o dolce, le cose vanno a meraviglia, qualsiasi cosa si utilizzi per lavare il risultato è garantito. Altro discorso invece è essere costretti a lavare in acque dure o medio-dure come quelle di Roma, Milano, Firenze, Bologna. L'ostacolo è rappresentato dai minerali presenti nell'acqua, ai quali normalmente non si da peso, perchè i detersivi tradizionali contenendo sequestranti (tipo EDTA) li rimuovono e se li portano via senza lasciare tracce. Senza sequestranti i carbonati si attaccano sulle stoviglie e formano quella brutta patina un po' grigiastra che le rende opache, mentre a fine lavaggio si deposita sul bordo del lavandino formando una melma un po' untuosa e difficile da rimuovere.
Per conoscere la durezza dell'acqua della propria città ho trovato un sito molto interessante, dove basta inserire il nome della provincia e del comune per sapere com'è la situazione nelle nostre case e toglierci finalmente tutti i dubbi in merito.
Ecco il sito: Trova la durezza dell'acqua*
*il link è stato rimosso in quanto il sito ha tolto la pagina per la ricerca, non appena ne troverò un altro lo pubblicherò.

Ed ora vediamo come procedere sapendo già in anticipo contro cosa dovremo lottare...

10 PASSI PER LAVARE I PIATTI SENZA DETERSIVO
primo passo - Per prima cosa impariamo ad usare i guanti. I detersivi tradizionali hanno un pH studiato per le mani, i nostri prodotti alternativi no. Dato che dobbiamo arrangiarci, le nostre pulizie si basano proprio sullo sfruttamento del pH delle sostanze che usiamo, che sarà inevitabilmente troppo acido o troppo basico. Entrambe le situazioni non sono favorevoli per il contatto continuo con le mani. Inoltre in merito al discorso di prima sui carbonati, soprattutto quando si usa il sapone, quella patina appiccicosa di cui abbiamo parlato è veramente fastidiosa sulla pelle, perciò è meglio indossare i guanti. Utilizzare i guanti ci permette anche di sfruttare una temperatura dell'acqua molto elevata. L'acqua calda risolve già il 50% dei problemi di lavaggio.
secondo passo - Se abbiamo cucinato della pasta asciutta non buttiamo l'acqua. E' ricca di amido ed è calda, fin troppo calda. Possiamo sfruttarla sia per il potere detergente che ha, sia perché è calda e questo ci fa risparmiare energia. Se prendete l'abitudine di lavare i piatti subito dopo pranzo, l'acqua sarà bollente e bisognerà addizionarla con acqua fredda.
terzo passo - Evitiamo sprechi di acqua. Non riempiamo il lavabo di acqua! Non serve e non è un sistema adatto per i nostri prodotti che non sono molto schiumogeni.
quarto passo - Se non abbiamo l'acqua della pasta dobbiamo procurarci dell'acqua molto calda, ne bastano un paio di litri. Se la caldaia si trova in prossimità del rubinetto possiamo prendere l'acqua calda già pronta, altrimenti se si trova a diversi metri di distanza, il tempo che apriamo il rubinetto dell'acqua ed aspettiamo che l'acqua arrivi sufficientemente calda avremo già sprecato 20 litri di acqua. Quindi consiglio di scaldarla sul fornello in una pentola. Meglio ancora se avete un bollitore di quelli che fischiano. Nel bollitore dopo pochissimi minuti l'acqua bollente è pronta. Io preferisco questo sistema pur avendo la caldaia vicino al rubinetto, perché in ogni caso c'è meno spreco di acqua.
quinto passo - Se a tavola usate le salviette di carta, non buttatele più, sono ancora utili per un'infinità di usi, tra i quali preparare le stoviglie al lavaggio. Quindi la prima operazione da fare consiste nel rimuovere dalle stoviglie grasso, sugo e residui di cibo. A questo punto i piatti sono già mezzi puliti.
sesto passo - Riempiamo una pentola di acqua calda scaldata come spiegato prima oppure utilizziamo l'acqua della cottura della pasta. Se usiamo del sapone liquido (non detersivo) ne scioglieremo 2 o 3 cucchiai nell'acqua. Possiamo aggiungere della liscivia di cenere per rinforzarne l'azione detergente, oppure 1 cucchiaino di soda Solvay. Se invece usiamo un detergente in pasta come l'intruglio di limoni o altre paste di sapone o la pasta di liscivia che rimane dalla produzione della liscivia, utilizziamo l'acqua così com'è o aggiungiamo bicarbonato o soda Solvay, mai aceto perché se stiamo usando del sapone non sono compatibili tra loro in fase di lavaggio.
settimo passo - Il segreto per un buon lavaggio consiste nel non immergere completamente le stoviglie nell'acqua, per evitare quel brutto giro di grasso di cui abbiamo parlato, quindi nel caso di acqua saponata, immergeremo la spugnetta nell'acqua calda e sapone e la passeremo sulla stoviglia. Insaponeremo il piatto o altro senza farlo entrare direttamente nell'acqua. Nel caso in cui si utilizza una pasta, si bagnerà la spugnetta nell'acqua calda e si passerà sul piatto, poi si metterà un po' di pasta sulla spugnetta e si strofinerà sul piatto. Con una spugnetta impregnata di pasta si lava più di un piatto, non bisogna mettere della pasta per ogni pezzo che si lava!
C'è un ordine di lavaggio preferenziale:
1° bicchieri e vetro
2° insalatiere e contenitori in plastica
3° piatti e insalatiere di ceramica o porcellana
4° posate
5° pentole
6° padelle o teglie molto unte.
ottavo passo - Risciacquare i piatti usando un filo d'acqua, possibilmente chiudendo l'acqua tra un pezzo e l'altro e impilando i piatti sotto il getto dell'acqua in modo che l'acqua scorrendo sciacqui anche i pezzi sottostanti, quelli cioè nella vasca del lavandino.
nono passo - Sui piatti inevitabilmente rimane un po' della patina tanto discussa. Quanto evidente sia, dipende dalla durezza dell'acqua della nostra città. Possiamo però rimuoverla in parte aiutandoci con un prodotto acido. Abbiamo 2 alternative: aceto o limone.
Se decidiamo di usare l'aceto prepariamoci in anticipo uno spruzzino metà acqua e metà aceto oppure se optiamo per il limone tagliamone una fetta dello spessore di circa 1,5 cm. Questa è la soluzione che preferisco, perché il limone ha un profumo sublime e perché il limone sui piatti è come il cacio sui maccheroni.
Quindi tornando al risciacquo procediamo così: diamo una sciacquata velocissima giusto per rimuovere il detergente, spruzziamo la soluzione acqua-aceto o passiamo la fetta di limone sulla superficie, strofiniamo un secondo con le mani (nel caso avessimo usato aceto) e diamo un'ultima risciacquata veloce.
decimo passo - Asciughiamo almeno le pentole in acciaio e volendo anche i bicchieri. L'asciugatura evita la formazione degli aloni.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 12 maggio 2010e aggiornato il

cavolfiore in pastella acida

I cavolfiori sono un ortaggio invernale, ma quest'anno con questo tempo strano ancora si trovano nei mercati. A me piacciono tantissimo e visto che avevo della pasta acida da utilizzare ho deciso di sfruttarla per farci una pastella per i cavolfiori.
Ho scelto una pastella al latte. In frittura è lievitata bene senza assorbire olio e i cavolfiori sono venuti morbidi al punto giusto. La stessa pastella la immagino perfetta per i fiori di zucca, proverò appena possibile ;-)

CAVOLFIORE IN PASTELLA ACIDA
Ingredienti:
1 cavolfiore
pasta acida avanzata dalla lavorazione del lievito madre
latte
farina
sale
olio per friggere
Preparazione:
Prendere la pasta acida e rinfrescarla con farina in quantità pari al peso della pasta stessa e latte in sostituzione dell'acqua in quantità sufficiente ad ottenere una pastella morbida. Lasciarla lievitare almeno per 3 ore coperta e in luogo tiepido.
Lessare il cavolfiore in acqua salata lasciandolo un po' al dente e farlo raffreddare.
Quando tutto è pronto la pastella sarà bella gonfia e attiva, aggiungere altra farina e dell'acqua per portarla alla quantità necessaria per i cavolfiori che abbiamo a disposizione. Salare.
Immergere i fiori delicatamente nella pastella e avvolgerli cercando di non romperli.
Friggerli in olio caldo e metterli a scolare su carta assorbente.
Servire con fettine di limone.
Veggie
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Pubblicato lunedì 10 maggio 2010e aggiornato il

shampoo-piatti

Si, avete capito bene, si può fare un ottimo shampoo partendo da un buon detersivo per i piatti. L'idea è nata in seguito ad una chiacchierata fatta qualche anno fa con un anziano signore, il quale mi raccontò che ai suoi tempi si usava lavare i capelli con detersivo per piatti in polvere.
A quell'epoca ancora non esistevano i detersivi liquidi e anche nei miei ricordi d'infanzia ci sono le scatole di allora sugli scaffali del fornaio....
Il signore in questione insieme ai suoi 75 anni aveva ancora una foltissima capigliatura, così mi son chiesta se oggi, fosse possibile realizzare qualcosa capace di sfruttare le caratteristiche dei prodotti di oggi, sicuramente migliori di quelli di allora.
Come sapete io non compro shampoo o saponi perché preferisco sfruttare le virtù del sapone naturale che faccio da me, ma mia figlia ad esempio non sopporta il contatto del sapone sui capelli, inoltre non è disposta a fare il risciacquo all'aceto, passaggio indispensabile dopo l'uso del sapone-shampoo. Così da qualche anno le preparo lo Shampoo-piatti se non altro è una via di mezzo tra un prodotto industriale e un sapone naturale ed è decisamente migliore dei più pubblicizzati shampoo che si trovano in commercio. Tutti gli shampoo industriali contengono EDTA, SLES, SLS. Sono tutte sostanze ritenute da molti, responsabili di patologie della pelle, mai così frequenti come in questi anni (e altro). Per evitare queste sostanze e altre altrettanto dannose, dobbiamo però saper scegliere tra i detersivi per piatti presenti sul mercato. Non possiamo andare al supermercato e comprare il primo che ci capita, anch'esso infatti conterrà le famigerate sostanze. Dobbiamo cercare un prodotto che contenga solo tensioattivi non etossilati, cioè di origine vegetale (senza sostanze petrolchimiche) quindi senza SLES e SLS e senza sequestranti del tipo EDTA, per trovarlo è necessario rivolgerci a negozi specializzati che vendono detersivi ecologici.
Tra i prodotti ecologici/biologici ho scelto questi come migliori per la nostra preparazione:
Sonett Detersivo liquido per stoviglie a mano
mi sembra il migliore tra tutti. Da prendere il formato da 1 litro che costa €4,20 (non la versione con la pompetta)
Aequa Piatti concentrato di Officina Naturae
ottimo anche questo
Ecor Detersivo piatti e stoviglie con aceto di mele
...e questo.
Ce ne sono anche altri buoni, cercateli. Attenzione però! c'è una marca famosissima e anche costosa che a me non piace affatto. Tra questo genere di prodotti è la peggiore, non posso dire il nome, ma cercatela, comincia per A.
A proposito di questo, se avete dubbi sulla composizione di un detersivo, consultate l'ormai famosissimo Bio-Dizionario, che il caro Dott. Fabrizio Zago ha preparato per noi e messo a disposizione di tutti.

SHAMPOO-PIATTI
Ingredienti:
25% di olio di riso o oliva
10% di aceto di mele
detersivo fino a riempimento
10 gocce di o.e. tra rosmarino, lavanda, geranio (o altri) per ogni 100 ml di shampoo finito
Preparazione:
La prima cosa da fare è misurare la capacità del flacone che useremo per lo shampoo. Per fare questo, basta prendere una bilancia da cucina, pesare il flacone vuoto ed azzerare la tara. Riempire il flacone di acqua e metterlo sulla bilancia. Basta trasformare il peso che si legge da grammi a millilitri per ottenere la misura che ci occorre.
Poniamo il caso di avere un flacone classico da 250 ml.
Versiamo l'olio nel flacone. L'olio nella misura del 25% corrisponde a circa 60 ml (grammo più, grammo meno ha poca importanza). A me piace molto l'olio di riso per questa preparazione, ma anche l'olio d'oliva va più che bene. Poi aggiungiamo l'aceto di mele che in questo caso corrisponde a 25 ml (10% del contenuto del flacone). Infine riempiamo con il detersivo.
Quando si mette il detersivo bisogna chiudere il flacone e agitarlo per amalgamare il contenuto. Il prodotto diventa torbido a causa della reazione tra gli ingredienti, ma piano piano schiarisce e si separa in 2 fasi.
Come si vede dalla prima foto l'olio rimane sempre in superficie, perché come si sa è più leggero dell'acqua e in questo shampoo non abbiamo intenzione alcuna di mettere degli emulsionanti.
A questo punto, se si vuole, si possono aggiungere gli oli essenziali, 10 gocce ogni 100 ml di shampoo in un flacone da 250 ml corrispondono a 25 gocce totali. Chiudere e agitare.
Uso:
L'unico difetto di questo shampoo consiste nella necessità di essere agitato per bene prima di ogni uso. Come si può vedere dalle immagini con una breve agitata il prodotto si amalgama provvisoriamente per il tempo necessario a fare lo shampoo. Consiglio di metterlo in un flacone trasparente che ci fa ricordare il gesto di agitarlo prima dell'uso.
Usare come un normale shampoo.
Non bisogna immaginare questo shampoo come se si mettesse dell'olio sui capelli, non è assolutamente così. Finito lo shampoo i capelli sono leggeri come dovrebbero essere, non grassi.
Per capelli particolarmente secchi la quantità di olio può essere aumentata e portata fino al 30% del totale, ma se necessario si può arrivare fino al 40%.
Veggie
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Pubblicato sabato 8 maggio 2010e aggiornato il

marmellata piccante di zenzero

In questi giorni lo zenzero fresco ha un prezzo conveniente, così ne ho approfittato inventando una marmellata 100% zenzero.
E' davvero deliziosa, ma attenzione!...è più piccante del peperoncino assoluto, andateci piano...
MARMELLATA PICCANTE DI ZENZERO
Ingredienti:
1 kg di zenzero fresco
1 kg di zucchero
100 ml aceto di mele
1/2 limone
qualche fogliolina di menta
Preparazione:
Lavare accuratamente lo zenzero mettendolo a bagno in acqua. Aiutarsi servendosi di una spazzola per le verdure cercando di riumuovere i residui di terra. Se serve si possono rompere delle parti per favorire la pulizia degli interstizi altrimenti irraggiungibili. La pulizia dev'essere accurata perché lo zenzero non andrà spellato.
Terminata la pulizia iniziamo il taglio. Chi conosce lo zenzero sa che è costituito da fibre veramente resistenti e dure. Per romperle lo affetteremo.
Affettare lo zenzero con un'affettatrice dal taglio sottile e metterlo in una pentola. Aggiungere tanta acqua fino a coprirlo appena e versare l'aceto.
Portare sul fuoco e cuocere dolcemente per 1 ora e 1/2 girando spesso. A cottura ultimata frullare lo zenzero senza buttare l'acqua di cottura rimasta.
Mettere in un'altra pentola il frullato (anche grossolanamente) di zenzero, l'acqua di cottura dello zenzero e lo zucchero. Iniziare la cottura a fuoco dolce, meglio usare una retina spargifiamma. Girare spesso la marmellata e controllarne la cottura, dopo una mezz'ora aggiungere il succo di mezzo limone. Per verificare la cottura della marmellata fare la solita prova della goccia sul piatto inclinato. Quando è ben ferma e non scivola più giù, la marmellata è pronta. Ci vorrà circa 1 ora e 1/2. La marmellata va invasata bollente.
Nel frattempo preparare i vasetti sterilizzati.
Mettere una fogliolina di menta fresca sul fondo di ogni vasetto (va benissimo la menta glaciale) e riempire a metà con la marmellata, aggiungere una seconda fogliolina di menta e finire di riempire il vasetto.
Chiudere tutti i vasetti subito, con la marmellata bollente e metterli capovolti per facilitare la formazione del sottovuoto. I vasetti si possono rigirare dopo un paio d'ore dal riempimento.
Quando la marmellata è fredda etichettarla e riporla in dispensa. Si conserverà a lungo.
Una volta aperto un vasetto conservarlo in frigorifero.
Veggie
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Pubblicato giovedì 6 maggio 2010e aggiornato il

pane - preparazione del lievito naturale

Pasta acida, pasta madre, lievito madre. Sono modi diversi per indicare lo stesso prodotto, un lievito naturale in grado di far crescere il pane senza ricorrere all'uso del lievito di birra, spesso causa di gonfiori e disturbi intestinali. Ci sono diversi modi per preparare la pasta acida. Per iniziare bastano acqua e farina, ma con qualche trucchetto in più si può ottenere un buon lievito attivo in tempi brevi.
Per facilitare l'attivazione del lievito si può utilizzare frutta, uvetta, latticello di kefir e altro. Funzionano tutti. Per questa ricetta ho scelto la mela, perché ho notato che funziona sempre, in tutte le case e in tutte le condizioni climatiche. Se seguirete passo passo il procedimento che propongo e i suggerimenti che vi darò, il risultato sarà garantito, basta guardare la foto per capire che pane meraviglioso si può ottenere!
PANE - PREPARAZIONE DEL LIEVITO NATURALE
Ingredienti:
farina integrale di grano tenero biologica
mezza mela
acqua minerale naturale (acqua non clorata e non gasata)
Preparazione:
Per la preparazione del lievito e per il mantenimento del lievito in futuro è essenziale utilizzare sempre farina biologica, così da evitare che i pesticidi delle farine possano interferire sulla vita e la salute dei lieviti. Del lievito che faremo solo la quantità che finirà nel pane verrà a contatto con altre sostanze e con farine diverse, mentre la parte che faremo crescere e moltiplicare verrà nutrita per conto proprio solo con farina biologica. Ogni volta che panificheremo prenderemo una parte di pasta acida e la utilizzeremo per il pane, mentre quella rimanente la nutriremo e la conserveremo per le panificazioni future, il pane quindi si potrà fare con le farine che si preferiscono, anche se non biologiche, ma la pasta acida andrà nutrita esclusivamente con farine biologiche. Ci tengo a ripeterlo, perché in questo modo la pasta acida sarà sempre vitale e ci eviterà di dover avviare spesso lieviti nuovi.
Stesso discorso per l'acqua. Evitiamo l'acqua di rubinetto che contiene cloro e preferiamo acqua di sorgente o oligominerale, perlomeno quella che utilizzeremo per i rinfreschi.

Grattugiamo la mezza mela e mettiamo succo e polpa in una insalatiera di vetro ben pulita.
Aggiungiamo 100 gr. di farina integrale e 100 ml di di acqua oligominerale. Nella preparazione e nel mantenimento del lievito utilizzeremo SEMPRE farina e acqua in parti uguali. Giriamo con un cucchiaio fino ad ottenere una pastella omogenea.
Versiamola in un vaso di vetro come quello della foto. Questo vaso è l'ideale perché ci permette di tenere il coperchio semiaperto senza però lasciare la pastella troppo esposta all'aria.
Copriamo il vaso con un tovagliolo leggero (senza chiuderlo) che lasci passare l'aria, ma che trattenga la polvere. Mettiamo il vaso in un angolo della cucina che non sia esposto a correnti d'aria.
Ogni tanto, un paio di volte al giorno, con un cucchiaio ben pulito giriamo il contenuto in modo da aerarlo ed aiutarlo a prendere dall'aria i batteri "buoni", quelli che faranno il nostro lievito.
Trascorse le prime 48 ore, cioè dopo 2 giorni esatti cominciamo con i rinfreschi. Per rinfreschi si intende la pratica di aggiungere acqua e farina all'impasto per nutrirlo e mantenerlo in vita.
Finché il nostro lievito non sarà pronto faremo un rinfresco ogni 48 ore. In genere però dopo il secondo, o al massimo il terzo rinfresco la pasta madre è pronta.
Per evitare un inutile moltiplicazione della pasta, dato che dovremo aggiungere ogni volta acqua e farina, prima di rinfrescarla ne toglieremo un po', così dopo il rinfresco avremo sempre la stessa quantità di pasta (circa).
rinfresco:
Giriamo la pastella e versiamone 150 gr. in una ciotola (il resto si butta). Aggiungiamo 75 gr. di farina integrale biologica e 75 ml di acqua non clorata. Giriamo con un cucchiaio fino ad ottenere una pastella omogenea. Laviamo per bene il vaso di vetro e rimettiamo la pasta nel vaso. Segnamo con un pennarello il livello della pasta ed osserviamone il comportamento nelle prossime ore. Nel frattempo copriamo il vaso con il tovagliolo. Dopo 3 o 4 ore il livello della pasta dovrebbe essere cresciuto, ma di poco. La crescita non è ancora molto evidente, quindi la nostra pasta non è ancora pronta. Rimettiamo il vaso coperto in un angolo lontano dalle correnti e aspettiamo altre 48 ore.
2° rinfresco:
Ripetiamo i passi eseguiti per il primo rinfresco, cioè giriamo la pasta e preleviamone 150 gr. Mettiamola in una ciotola ed aggiungiamo 75 gr. di farina e 75 ml di acqua. Facciamo una bella pastella omogenea e rimettiamola nel vaso dopo averlo lavato bene. Mettiamo il segno con il pennarello e copriamo con il tovagliolo. Dopo 3 o 4 ore osserviamo la pasta. Ora la lievitazione è più evidente, la pasta si è alzata di più e in trasparenza si vedono delle bolle d'aria, segno che la lievitazione si è avviata. Se si osserva l'impasto ci si accorge che "sbuffa". Il nostro lievito è pronto e può essere usato per panificare.
Nel caso in cui invece la lievitazione fosse ancora scarsa o non si è sicuri, meglio aspettare altre 48 ore e fare un altro rinfresco allo stesso modo dei precedenti.
Rinfreschi successivi e conservazione del lievito:
Una volta che il lievito è pronto si può conservare in frigorifero. Il bello di questo metodo è che non è necessario ricorrere a rinfreschi frequenti. Una volta messo il lievito nel frigo possiamo dimenticarcelo per una settimana.
A me piace metterlo in un vasetto come quello della foto con il tappo a pressione, così se la pasta dovesse fermentare troppo il tappo si solleva. Oppure si può mettere in un vaso di vetro con il tappo a vite, avvitando il coperchio solo parzialmente, in modo da non avere una chiusura ermetica e che l'aria possa uscire liberamente. Per sicurezza è meglio apporre un'etichetta con la data dell'ultimo rinfresco.
Trascorsa una settimana togliamo dal frigorifero il lievito. Con molta probabilità troveremo del liquido sulla superficie, come si può vedere nell'immagine. Rimuoviamo il liquido versandolo via, poi con un cucchiaio gireremo la pasta e la verseremo in una ciotola. Come è stato già detto ne peseremo una certa quantità per evitare inutili moltiplicazioni. Se dobbiamo panificare ne metteremo di più perché una parte ci servirà come lievito per il pane e un'altra parte servirà da conservare come lievito futuro. In genere se non si intende panificare sono sufficienti 150 gr. di lievito. Quindi pesiamo 150 gr. di pasta e aggiungiamo 75 gr. di farina e 75 ml di acqua.
Acqua e farina saranno sempre in parti uguali e la somma del loro peso dovrà equivalere sempre al peso iniziale della pasta. Per 200 gr. di pasta servono 100 gr. di farina e 100 ml di acqua, per 100 gr di pasta invece occorrono 50 gr. di pasta e 50 ml di acqua e così via.
Aggiunta acqua e farina non la metteremo subito in frigo, ma la lascieremo a temperatura ambiente per mezza giornata in modo che possa riprendersi un po'. La copriamo con un piatto o con un telo e la riponiamo su un mobile in luogo tiepido. Dopo le prime ora inizierà l'attività che sarà evidente con la formazione di bolle d'aria. Il lievito sbuffa e sembra che respiri, si nota una certa vitalità.
Trascorso il tempo indicato se dobbiamo panificare ne lasceremo fuori dal frigo la quantità che ci serve per il pane e il resto la mettiamo un vasetto pulito come abbiamo fatto la settimana prima. Se non dobbiamo panificare la versiamo tutta direttamente nel vasetto. Mettiamo la solita etichetta con la data e la riponiamo in frigorifero.
Fin qui abbiamo visto come preparare e conservare il lievito, in un prossimo articolo vedremo come utilizzare il lievito per fare un buon pane.
Veggie
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PANE - PREPARAZIONE DEL LIEVITO NATURALE by
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