Pubblicato mercoledì 31 marzo 2010e aggiornato il

olio antirughe alla Vit. E

Dopo il siero alla Vit. C, ho pensato di preparare un olio antirughe da alternare al siero per completare il nutrimento del viso apportando tutte le altre vitamine indispensabili alla salute della pelle. Preferisco gli oli alle creme in quanto non necessitano di conservanti, emulsionanti, addensanti e quant'altro di solito è contenuto in una crema. Per evitare il temuto effetto lucido causato dall'applicazione di sostanze grasse sul viso, basta adottare un piccolo accorgimento nell'applicazione di cui parleremo più avanti.
Il siero alla Vit. C apporta alla pelle i benefici che potete trovare qui, ma ci sono vitamine liposolubili altrettanto importanti, come la Vit. A e la Vit. E che contribuiscono a mantenere la pelle tonica ed elastica. Gli oli che ho scelto sono inoltre ricchi di GLA (acido gamma linolenico). Si tratta di un acido grasso essenziale in grado di nutrire e rigenerare le cellule dell'epidermide.
Una sostanza viene definita essenziale quando l'organismo, pur avendone necessità non è in grado di sintetizzarla, cioè non è in grado di produrla da solo. Da questo si può capire l'importanza che la somminstrazione dall'esterno assume.
OLIO ANTIRUGHE ALLA VIT. E
(per una bottiglia da 50ml)
Ingredienti:

30 ml olio di vinacciolo
10 ml olio di sesamo (oppure noccioli di pesca o noccioli di albicocca)
10 ml olio di rosa mosqueta ( in alternativa olio di borragine o enotera)
1 ml Vit. E (alfa-tocoferolo)
10 gocce tintura di propoli al 30%
5 gocce olio essenziale di geranio (oppure lavanda angustifolia)
3 gocce olio essenziale di incenso (oppure 2 gocce di mirra)
2 gocce di assoluto di gelsomino (oppure di rosa damascena o centifolia)
Preparazione:
Misurare gli oli servendosi di una siringa o un bicchierino graduato degli sciroppi.
Mettere tutti gli oli tranne quello di vinacciolo che lascerete per ultimo, nella boccetta da 50 ml possibilmente scura e con contagocce a pipetta. Aggiungere la Vit. E, la propoli e gli oli essenziali.
In ultimo riempire con l'olio di vinaccioli. Chiudere ed agitare bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
La Vit. E si può acquistare in farmacia. Fatevi dare di preferenza quella liquida. Nella nostra composizione ci farà anche da conservante. Se non riuscite a trovarla potete sostituirla con poco olio di germe di grano o rompendo qualche perla di olio di germe di grano e vuotandone il contenuto nel resto degli oli.
L'olio di sesamo è un ottimo filtro solare, è molto adatto da mettere in questa composizione d'estate. In inverno si può sostituire con uno degli altri oli che ho consigliato.
L'olio di rosa mosqueta, l'olio di borragine e di enotera sono ricchi di GLA e Vit. A. Difficile scegliere sono 3 oli meravigliosi per il viso e ne bastano piccole quantità. Anche in questo caso consiglio di alternare, cioè di preparare l'olio mettendo una volta uno e una volta un altro.
L'olio di vinacciolo può essere sostituito saltuariamente con olio di girasole o mais (entrambi biologici se non si vuole rischiare di mettere sulla pelle sostanze chimiche), ma io lo preferisco a tanti altri oli polinsaturi. E' un olio leggero e fluido che si assorbe bene, contiene oltre il 60% di acido linoleico (un acido grasso essenziale), consiglio di consumarlo anche come condimento a crudo sulle verdure in piccole quantità giornaliere. Proprio in questi giorni ho scoperto che finalmente ora si trova anche quello biologico. Ha un costo alquanto elevato, ma 1 cucchiaino al giorno è una medesta quantità che si fa sentire poco sul bilancio mensile.
Gli oli essenziali che ho scelto sono degli ottimi antirughe. E' preferibile non sostituirli se non con quelli che ho consigliato. In particolare gli oli essenziali di gelsomino e rosa sono molto costosi, ma sulla pelle fanno miracoli. Attenzione quando si acquistano, c'è sempre il rischio che siano diluiti, se costano troppo poco diffidate.
Uso:
Applicare l'olio dopo la pulizia del viso. Se usate il siero alla Vit. C potete mettere l'olio dopo un paio d'ore dall'applicazione del siero dopo aver risciacquato solo con acqua.
Altrimenti si può applicare il siero la sera e l'olio la mattina.
Per evitare l'effetto lucido consiglio di prendere un dischetto per togliere il trucco (o un batuffolo di cotone), passarlo sotto l'acqua fredda e strizzarlo. Versarci sopra 5 o 10 gocce di olio e distribuire su viso e collo. Il dischetto bagnato aiuta a distribuire meglio il prodotto senza doverne mettere grandi quantità. Oltretutto ungersi oltremisura non serve alla pelle, la quale è in grado di ricevere solo una parte dell'olio che ci mettiamo, mentre il resto è destinato a rimanere in superficie.
Veggie
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Pubblicato lunedì 29 marzo 2010e aggiornato il

estratto di menta

In questo periodo nei mercati si trovano delle giovani piantine di menta glaciale. E' una varietà di menta profumatissima che possiamo sfruttare per ricavarne un estratto da usare come aromatizzante sui gelati, nei dolci, nel latte o dove ci piace il sapore della menta forte.

ESTRATTO DI MENTA
Ingredienti:
30 gr. foglie e rametti di menta glaciale
150 ml alcol buongusto 95°
Preparazione:
Prelevare le foglie dalla pianta insieme ai tutti i rametti più teneri, tagliando la pianta a 4cm o 5cm dalla base. La pianta ricrescerà. Lavare foglie e rametti delicatamente ed asciugarli. Tagliare foglie e rametti con le forbici senza strapparli e metterli in un vasetto di vetro. Aggiungere l'alcol e pressare le foglie sotto il livello dell'alcol.
Chiudere e lasciare riposare 15 giorni al buio. Ogni tanto aprire e girare il contenuto, facendo attenzione a richiudere per bene.
Trascorsi i 15 giorni filtrare l'estratto usando un filtro per caffé.
Versarlo in una bottiglietta di vetro e chiudere.
Uso:
Usare a gocce o a cucchiaini per aromatizzare tè, latte, bevande, gelati, dolci.
Veggie
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Pubblicato sabato 27 marzo 2010e aggiornato il

maschera all'argilla verde per pelli grasse

MASCHERA ALL'ARGILLA VERDE PER PELLI GRASSE
(purificante - astringente)
Ingredienti:
1 cucchiaio argilla verde superventilata
2 cucchiaini succo di cetriolo (oppure di succo di limone)
1 cucchiaino miele
5 gocce tintura idroalcolica di propoli
Preparazione:
Mettere l'argilla in una vaschetta di plastica. Aggiungere il succo di cetriolo o di limone e il miele.
Se la pappetta risultasse troppo densa si può aggiungere dell'acqua fino ad ottenere la giusta consistenza.
Girare e sciogliere bene argilla e miele fino ad ottenere un prodotto omogeneo e della consistenza di una crema scorrevole. Aggiungere le gocce di propoli e girare di nuovo.
Uso:
Detergere il viso come si è soliti fare e stendere la maschera con un pennello, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo alla zona perioculare.
Tenere 20 minuti e sciacquare con acqua tiepida.
Ripetere il trattamento ogni 15 giorni.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 24 marzo 2010e aggiornato il

magnolia


.......Magnolia grandiflora ......................Magnolia soulangiana

MAGNOLIA
Mi piace la Magnolia grandiflora con quei fiori bianchi
semplici e carnosi
che profumano di fresco,
quasi sproporzionata la grandezza del fiore alla sua semplicità...
Mi piace la Magnolia soulangiana con quei fiori rosa
semplici e carnosi
che ricordano ciclamini e tulipani.
Ne fa tanti, tantissimi, effimeri...
La pianta se ne libera presto.
Troppo il peso da sopportare per quell'esile alberello!
I fiori se ne vanno in fretta e lasciano il posto a tenere foglie,
sicuramente più leggere e più facili da portare.
....prima i fiori, poi le foglie...
è sorprendente la natura!

Un alberello all'apparenza fragile,
ma quanta forza racchiude in sé per andare controcorrente...
Veggie
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Pubblicato martedì 23 marzo 2010e aggiornato il

colorare le uova per Pasqua

E' una vera impresa farlo in modo naturale, senza cioè utilizzare coloranti artificiali seppure alimentari.
La prima difficoltà che si incontra è quella di trovare uova bianche. Una volta le vendevano in tutte le frutterie e negozi di alimentari dove si potevano acquistare sfuse. Oggi le confezioni di uova (tanto inquinanti) in plastica hanno preso il posto delle uova sfuse e sarà difficile tornare indietro ahimé...
Comunque nonostante tutto sono riuscita a trovarle, un gentile signore del mercato della frutta le ha ordinate appositamente per me e per altri che per tradizione desiderano colorare le uova sode da consumare la mattina di Pasqua.
Ecco la lista dei colori e come li ho ottenuti. Il più difficile è stato il verde, nonostante la verdura in commercio. Il celeste invece è praticamente impossibile da fare, quindi se proprio lo volete, dovrete rivolgervi ai coloranti alimentari, quelli che di solito vengono utilizzati per colorare le meringhe.

COLORARE LE UOVA PER PASQUA
Le dosi nel procedimento si riferiscono alla quantità di acqua necessaria per lessare 4 uova.
Per tutti i colori è necessario mettere le uova a freddo nell'acqua e nelle sostanze richieste per colorarle. L'acqua deve coprirle completamente. Le uova devono bollire dolcemente per 10 minuti da quando si alza il bollore e devono riposare altri 10 minuti nell'acqua bollente prima di essere rimosse.
Grigie:
Bollire le uova insieme a 2 foglie di cavolo rosso spezzettate e 1/2 cucchiaino di sale.
Marmorizzate:
Bollire le uova insieme ad 1 cucchiaio di karkadé e 1 cucchiaio di aceto bianco.
Marroncine:
Bollire le uova con 1 cucchiaino di caffé e 1 di cacao.
Gialle:
Bollire le uova con 2 cucchiaini di curcuma in polvere e 1 cucchiaio di aceto bianco.
Verdine:
Bollire le uova in una pentola di alluminio con mezzo carciofo tagliato a pezzetti, 1/2 foglia di cavolo rosso, 1 cucchiaino di bicarbonato e 1 di sale.
Rosa:
Bollire le uova in acqua in cui sono state ridotte in purea una quindicina di fragole con 1/2 cucchiaino di sale.
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Pubblicato domenica 21 marzo 2010e aggiornato il

pizza di Pasqua (salata)

PIZZA DI PASQUA (salata)
Ingredienti:
500 gr. farina di grano tenero
120 ml olio extra vergine d'oliva
6 uova
100 gr. parmigiano grattugiato
100 gr. pecorino romano tagliato a cubetti
50 gr. pecorino romano grattugiato
1/2 bustina di lievito secco granulare oppure
1/2 panetto di lievito di birra fresco
sale
Preparazione:
In una insalatiera mettere 4 uova intere e 2 rossi d'uovo, sbatterli per bene ed aggiungere il pecorino grattugiato, il parmigiano, un pizzico di sale e l'olio. Mescolare bene ed in ultimo aggiungere i cubetti di pecorino. Coprire e lasciar riposare per 4 ore.
Nel frattempo preparare una pasta del pane con 250 grammi di farina, il lievito e l'acqua necessaria. Sulle modalità di preparazione attenersi al lievito scelto. Io uso il lievito granulare che metto precedentemente in mezzo bicchiere d'acqua tiepida con mezzo cucchiaino di zucchero, attendo 15 minuti circa e poi procedo con la lavorazione. Quando la pasta del pane è pronta bisognerà metterla a lievitare in luogo caldo coperta.
Trascorse le 4 ore in cui la pastella ha riposato, la pasta del pane dovrebbe essere lievitata a sufficienza. Ora bisogna iniziare la parte più antipatica della lavorazione. Bisogna unire la pasta lievitata con la pastella di uova, olio e formaggio.
Quindi mischiare delicatamente e aggiungere pian piano la rimanente farina e un pizzico di sale (attenzione con il sale, ricordarsi che il pecorino è già saporito). Per ottenere un impasto omogeneo ed elastico ci vorranno una ventina di minuti. E' importante non avere fretta e solo quando si vedrà l'impasto omogeneo ed elastico si potrà passare alla fase successiva.
Mettere l'impasto a lievitare in luogo tiepido e coperto per 2 ore.
Io di solito in inverno accendo il forno sui 50 gradi per un paio di minuti, poi spengo e metto la pasta a lievitare coperta con un canovaccio. Quel po' di tepore del forno è proprio quello che ci vuole per una buona lievitazione.
Trascorse le 2 ore la pasta si presenterà come da foto, ovvero ben lievitata.
Prendere uno stampo dai bordi alti e ungerlo abbondantemente da tutti i lati. Versarci la pasta lievitata che dovrà raggiungere metà altezza dello stampo. Coprire con un panno e rimettere a lievitare per 1,5 o 2 ore, fino a quando cioè la pasta avrà ripreso a crescere ed avrà raggiunto quasi il bordo dello stampo.
A questo punto senza toccarla e cercando di non sgonfiarla, accendere il forno e portarlo ad una temperatura media di 180 gradi. Infornare per 45 minuti.
Quando la pizza è cotta rimuoverla dal forno ed aspettare che si raffreddi un po' prima di sformarla.
Tagliarla solo quando si è completamente raffreddata. E' più buona consumata il giorno successivo alla preparazione.
Questa pizza per tradizione va consumata la mattina di Pasqua.
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Pubblicato venerdì 19 marzo 2010e aggiornato il

uova marmorizzate cioccolato e menta

Queste uova di sapone le ho preparate in questi giorni in occasione della Pasqua. Saranno il regalo per i miei amici.
Ricordo che chi volesse imparare a fare il sapone o anche chi avesse già esperienza, ma desiderasse scambiare consigli e suggerimenti sull'argomento può fare richiesta d'iscrizione al nostro gruppo sapone e autoproduzioni.
Veggie

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UOVA MARMORIZZATE CIOCCOLATO E MENTA
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Pubblicato giovedì 18 marzo 2010e aggiornato il

aceto come ammorbidente per il bucato

Gli ammorbidenti per il bucato che si trovano in commercio, purtroppo sono molto inquinanti, forse più del detersivo stesso. Inoltre a differenza di quello che si crede, non ammorbidiscono affatto i tessuti rimuovendo i depositi minerali dalle fibre, bensì rilasciano sulle fibre una patina oleosa che illude il tatto dando un senso di pseudo-morbidezza. I capi trattati con gli ammorbidenti sono spesso causa di allergie e prurito, l'effetto si sente in particolare sulle parti intime dove la pelle (ma anche le mucose) è costretta ad un contatto più diretto con la biancheria.
A tutti questi svantaggi possiamo aggiungere che gli ammorbidenti "sporcano" i capi, che di conseguenza richiedono lavaggi più frequenti e sono i diretti responsabili dell'ingiallimento dei tessuti. Avete fatto caso che se si ripone una tovaglia bianca ricamata o delle vecchie lenzuola bianche delle nostre nonne, a distanza di tempo presentano zone gialle? In particolare la porzione di tessuto esposta all'aria e i bordi? Ebbene i responsabili sono gli ammorbidenti, proprio grazie alla patina che depositano sui tessuti.
Liberarci degli ammorbidenti non è difficile, basta un po' di buona volontà e anche chi non usa sapone naturale può farlo, senza per questo rischiare di non ottenere un buon lavaggio e tessuti morbidi.
L'unico svantaggio provvisorio che si avrà riguarda la profumazione.
Purtroppo l'industria del detersivo con i suoi profumi sintetici, forti fino alla nausea e anche grazie ai messaggi pubblicitari, ci ha messo in condizione di associare il profumo chimico all'idea di pulito. Niente di più sbagliato! Anzi spesso i profumi riescono a coprire l'odore di un capo che non è perfettamente pulito. Quando l'olfatto si sarà disabituato dai vizi presi con le profumazioni sintetiche riuscirete addirittura a sentire l'odore di pulito! Vi posso garantire che l'odore di pulito esiste realmente ed è solo questione di tempo. Chiaramente per sentirlo bisognerà evitare anche l'uso dei detersivi industriali, anch'essi impregnano i tessuti di profumi difficili da rimuovere.
E' quello che succede con il sale, chi si abitua a mangiare salato non è più in grado di riconoscere i sapori autentici del cibo, l'unico sapore che si riconosce è quello del sale.
Perciò anche se all'inizio vi sembrerà che i capi non profumino di niente, nessuna preoccupazione, con il tempo imparerete a "sentire".

ACETO COME AMMORBIDENTE PER IL BUCATO
Prendere una bottiglia di aceto bianco e metterlo sulla lavatrice o nel mobiletto dei detersivi al posto dell'ammorbidente. Usarlo mettendolo direttamente nella vaschetta dell'ammorbidente, nella stessa quantità normalmente usata per l'ammorbidente. Non mettere mai l'aceto insieme al detersivo, non sono compatibili, ne parleremo in un'altra occasione.
L'aceto, oltre a igienizzare i nostri indumenti, libera le fibre dai minerali contenuti nell'acqua del lavaggio e rimuove completamente i residui di detersivo, ragione in più per usarlo, visto che gli stessi detersivi sono anch'essi motivo di prurito. Una volta terminato il lavaggio, il bucato va steso all'aria e anche se inizialmente si sente l'odore dell'aceto, quando si sarà asciugato non si sentirà più.
Chi lo gradisce può profumare l'aceto inserendo delle gocce di oli essenziali direttamente nella bottiglia insieme all'aceto, 30 o 50 gocce vanno più che bene. Unico accorgimento è quello di agitare bene la bottiglia prima di versare l'aceto nella vaschetta dell'ammorbidente, perché gli oli essenziali non sono solubili nell'aceto quindi rimarranno a galla.
Si può scegliere di mettere gli oli essenziali di volta in volta insieme all'aceto nella vaschetta dell'ammorbidente. In questo caso si riempie prima la vaschetta con aceto e poi si aggiungono le gocce, 10 sono sufficienti.
Io seguo questo metodo da tanti anni e finora non è mai accaduto che il bucato si macchiasse con gli oli essenziali.
Si può addirittura profumare l'aceto con fiori profumati!
Si prepara una bottiglia di aceto con un paio di settimane di anticipo aggiungendo 2 o 3 cucchiai di fiori direttamente nell'aceto. La lavanda è perfetta, ma si possono usare anche petali di rose o altri fiori profumati, purchè vi accertiate che non siano stati trattati con pesticidi e che non siano irritanti o velenosi.
Se siete iscritti come sostenitori di questo blog e ancora non lo avete, potete richiedere il pdf OLI ESSENZIALI PER BUCATO-PIATTI-PAVIMENTI in cui ci sono delle combinazioni profumate per aceti e saponi da bucato. Per riceverlo seguite le istruzioni che trovate nella home page nella colonna di destra.
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Pubblicato martedì 16 marzo 2010e aggiornato il

Siero alla Vit. C come rimedio contro il tempo

Di recente sono state studiate le virtù della Vit. C quando applicata direttamente sulla pelle.
Un po' tutti conosciamo l'importanza nell'assunzione di questa vitamina, ma sembra che per la pelle l'assunzione diretta per mezzo di applicazioni locali sia la più efficace.
Ad una concentrazione del 10% ed un pH basso è in grado di stimolare il collagene, ridurre la profondità delle rughe e schiarire la pigmentazione tipica di una pelle non più giovanissima.
Le ultime informazioni però ci indicano che usata in percentuali anche inferiori al 10% e già al 5%, la pelle sia comunque in grado di trarne notevole beneficio.
I sieri che si trovano in commercio, nonostante abbiano un prezzo alquanto elevato presentano diversi svantaggi. Il primo tra i quali è la bassa concentrazione di Vit. C che sembra non essere sufficiente ad apportare un reale beneficio alla pelle. E' molto importante quando si acquista un siero non guardare tanto il prezzo quanto la percentuale di Vit. C in esso realmente contenuta.
La Vit. C sotto forma di acido ascorbico, è la forma più costosa. E' instabile e molto difficile da inserire in una formulazione, questo è uno dei motivi per cui i sieri a base di Vit. C sono molto costosi.
La Vit. C può ossidarsi ancora prima di essere applicata sulla pelle. I problemi maggiori nelle creme e nei sieri sono rappresentati proprio dalla sua instabilità, si ossidano facilmente e una volta ossidati non apportano più i benefici di cui abbiamo parlato. Anche nelle formulazioni stabilizzate permane il rischio che la Vit. C contenuta possa danneggiarsi ancor prima di arrivare in casa nostra.
La Vit. C, per motivi ancora sconosciuti, non funziona su tutte le pelli. Pare che solo il 60% della popolazione possa trarne beneficio come antirughe, dall'applicazione locale. Il rimanente 40% però, può comunque beneficiare della forte azione antiossidante e della protezione contro i raggi UV (che come è noto uccidono la pelle) che trasmette.
Il siero faidate che faremo offre diversi vantaggi: la facile reperibiltà degli ingredienti, costi decisamente inferiori ai prodotti acquistati e cosa fondamentale faremo un prodotto attivo che non rischia di ossidarsi, perché lo faremo sempre fresco.
Il siero avrà una concentrazione del 11% ca.
A questa concentrazione il pH un po' basso può risultare irritante per pelli particolarmente sensibili. In questi casi è meglio provare per un paio di settimane con un siero a concentrazione inferiore, anche del 50% e oltre in meno, ed aumentare quando e se la pelle si sarà abituata.
La Vit. C è molto sensibile alla luce e al calore. Quindi il nostro siero dovrà essere fatto sempre in piccole quantità per volta (con il passare dei giorni ne diminuisce l'efficacia), dovrà essere conservato in un contenitore non di metallo e scuro affinché non venga raggiunto dalla luce ed infine conservato in frigorifero. Useremo come veicolante glicerina vegetale, perché protegge e mantiene l'idratazione della pelle e naturalmente acqua per scioglierla, dal momento che la Vit. C è idrosolubile. E' preferibile scegliere acqua distillata o di fonte, evitando l'acqua di rubinetto che contiene cloro.
La Vit. C sotto forma di acido L-ascorbico è da preferire, ma potreste trovare dell'acido L-ascorbico e D-ascorbico combinati. Se trovate questo tipo non succede niente, salvo che la nostra pelle non essendo in grado di ricevere la forma acido D-ascorbico si limiterà ad assorbire solo la parte di Vit. C sottoforma di acido L-ascorbico in essa contenuta.

SIERO ALLA VIT. C
Ingredienti:
1 gr. di acido L-ascorbico
4 ml acqua distillata o oligominerale
5 ml glicerina vegetale
Preparazione:
E' preferibile organizzarsi con una piccola bilancia di precisione, quelle con i decimali e che misurano anche le frazioni di grammo. Intanto però se non ne possedete una, non è possibile pesare una così scarsa quantità di vitamina su una bilancia per alimenti, quindi dovrete regolarvi a occhio. Un grammo di acido ascorbico corrisponde a circa 1/4 di cucchiaino. In questo caso nel dubbio, "melius deficere quam abundare", cioè meglio un po' meno che un po' di più.
Prendere 1 grammo di acido ascorbico e metterlo in un piccolo contenitore in plastica o vetro (io uso un contenitore di quelli a cilindro delle lenti a contatto, al quale ho tolto le gabbiette dove andrebbero riposte le lenti). Aggiungere i 4 ml d'acqua. Misurare l'acqua è facile, è sufficiente farlo con una comune siringa da 5ml oppure utilizzando un bicchierino graduato degli sciroppi.
Chiudere il contenitore ed agitarlo fintanto che la Vit. C non si sarà sciolta completamente. Prima di andare avanti è necessario che sia sciolta in ogni piccola parte, non ne deve rimanere neanche in granello. Quando si avrà una soluzione limpida come l'acqua, aggiungere la glicerina, anch'essa può essere misurata allo stesso modo dell'acqua. Chiudere il barattolino ed agitare per amalgamare il prodotto. Versarlo in un barattolino di plastica scura o una boccetta di vetro scuro e riporre in frigorifero.
Uso:
Applicare il siero sul viso, possibilmente la sera dopo la pulizia.
Chi ha una pelle sensibile che mal sopporta il pH del siero, può iniziare preparando il siero più leggero e applicandolo a sere alterne. Quando la pelle si sarà abituata si può aumentare sia la concentrazione che la frequenza.
Chi ha una pelle robusta dopo un periodo di utilizzo, può passare a 2 applicazioni giornaliere, una la sera e una la mattina.
Il siero è veramente potente (anche se a dosi più leggere e con una sola applicazione giornaliera) e i primi evidenti miglioramenti sull'incarnato si notano già dopo 10 o 15 giorni di applicazione.
Dopo un paio d'ore dall'applicazione di Vit. C sul viso si può completare il trattamento antirughe applicando una crema o meglio un olio ricco di Vit. E e Vit. A, come quello che trovate qui ma questo sarà uno dei prossimi argomenti.
Il siero come è già stato detto più volte è sensibile alla luce e al calore e con il passare dei giorni diminuisce di efficacia. Se non lo applicate tutti giorni o se comunque ne rimane un po' dopo una settimana dalla preparazione è meglio buttarlo e farne uno fresco.
Una settimana è il periodo massimo indicato per una buona conservazione ed efficacia.
Veggie
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SIERO ALLA VIT. C COME RIMEDIO CONTRO IL TEMPO by
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Pubblicato domenica 14 marzo 2010e aggiornato il

il girasole di Bisi

Ah che bello! In questo interminabile inverno caratterizzato da abbondanti piogge questo fiore è proprio quello che mi ci voleva. Mi ricorda le calde estati che io adoro....
Coraggio dai!...mi dico, la primavera è alle porte.
Grazie Bisi per questo dono.
Veggie

Pubblicato venerdì 12 marzo 2010e aggiornato il

polpette di pane

Quando abbiamo del pane raffermo e non sappiamo che farne, possiamo preparare queste polpette che oltre ad essere molto buone, ci sollevano dai sensi di colpa che inevitabilmente sopraggiungono quando siamo costretti a buttare degli avanzi di cucina. E' il piatto ideale del lunedì o del martedì, quando cioè abbiamo una certa quantità di pane raffermo perché abbiamo calcolato male la quantità di pane da acquistare per la domenica...

POLPETTE DI PANE
(per 4 persone)
Ingredienti:
400 grammi di pane raffermo (di un paio di giorni)
latte
100 grammi di formaggio a piacere
1 uovo
parmigiano
1 spicchio d'aglio
noce moscata
1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere
abbondante prezzemolo
pangrattato
pomodori pelati o freschi a cubetti
origano
olio extra vergine d'oliva
sale
Preparazione:
Tagliare il pane a cubetti e metterlo a bagno nel latte fino a quando non diventa morbido.
Strizzarlo fortemente e aggiungere l'uovo, lo spicchio d'aglio triturato, una bella manciata di parmigiano, una grattata di noce moscata, il coriandolo, abbondante prezzemolo tritato e un pizzico di sale. Amalgamare bene gli ingredienti e aggiungere il formaggio a cubetti.
Se l'impasto risultasse troppo morbido aggiungere del pangrattato in quantità sufficiente ad ottenere un impasto consistenza da polpette.
Formare tutte le polpette di grandezza media. In un tegame che sia antiaderente versare un goccio di olio EVO e quando è caldo metterci le polpette. Farle rosolare da tutti i lati ed aggiungere il pomodoro, una spolverata di origano e sale q.b.
Proseguire la cottura per una quindicina di minuti circa.
Veggie
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Pubblicato mercoledì 10 marzo 2010e aggiornato il

polvere dentifricia all'arrowroot

In questa ricetta è previsto l'uso dell'arrowroot. Si tratta di un amido ricavato dalla radice della Maranta Arundinacea, una pianta originaria dell'America tropicale.
Conosciuta sin dall'antichità questa pianta veniva usata dagli indiani d'America per curare le ferite da freccia, da cui è nato il nome. Ha un potere cicatrizzante ma "dolce" trattandosi di un amido. E' l'ideale per la cura delle gengive perché le calma e con il suo potere cicatrizzante ne combatte il sanguinamento.
L'arrowroot si può trovare nei negozi del biologico.
Se non riuscite a trovarlo, potete sostituirlo provvisoriamente con l'amido di mais, che è sempre un amido dolce, ma non ha il potere cicatrizzante dell'arrowroot.
Questa polvere dentifricia può essere usata quotidianamente in sostituzione del dentifricio.

POLVERE DENTIFRICIA ALL'ARROWROOT
Ingredienti:
30 gr. di arrowroot (o amido di mais biologico)
20 gr. di bicarbonato di sodio
10 gr. di sale marino integrale
acqua ossigenata 10/12 volumi
7 gocce olio essenziale di menta
4 gocce olio essenziale di anice
3 gocce olio essenziale di limone
2 gocce olio essenziale di cannella
2 gocce olio essenziale di mirra
Preparazione:
Pestare in un mortaio il sale. Anche se si tratta di sale marino, il cui taglio è sempre sottile, per maggior sicurezza è meglio assottigliarlo ulteriormente in modo da evitare che possa graffiare lo smalto dei denti.
Mettere l'arrowroot, il bicarbonato e il sale in un vasetto di vetro. Mischiare bene e aggiungere a gocce gli oli essenziali. Distribuirli bene aiutandosi con un cucchiaio. Riporre in un contenitore adeguato.
Uso:
Prelevare 1 cucchiaino di polvere dentifricia (evitando di mettere lo spazzolino nella polvere) e metterlo in un piccolo bicchierino o un tappo di plastica. Aggiungere un paio di gocce di acqua ossigenata, ci aiuterà ad igienizzare la bocca e a mantenere i denti bianchi.
Prelevare la polvere con lo spazzolino ed usare come un normale dentifricio.
Veggie
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Pubblicato lunedì 8 marzo 2010e aggiornato il

facciamo i germogli di soia

I germogli si possono consumare crudi in insalata, in frittata , saltati con qualche salsa, o anche nella pasta. Ci sono un'infinità di modi per poterli cucinare. L'importante è mangiarli. Sono ricchi di vitamine del gruppo B.
In particolare la vit. B12 di cui vegetariani e vegan si riforniscono con più difficoltà, dopo 4 giorni di germogliazione passa da 0,06mg a 0,15mg/100gr.

PREPARAZIONE DEI GERMOGLI DI SOIA
Ingredienti:
3 cucchiai di soia verde (fagioli verdi Mung)
acqua
Preparazione:
Mettere i fagioli a bagno per una notte. Scolarli dall'acqua. Sciacquarli e trasferirli bagnati in un'insalatiera o in una ciotola di plastica, senza lasciare acqua sul fondo. I semi non devono prendere la luce in questa fase, quindi è bene che il contenitore sia opaco.
Coprirli con un piatto ma senza chiudere ermeticamente. Deve crearsi un ambiente umido in cui però l'aria possa circolare, altrimenti i semi rischiano di ammuffire. La temperatura ideale si aggira tra i 22°-23°.
Mattina e sera riempire l'insalatiera d'acqua e sciacquare i semi con delicatezza. Scolare l'acqua in eccesso lasciandoli bagnati e coprire nuovamente con il piatto.
Entro un paio di giorni cominceranno a formarsi i primi germogli. Continuare con i risciacqui mattina e sera, rimuovendo le bucce dei legumi mano a mano che si staccano dai semi in germogliazione. Attenzione a non spezzare i germogli!
Raggiunta la lunghezza desiderata (ci vorranno 5 o 6 giorni circa, dipende dalla temperatura ambientale) si possono mettere in un vaso di vetro. Chiudere ed esporre per qualche ora ai raggi solari. Questo servirà alla formazione di un po' di clorofilla.
Per rallentare la crescita dei germogli, una volta raggiunta la lunghezza giusta, bisogna riporli in frigorifero trasferendoli in un contenitore che andrà chiuso. Si possono consumare entro una settimana o al massimo 10 giorni. Ricordiamoci che il frigorifero rallenta solo in parte la crescita, se crescono troppo diventano legnosi.
I germogli fatti in casa non cresceranno come quelli che si trovano in commercio già pronti. Nei germogli acquistati la crescita è indotta, i semi cioè vengono fatti sviluppare in ambiente controllato (temperatura, umidità ecc..) che permette una crescita rapida e abbondante, non riproducibile in casa.
Veggie
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Pubblicato venerdì 5 marzo 2010e aggiornato il

shampoo dolce alla radice di saponaria

Ho creato questa ricetta per tutti coloro che per qualche ragione non possono utilizzare shampoo commerciali. Chi ha problemi di allergie, caduta di capelli, desquamazione del cuoio capelluto e problemi di natura dermatologica compresa la psoriasi, troveranno giovamento dall' utilizzo di questo shampoo. Tutti quelli che non si sono ancora cimentati nella produzione di sapone naturale invece, e che avessero voglia di iniziare possono fare domanda d'iscrizione al nostro gruppo sapone e autoproduzioni dove troveranno sicuramente quello che cercano sul sapone autoprodotto, compresi metodi per shampoo e ricette di altri saponi per l'igiene personale.
Questo shampoo grazie all'aceto in esso contenuto non ha problemi di conservazione. Una volta prodotto si può tenere in bagno ed usare all'occorrenza.
Sebbene contenga una buona quantità di radice di saponaria, tale da fare molta schiuma nel flacone, sul capello invece non ne fa affatto. L'assenza di schiuma però non significa che non abbia un buon potere detergente, quindi prestare attenzione a non esagerare nelle quantità. Una quantità eccessiva non cambia il risultato.

SHAMPOO DOLCE ALLA RADICE DI SAPONARIA
Ingredienti:
100 gr. radice di saponaria
3 cucchiai semi di lino
1 cucchiaio foglie di rosmarino (fresco o secco)
1 cucchiaio di fiori di lavanda
1 litro di acqua oligominerale
aceto di mele o di vino bianco q.b. (circa 400ml)
Preparazione:
Mettere la radice di saponaria, i semi di lino, il rosmarino e la lavanda in un pentolino.
Aggiungere l'acqua e portare a bollore. Far bollire dolcemente per 30 minuti (scoperto). Spegnere e lasciar riposare una decina di minuti coperto (scotta troppo per maneggiarlo). Filtrare lo shampoo usando uno schiacciapatate appoggiato in una ciotola, all'interno del quale si può mettere un tovagliolo di cotone o un altro tessuto da usare come filtro e strizzare per bene.
Nel frattempo lo shampoo si sarà parzialmente raffreddato e la mucillaggine liberata dai semi di lino utilizzati avrà già iniziato a formare una gelatina. Niente paura è una cosa normale quando si usano i semi di lino, cercheremo di sfruttare questa loro caratteristica per dare spessore al nostro shampoo.
Versare il decotto filtrato in un bicchiere misuratore e misurarne il volume. Poi versare il decotto di nuovo in un pentolino pulito e aggiungere lo stesso volume in aceto. Se ad esempio avete ottenuto 400 ml di decotto, dovete aggiungere 400 ml di aceto.
Portare lo shampoo sul fuoco per permettere all'aceto di amalgamarsi al decotto gelatinoso. Quando è quasi sul punto di ebollizione, spegnere e coprire. Lasciare raffreddare e versare in un flacone adeguato.
Uso:
Dal momento che lo shampoo è molto liquido e non fa schiuma, non si può distribuire sui capelli come un normale shampoo.
Mettere qualche cucchiaio di shampoo in mezza tazza d'acqua calda e versarlo sulla testa precedentemente bagnata, in piccole quantità. Ad ogni pausa massaggiare i capelli e il cuoio capelluto. Sciacquare e procedere con una seconda applicazione. Lo shampoo deterge perfettamente e non richiede necessariamente un risciacquo all'aceto, anche se io lo consiglio sempre per togliere l'elettricità ai capelli e per trarre i benefici che l'aceto è in grado di apportare.
Se necessario applicare un balsamo o un condizionante.
Per chi ha un capello molto grasso, lo shampoo può essere rinforzato aggiungendo prima di inflaconarlo, 20 ml di detersivo per i piatti.
Per conoscere il detersivo più adatto leggere l'articolo shampoo-piatti in cui vengono elencati quelli più sicuri da utilizzare per i capelli.
Veggie
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risciacquo all'aceto (dopo shampoo)

E' consigliabile, anzi è necessario per chi usa il sapone come shampoo, che come è noto è un prodotto leggermente alcalino, risciacquare i capelli usando l'aceto. L'aceto regola il pH del capello e del cuoio capelluto riportandoli in pochi istanti al valore ottimale che nel capello dev'essere leggermente acido. Inoltre i saponi-shampoo rilasciano sul capello un leggero deposito di minerali che con il risciacquo all'aceto vengono rimossi completamente.
Possiamo usare aceto di mele e aceto di vino bianco o rosso. Normalmente si usa aceto di mele o di vino bianco, ma per chi ha i capelli rossi non è escluso l'uso dell'aceto rosso che contribuisce a mantenerne vivo il colore.
Anche chi non usa saponi-shampoo può trarre giovamento dal risciacquare i capelli con l'aceto. E' una pratica che consiglio a tutti. L'aceto agisce da rinforzante ed essendo leggermente acido conferisce al capello una lucentezza incredibile. Inoltre come è noto l'aceto tiene lontani insetti e pidocchi. Diventa quindi un aiuto per chi ha bambini in età scolare che sono sempre a rischio di prendere ospiti indesiderati tra i capelli.
Si procede procurandosi una bella tazza grande o uno di quei bricchetti in plastica da un litro graduati, si versa all'interno un dito d'aceto e si aggiunge acqua calda.
Poi si versa sui capelli dopo averli risciacquati dallo shampoo e si tiene un minuto circa. In ultimo si risciacqua con solo acqua calda.
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RISCIACQUO ALL'ACETO (DOPO SHAMPOO) by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a CreativeCommons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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Pubblicato martedì 2 marzo 2010e aggiornato il

scultura di sapone

I giorni 26 – 27 – 28 febbraio 2010, presso il Fortino S. Antonio a Bari, si è svolta la manifestazione "La SOSTENIBILE leggerezza dell’essere" pensieri, parole ed opere.
Tre giorni dedicati all’arte, alla poesia, ad opere ed installazioni ‘sostenibili’, per contribuire a diffondere la sensibilità rispetto a termini e concetti fortunatamente sempre più ‘sentiti’: riuso, riciclo, ecologia, decrescita, basso impatto ambientale…
Perché era già necessario, ma ora è un bisogno assoluto, ripensare al mondo e all’uomo come parti di un tutto, reciprocamente rispettose ed attente ai bisogni ed alle reciproche aspettative, attraverso una prospettiva che consideri il futuro come ‘responsabilità’ ed il presente come ‘complessità responsabile’.

..lato nord .......................................lato sud
L'opera che si vede è rimasta in esposizione nei 3 giorni della manifestazione, sotto gli occhi stupiti e ammirati dei visitatori. Non è una scultura come le altre, è la riproduzione di "Castel Del Monte" realizzata interamente con "pilastri e malta" di sapone.
Le autrici di quest'opera sono Dada e Brigantessa, 2 ragazze splendide iscritte al nostro gruppo sapone e autoproduzioni, una vera rivelazione nel campo del sapone, della muratura, della falegnameria, dell'architettura e dell'ingegneria. A loro i miei e quelli di tutto il gruppo, più sinceri e sentiti complimenti: brave!!

..Castel Del Monte________.......____Riproduzione di sapone
Veggie

Pubblicato lunedì 1 marzo 2010e aggiornato il

balsamo per capelli spray

Qualcuno mi ha fatto richiesta di un balsamo per capelli. Si tratta di un prodotto molto difficile da riprodurre in casa senza usare dei sequestranti e dei conservanti, insomma con i pochi ingredienti disponibili. Tra le cose di casa ho scelto il lievito di birra secco per il complesso vitaminico del gruppo B di cui è ricco, che lo rendono un prodotto ottimo nella cura del capello, sia come rinforzante, sia contro la forfora, sia come ristrutturante e l'olio extra vergine d'oliva, da sempre apprezzato per la cura del cuoio capelluto e come nutriente.





BALSAMO PER CAPELLI SPRAY
(per un flacone spray da 75ml)
Ingredienti:
50 ml aceto di mele o di vino bianco
1/2 cucchiaino di lievito di birra secco
1 cucchiaino olio extra vergine di oliva
(per capelli particolarmente secchi, la quantità di olio si può portare ad un massimo di 2 cucchiaini oppure si può provare a sostituire l'olio di oliva con olio di riso)
poca acqua distillata o oligominerale (sufficiente ad arrivare ai 75ml)
5 gocce olio essenziale di ylang-ylang o in alternativa geranio o rosa
Preparazione:
In un bicchiere versare l'aceto e aggiungere il lievito di birra, girare con un cucchiaino e coprire. Aspettare un paio d'ore per far sciogliere il lievito agitando ogni tanto.
Trascorso il tempo indicato posare un imbuto sul flaconcino spray e all'interno mettere un filtro per il caffé . Versare l'aceto e filtrarlo senza fretta e senza strizzare il filtro. Aggiungere un cucchiaino di olio EVO e le gocce di olio essenziale. Riempire con la massima attenzione il flacone con l'acqua lasciando lo spazio per la pompetta spray. Chiudere ed agitare per bene.
Uso:
Innanzitutto va precisato che questo prodotto non contiene emulsionanti, è perciò di fondamentale importanza agitare il flacone sempre, prima di ogni uso, dal momento che gli ingredienti di cui è composto tendono a separarsi.
Lavare i capelli come si fa normalmente. Se si usa uno shampoo naturale di quelli autoprodotti partendo dal sapone, prima dell'applicazione bisogna fare il risciacquo all'aceto. Sebbena questa pratica sia essenziale quando si usa il sapone, un risciacquo all'aceto fa bene a tutti indipendentemente da ciò che si usa, sia per rinforzare il capello che per dargli lucentezza. Dopo il risciacquo all'aceto agitare il flacone del balsamo spray e spruzzarlo in piccole quantità sulla lunghezza del capello. Massaggiare un minuto e sciacquare. Non è necessario metterne tanto, anche se il prodotto si presenta acquoso è in grado di rilasciare sul capello la quantità di nutriente che serve. Non eccedere nelle quantità per non appesantire troppo il capello. Sulla base del risultato ottenuto regolarsi sul quantitativo da spruzzare nei lavaggi successivi.
Il prodotto, facendone un uso regolare, si conserva in dispensa fino ad esaurimento del flacone.
Veggie
Quest'opera (testi e foto) è protetta dai diritti d'autore rilasciati da Creative Commons. I termini della licenza sono disponibili in versione integrale nel
Codice Legale
dove vengono spiegati in dettaglio i diritti ad essa attribuiti. Sono altresì disponibili sulle pagine internet sottostanti cliccando sui link e sul logo di Creative Commons. Chiunque utilizzi quest'opera come diversamente espresso dall'autore commette una violazione sui diritti d'autore.
Creative Commons License
BALSAMO PER CAPELLI SPRAY by veggie822 - LILIANA PAOLETTI is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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lievito di birra secco


Trovo che il lievito di birra secco sia un ottimo prodotto da sfruttare in cosmetica, sia per i capelli che per la preparazione di maschere per il viso. In commercio si trovano delle bustine da 10 grammi. Quello della foto è solo un esempio. Quando lo acquistate accertatevi che tra gli ingredienti sia riportato solo il "Saccharomyces cerevisiae" che sono appunto i lieviti di birra.
Veggie

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